Sister Act a teatro tra paillettes e cori angelici
di Chiara Bartolozzi
7 Gen 2016 - Commenti live!, Musica live
Domenica 6 dicembre è andato in scena in anteprima nazionale – prima del suo debutto al Teatro Brancaccio di Roma il 10 dicembre – al Teatro La Fenice di Senigallia il musical Sister act.
Che dire? Unico, travolgente… DIVINO!
Tutti ricordano il famosissimo film cult del 1992 con protagonista la mitica attrice e cantante Whoopi Goldberg nei panni di Deloris Van Cartier, cioè la solista di colore che si ritrova a vestire i panni di una suora e a mettere le sue doti canore a disposizione di un coro composto da una squadra di sorelle canterine.
Il direttore artistico dello storico teatro romano Alessandro Longobardi si presenta con questo nuovo progetto firmato da Viola Produzioni in collaborazione con la Compagnia della Rancia dopo il successo ottenuto con RAPUNZEL – il Musical.
Uno degli spettacoli più attesi della stagione e già grande successo a Broadway si compone di venticinque brani sapientemente scritti dal premio Oscar Alan Menken (conosciuto per aver composto colonne sonore di successo come “La Bella e la Bestia”, “La Sirenetta”, “Aladdin” e altri show come “La Piccola Bottega degli Orrori” e “Newsies”) che coinvolgono lo spettatore in atmosfere dal ritmo soul, funky, disco anni ’70, ma anche in ballate pop tipiche dei palcoscenici newyorkesi che si mescolano sapientemente ai cori gospel e le armonie polifoniche caratteristiche di questo musical.
Il testo e le liriche sono tradotti da Franco Travaglio e lo spettacolo è diretto da Saverio Marconi con la sapiente assistenza di un team artistico di professionisti quali Stefano Brondi (direttore musicale), Rita Pivano (coreografa), Gabriele Moreschi (scenografo), Carlo Buttò (direttore di produzione), Carla Accoramboni (costumista), Valerio Tiberi (disegno luci) e Emanuele Carlucci (disegno suono).
Ventidue sono gli eccellenti artisti selezionati durante le affollate audizioni che si sono tenute al Teatro Brancaccio lo scorso anno in aprile tra cui spiccano conferme e nuovi talenti.
Infatti, troviamo l’attrice e cantante madrilena Belìa Martin, che, già acclamata protagonista della versione spagnola del musical, si riconferma nel ruolo di Deloris aka Suor Maria Claretta.
Alessandro Longobardi dice di Belìa: “L’ho vista in scena a Barcellona [e] mi ha stregato con la sua interpretazione e la sua voce nera, calda, in stile gospel. Ha una grande energia, è una ragazza semplice ma di enorme talento; l’ho incontrata fuori dai camerini e invitata a partecipare alle audizioni a Roma, dove Saverio Marconi senza esitazione ha detto: ‘Belìa è perfetta nel ruolo, è lei la nostra Deloris’”.
Inoltre, il noto attore e conduttore televisivo Pino Strabioli veste per la prima volta i panni di Monsignor O’Hara dopo il successo ottenuto con il programma “E lasciatemi divertire” su Rai 3 con Paolo Poli e i recenti successi teatrali (“WikiPiera” con Piera Degli Esposti e “L’abito sposa”).
Sul palco con questi due grandi artisti si esibiscono anche altri nomi di spicco come: Francesca Taverni (“Cats”, “Mamma mia”, “Next to Normal”, “A Chorus Line”), nota per la sua voce dalla forte tendenza rock e che nel musical ricopre il ruolo della Madre Superiora e Felice Casciano (“Pinocchio”, “Frankenstein Junior”, “La piccola bottega degli orrori”, “A qualcuno piace caldo”) che con la sua voce calda e profonda in puro stile Barry White recita la parte del gangster Curtis. Tra i nuovi talenti troviamo l’esordiente Marco Trespioli – il Commissario Eddie – che ha conquistato la parte grazie alla sua voce tenorile.
Lo spettacolo è molto ben congegnato e sembra quasi di poter rivivere il film grazie alla scioltezza con cui si susseguono i vari cambi di scena accompagnati sia dalla musica che dalle scenografie mobili che sono parti integranti degli scambi recitativi tra gli attori.
Lodevoli le esecuzioni canore dei vari artisti, ma un po’ carente e a tratti dispersiva l’interpretazione di Belìa che con il suo accento non sempre pulito vanifica un po’ il risultato finale delle varie performance. La sua voce è impeccabile, infatti le indiscutibili doti da performer di questa bravissima cantante si presentano in tutta la loro bellezza e professionalità – dovuta ai suoi lunghi e appassionati studi di canto – ma l’interpretazione non è sempre precisa. Sembra quasi che questo renda il personaggio di Deloris ancora più caricatura di quanto già non succeda con le battute spiritose che sono il tratto caratteristico del personaggio.
Un grande plauso alla scelta dei colori e dei costumi. Si alternano i colori brillanti e vivaci delle paillettes tipiche del mondo dello spettacolo ai toni più scuri e cupi della vita di convento delle suore. Travolgenti i cambi di abito durante le varie canzoni che creano quel tanto di stupefacente sorpresa capace di mantenere il pubblico incollato alla poltroncina in attesa della prossima magia. Accattivanti e allegri i costumi di scena che caratterizzano il passaggio fondamentale della storia che rende le suore “tipiche” delle suore “consapevoli” della loro vocazione nel momento in cui Deloris le travolge con la sua positività ed energia. Le sue consorelle vengono trascinate in un mondo di musica e di vitalità che era a loro sconosciuto e i colori si trasformano in bianco, rosso, oro, argento e verde.
Uno spettacolo che vale la pena vedere soprattutto per chi ama l’atmosfera anni ’90 e vuole fare un piccolo tuffo nel passato di qualità.
Travolgente e scoppiettante, non ci si annoia mai per la totale durata dello show e in alcuni momenti ci si ritrova ad applaudire a tempo di musica e ballare sulla poltroncina proprio come se Deloris fosse un’amica e stesse invitando anche noi a unirsi al suo coro.