“Foto senza fili” di Adriana Argalia
di Alberto Pellegrino
15 Gen 2017 - Altre Arti, Eventi e..., Arti Visive
L’affascinante Galleria degli Stucchi di Palazzo Pianetti a Jesi ha ospitato dal 10 novembre al 4 dicembre 2016 la mostra fotografica Foto senza fili dell’artista jesina Adriana Argalia, che a due anni dalla pubblicazione del volume Librarsi, dedicato alle stagioni del Teatro Pergolesi, torna a occuparsi di teatro, mettendo le sue qualità di fotografa al servizio di un progetto di educazione teatrale che propone laboratori, seminari, incontri ed eventi al mondo delle scuole, della disabilità e del disagio sociale. La mostra è stata realizzata dalla Fondazione Pergolesi Spontini in collaborazione con gli Assessorati alla Cultura e ai Servizi Sociali del Comune di Jesi, con la Pinacoteca civica, con gli Assessorati alla Cultura e Servizi Sociali del Comune di Maiolati Spontini, dove la mostra è stata ospitata dal 7 dicembre 2016 al 4 gennaio 2017, presso la Biblioteca La Fornace, nel Tunnel eFFeMMe23 di Moie di Maiolati Spontini.
Il SocialOpera è un percorso di teatreducazione articolato in spettacoli, laboratori, seminari, incontri ed eventi, che in cinque anni di lavoro ha coinvolto il mondo delle scuole, della disabilità e del disagio sociale per associare i processi di educazione, di formazione e di costruzione della personalità con i percorsi di integrazione e di recupero, usando il melodramma come strumento che ha grandi potenzialità nel promuovere stimoli psicologici e culturali sul piano emotivo, comunitario e artistico culturale. Il SocialOpera ha interessato un vasto territorio che comprende Jesi, Maiolati Spontini, Castelplanio, Cupramontana, Fabriano, Filottrano, Montecarotto e Staffolo. Il festival presenta i risultati di tanti laboratori di teatralità come OperaH e Sensibilirica per persone che presentano un disagio fisico/psichico, la rassegna Teatro della Scuola 6+ in lirica. Con il coinvolgimento delle realtà sociali e culturali che operano nel territorio, il progetto ha mirato a coniugare le emozioni e le sensazioni individuali e di gruppo che arrivano dalla visione di un’opera lirica a persone che hanno avuto poche occasioni di sperimentare l’incontro con l’affascinante mondo del melodramma.
Adriana Argalia ha costruito un racconto per immagini ispirato dai bambini, dagli studenti e dagli utenti dei servizi sociosanitari del territorio che sono stati coinvolti in un pluriennale progetto di sensibilizzazione al melodramma della Fondazione Pergolesi Spontini intitolato SocialOpera. La fotografa jesina ha fissato con il suo obiettivo alcuni momenti di questo percorso di formazione teatrale da lei ritenuti particolarmente significativi, attraverso una selezione personale che mette per prima cosa in evidenza il suo amore per il Teatro in tutte le sue complesse e molteplici componenti come la prosa, l’opera lirica, la danza, la musica classica e leggera, il cabaret.
La mostra è suddivisa in due sezioni. La prima è costituita da alcuni ritratti di grande formato che riprendono dei giovani parteciparti al SocialOpera, i quali sono raffigurati in modo originale e poetico attraverso immagini che rivelano la sensibilità interpretativa, il sicuro gusto per il colore, la sapiente costruzione dell’inquadratura dell’autrice. Si tratta di una piccola galleria che mette ancora una volta la sensibilità e l’eleganza di Argalia, che sa muoversi con disinvoltura fra immagini realistiche e immagini dominate da una fantasia tendente a interpretare in chiave personale, a “deformare” poeticamente e a riunire in una sintesi artistica le suggestioni che le arrivano dal mondo circostante, dall’ambiente in cui si trova a operare.
L’autrice, che ha lavorato per anni a contatto diretto con le complesse realtà del progetto educativo, ha raccolto nella seconda sezione della mostra una serie d’immagini che rappresentano un prezioso documento del lavoro svolto nel corso degli anni, riuscendo a dare forma artistica a un percorso educativo. Il suo lavoro, infatti, non è un semplice documentario, perché l’autrice non ha mai rinunciato a portare alla luce le emozioni e i sentimenti che hanno preso forma sul palcoscenico, riuscendo a fare dei piccoli e meno piccoli partecipanti al progetto dei veri protagonisti in uno sfarfallio di colori e di costumi, in un turbinio di movimenti che prendono forma sulla scena, trasformandosi da un’apparente confusione nella magia del teatro e ottenendo questo risultato senza mai rinunciare a uno stile che rappresenta una personale cifra dell’autrice tanto da risultare inconfondibile.
Adriana Argalia, nata a Jesi e laureata in Lettere, ha scoperto alla fine degli anni Settanta la fotografia in bianco e nero, che è diventata il suo caratteristico segno stilistico; nel Duemila è passata alla fotografia digitale che ora le permette di usare indifferentemente il colore o il bianco e nero senza tuttavia rinunciare ai suoi personali moduli espressivi. È autrice di numerose pubblicazioni fotografiche ed è un’artista apprezzata da importanti critici e direttori di musei internazionali. Sue opere sono conservate presso la Biblioteca Nazionale di Parigi, l’Università di Puebla in Messico, il Nordiska Museet di Stoccolma, il Diaframma Canon di Milano, il Centro internazionale di fotografia di Venezia e il Tre Oci/Fondo Italo Zannier. Tra le sue opere sono da segnalere “Fluisce alla terra il cielo”, “Ritratti: orizzonti femminili”, “Una m@il dalla luna”, “Castelbellino”, “Trac!”, “Libràrsi”. Dal 2005 collabora con la Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi e questo le ha permesso di confrontarsi con il difficile genere della fotografia teatrale, documentando con successo tutte le stagioni del prestigioso teatro jesino.