Torna “Taxi a due piazze”


di Elena Bartolucci

25 Apr 2016 - Commenti teatro

taxia2piazze_locandina_MusiculturaonlinePollenza – Domenica 17 aprile 2016 sul palco del Teatro Giuseppe Verdi hanno fatto il loro ingresso Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia.
Due nomi altisonanti e molto conosciuti del teatro italiano e che per questo hanno garantito il tutto esaurito portando in scena un classico ovvero Taxi a due piazze nella versione italiana curata da Jaja Fiastri.
Mario Rossi (Guidi), un comune tassista della capitale romana, è vittima di un piccolo incidente: per salvare un’anziana signora da uno scippo, riceve una brutta botta in testa e, privo di sensi, viene ricoverato in ospedale, dove fornirà le proprie generalità, confondendo gli ispettori di polizia e facendo così per sbaglio venire a galla il suo piccolo segreto.
Mario, infatti, è sposato con Barbara Rossi con cui risiede in Piazza Risorgimento, ma allo stesso tempo abita con Alice Rossi in Piazza Irnerio 100, l’altra sua moglie.
taxia2piazze_MusiculturaonlineHa sposato Alice in chiesa e Barbara in comune solo 6 mesi dopo. La sua bigamia è rimasta segreta per quasi due anni, riuscendo a organizzare la sua agenda di appuntamenti in modo impeccabile con un codice segreto. Nonostante l’aiuto del suo vicino di casa scansafatiche, Walter Fattore (Ingrassia) sarà difficile cercare di tener lontana la stampa e soprattutto di tenere ancora in piedi un continuo groviglio di bugie.
Le aspettative altissime legate alla bravura della coppia e al famoso testo del commediografo inglese Ray Cooney (portato in scena con successo diversi anni fa anche ha Johnny Dorelli, padre di Guidi) non sono state certamente disattese anche se, inspiegabilmente, quasi tutti gli attori hanno cercato di tener svegli gli spettatori urlando le proprie battute, esasperando quasi il testo.
Indubbia la bravura dei due mattatori protagonisti ma anche di tutti gli altri personaggi di contorno (il bravissimo Renato Cortesi, Silvia Delfino, Biancamaria Lelli, Antonio Pisu e Piero Di Blasio) che hanno sostenuto benissimo il ritmo serrato della commedia rispettando alla perfezione i tempi comici e i meccanismi di intreccio narrativo intessuto di continue gag, bugie, coincidenze e geniali equivoci.
Divertente l’idea di dividere la scena in due ambienti in modo da dare allo spettatore l’idea di poter vivere in contemporanea la distanza vissuta nei luoghi dai vari attori, ma la scenografia di Nicola Cattaneo è risultata alquanto squallida e dal gusto decisamente retro, ricordando l’allestimento di una commedia dialettale locale.
Il disegno luci è di Stefano Lattavo, i costumi di Lisa Gastoni, le musiche e la direzione artistica di Gianluca Guidi mentre la regia di Gianluca Ramazzotti.
Lo spettacolo è una produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro.

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