Quintorigo & Roberto Gatto “Trilogy”
di Andrea Ascani
20 Mar 2017 - Commenti live!, Musica live
MACERATA (17 marzo 2017). “Parlare di musica è come ballare di architettura” (Frank Zappa). Vero, verissimo: è proprio difficile esprimere a parole quelle sensazioni e le emozioni suscitate da una melodia, un disco, ancor più da un live, dove i suoni si mescolano ai pensieri, alle esperienze, allo stato d’animo in cui quelle note ci colpiscono e ci entrano nel cervello. Questo vale per ogni tipo di musica, ma se parliamo di tre geni della musica mondiale come Charles Mingus, Jimi Hendrix e, appunto, Frank Zappa le cose si complicano ancora di più. Perché si tratta di artisti eclettici, per i quali è anche difficile definire un genere di appartenenza: jazz? blues? rock? prog? Sarebbero comunque tutte giuste, e tutte limitanti… Aggiungiamo l’interpretazione di uno dei gruppi più originali del panorama musicale italiano, i Quintorigo, la presenza di uno dei più famosi batteristi jazz, Roberto Gatto, e la frittata è fatta. Davvero.
Non un tributo, non un concept live, ma un “sentito, onesto, filologico e sperimentale” ringraziamento agli artisti. Uno spettacolo diviso in tre parti, separate artisticamente ma unite nelle tematiche e nell’esecuzione. Un medley di tre delle ultime produzioni discografiche del gruppo romagnolo, che dal 2008 ha iniziato questo percorso di interpretazione monografica dedicata ai grandi musicisti che in un modo o nell’altro hanno influenzato il loro scombussolato modo di intendere la musica.
La prima, solamente strumentale, dedicata al genio pazzo e arrabbiato di Mingus, la seconda rivolta al talento ribelle di Hendrix ed in conclusione Zappa, con il suo mix di influenze artistiche e i suoi testi al limite della follia e della demenzialità, tanto da permettere a Valentino di azzardare un accostamento con Cochi e Renato!
Il concerto scorre via veloce, le melodie ottimamente arrangiate si immergono nell’acustica perfetta del teatro Lauro Rossi, purtroppo non gremito e purtroppo non troppo attento e coinvolto (chiedere a Giorgio Montanini cosa pensa degli abbonati al teatro…).
Valentino Bianchi al sax, Andrea Costa al violino, Gionata Costa al violoncello, Stefano Ricci al contrabbasso e, come detto, Roberto Gatto alla batteria. La voce nelle interpretazioni di Hendrix e Zappa è di Alessio Velliscig, alla sua prima collaborazione con la band. In tutta sincerità, senza scomodare John, ci sarebbe piaciuto risentire la calda voce di Moris. Maestri, di nome e di fatto. Interpretazioni eccellenti, tra cui spiccano su tutte King Kong, Hey Joe, Purple Haze (mi commuove ogni volta).
Un plauso in conclusione a Musicamdo Jazz, un’associazione culturale nata a Camerino nel 2002 con lo scopo doppio di promuovere la buona musica jazz locale, nazionale e internazionale nel suo connubio con il territorio Marche, in particolare Daniele Massimi nella figura di presidente. Nell’arco di 15 anni di una storia che affonda le sue origini nel jazz maceratese curato da Paolo Piangerelli, punta di diamante dei talent scout nazionali e prezioso consigliere di casa Musicamdo, l’associazione ha organizzato numerose rassegne e concerti nonché il prestigioso Premio Internazionale Massimo Urbani di Camerino, primo concorso per solisti jazz. Purtroppo quest’anno il Premio Internazionale Massimo Urbani è a rischio, per via del sisma il centro storico di Camerino ha perso l’agibilità e si sta cercando una location alternativa.