“Viaggio dal vecchio al nuovo mondo” in un raffinato concerto a Senigallia
di Andrea Zepponi
5 Mag 2015 - Commenti classica, Musica classica
Senigallia (AN). Un viaggio in musica attorno al mondo e attorno al cuore umano offerto dalla coppia cantante formata dal tenore Raul Hernandez e dal mezzosoprano Daniela Nuzzoli, che si è esibita anche in veste di violinista, si è configurato davvero come un percorso musicale avvincente e raro: interpreti deliziosi e di grande competenza musicale i due artisti hanno offerto alla Rotonda di Senigallia, la scorsa domenica 19 aprile alle ore 17 un concerto di alto livello e di prestigioso profilo monografico dal titolo “Viaggio dal vecchio al nuovo mondo “. Il repertorio vocale e strumentale da camera tra ‘800 e ‘900, collaudatissimo dai due cantanti in una pregevole registrazione CD già pubblicata, ha spaziato dal belcanto donizettiano e verdiano di primo Ottocento alle composizioni cameristiche del Novecento di vari autori di carattere ispanico e di sicura suggestione. Al pianoforte il M° Marcello Rossi ha giocato un ruolo essenziale nel tenere le sonorità dello strumento ben improntate alla dimensione spaziale della sala e nel valorizzare le linee vocali con gesto e tocco personali ben condotti. Il carattere confidenziale ed intimo del repertorio cameristico italiano non ha impedito ai due cantanti di esibire delle capacità vocali e sceniche da teatro lirico anche con gestualità eloquenti e appropriate: così ne Lo stornello la Nuzzoli ha esordito mettendo in campo una vocalità nitida e dalla rara limpidezza di timbro e di intonazione. Chiarezza di dizione e sorprendente quantità di volume sono le qualità più evidenti della Nuzzoli oltre alla capacità di mantenere un colore uniforme nei vari registri di mezzosoprano acuto. Vocalità ben amalgamata con quella del tenore Hernandez, di origine messicana, che evidenzia uno splendido colore e notevole spessore di lirico leggero. Sembra proprio sia stata la nitidezza di accenti e di colori la cifra più evidente del concerto; quella che il tenore ha giocato in brani di più intenso carattere lirico e declamatorio verdiano: ne Il Brindisi, un esempio per tutti, prima versione di Verdi, il timbro vocale del cantante ha dimostrato una bella uniformità nella zona acuta e in quella medio-grave, qualità che è solo tipica delle voci tecnicamente più evolute. Precisione nel fraseggio e nel legato hanno caratterizzato tutto il concerto e, se può risultare scontato rilevare ciò in interpreti di livello con brani di canto italiano paraoperistico nelle arie da camera di Verdi e Donizetti, è invece notevole riscontrarlo, unito a rigore interpretativo in canzoni di autori messicani di raro ascolto. Credo sia perciò interessante, proprio per evidenziare la provenienza e il vissuto musicale degli autori messicani presentati, esporre brevemente le loro biografie: Agustín Lara (30 ottobre 1900 – 6 novembre 1970), celebre compositore messicano di canzoni popolari. Lara è nato a Tlacotalpan, Veracruz. Ha iniziato a comporre a metà degli anni 1920, quando la musica regionale del Messico non era ancora diventata popolare e si è unito a Radio XEW con il suo programma, “Hora Azul” (Blue Hour) in cui ha presentato le proprie composizioni spesso suonando al piano. Ha scritto quasi 600 canzoni, per lo più in stile internazionale latino, tra cui Farolito, Enamorada, Mujer, Cada noche un amor, e Solamente una vez, You Belong to My Heart che ha raggiunto una fama internazionale. La sua scelta di utilizzare un linguaggio internazionale piuttosto che stili messicani indigeni gli è costata notevoli critiche da parte molti musicisti messicani, studiosi e critici. Manuel María Ponce Cuéllar (8 Dicembre 1882 – 24 Aprile 1948) è stato un compositore messicano attivo nel 20° secolo. Il suo lavoro come compositore, insegnante di musica e studioso di musica messicana ha collegato il concerto classico con una tradizione di solito dimenticata del canto popolare e folklore messicano. Molte delle sue composizioni sono fortemente influenzati dalle armonie e mantengono la forma di canti tradizionali. Alfonso Esparza Oteo (Aguascalientes, 2 agosto 1894 – Città del Messico, 31 Gennaio 1950 ) è stato un compositore messicano. A 12 anni diede un concerto con le sonate di Beethoven e gli studi di Chopin. Si unì alle file del gen. Villa durante la Rivoluzione. Diresse l’Orchestra Tipica Presidenziale durante il governo di Obregon. Fondò il sindacato degli Autori e Compositori. Fu dirigente della sezione folklorica delle Belle Arti e la sezione artistica di varie radiodiffusioni. Direttore Artistico della sezione latina di Dischi Columbia di New York. Fece tournée internazionali. Esparza ebbe il suo primo successo tra gli appassionati di musica di Città del Messico con un celebre foxtrot e la sua musica era enormemente popolare già nel 1920. Scrisse più di 50 canzoni tra cui Un vecchio amore, Fu menzogna, India bella, Vals Azul e Plenitud.
Le affascinanti melodie di questi autori convogliano un gusto esotico ma denso con esperienze musicali tra tardo 800 e di pieno 900 in una sintesi espressiva di sicuro impatto sul pubblico; gli ultimi due brani in duetto: Marchita el alma e Un viejo amor hanno chiuso felicemente il concerto tra gli applausi che hanno fatto scaturire un bis notevole: l’Ave Maria di Mascagni eseguita in duetto dai due artisti con lo stesso spirito e limpidezza. Il concerto non ha avuto solo una valenza vocale, ma anche specificamente strumentale con i brani eseguiti dal M° Rossi Romanza senza parole per pianoforte di G. Verdi e la Romanza per violino e pianoforte di G. Tebaldini interpretata anche dalla Nuzzoli al violino; collocata a metà concerto, l’incursione nello strumentale fungeva piacevolmente da stacco tra la prima parte e la seconda ed è stata particolarmente gradita dal pubblico che ha apprezzato la rara formazione musicale della cantante anche come strumentista e il tocco sempre garbato e nitido del pianista. Anche di Tebaldini ritengo sia interessante citare la biografia, sebbene sia molto più reperibile degli autori messicani succitati, perché, tra l’altro, è un autore che ha lavorato abbastanza nelle Marche: Tebaldini Giovanni – Musicista (Brescia 1864 – S. Benedetto del Tronto 1952). Studiò con A. Ponchielli; dal 1889 direttore della cappella di S. Marco a Venezia, maestro di cappella (1894) al Santo di Padova; direttore (1897) del conservatorio di Parma e (1902-25) della cappella di Loreto. Poco dopo il 1925 fu creata per lui la cattedra di studî palestriniani al conservatorio di Napoli; dal 1930 direttore dell’Ateneo musicale Monteverdi di Genova. Autore di musica sacra, sinfonica e organistica e (in collab. con M. E. Bossi) di un Metodo per organo (1894), ha scritto numerosi saggi storico-critici.
Nel video: Daniela Nuzzoli canta Oh addolorata di Giuseppe Verdi