Andiamo a teatro?
Redazione
21 Apr 2015 - News teatro
Ecco tutti gli appuntamenti nei teatri marchigiani previsti nel prossimo mese di maggio.
FANO | 2 (ore 21) e 3 maggio (ore 17) – Esclusiva regionale
Teatro della Fortuna
CARMEN
da Prosper Mérimée, Henri Meilhac, Ludovic Halévy
adattamento Enzo Moscato, Mario Martone
con Iaia Forte, Roberto De Francesco
musiche George Bizet
esecuzione dal vivo Orchestra di Piazza Vittorio
regia Mario Martone
direzione musicale Mario Tronco
arrangiamento musicale Mario Tronco e Leandro Piccioni
produzione Fondazione Teatro Stabile di Torino, Teatro di Roma
Abitano entrambi nei pressi di piazza Vittorio a Roma, Mario Martone e Mario Tronco, e da anni accarezzano l’idea di lavorare insieme. Tutti e due hanno Napoli alle spalle, ma sempre ben presente nei loro pensieri. Il teatro e, in particolare, il teatro d’opera è sempre apparso loro il terreno di incontro ideale per spogliarsi dei propri abiti e indossarne altri, dai quali far nascere uno spettacolo nuovo, di teatro e di musica, di poesia e di ritmo. E così è apparsa Carmen. Vogliono farla con Iaia Forte, amica, musa e donna capace di stare al centro di molti incroci, quali saranno quelli della banda mista di napoletani e di immigrati che popoleranno il palcoscenico. E hanno chiamato Enzo Moscato, la voce più lirica del teatro italiano del nostro tempo, a riscrivere i testi di questa favola mediterranea. Moscato, autore performer-regista anomalo e inconfondibile, si è spesso misurato con le diverse tradizioni teatrali e musicali, rilette alla luce della più agguerrita e innovativa cultura europea contemporanea, oltre che della sua personalissima indole partenopea.
Storia malinconicamente contemporanea, Carmen è una tragedia che quotidianamente si ripete nel mondo, un fenomeno che oggi si definisce con la parola “femminicidio”, ma che in passato in Italia veniva annoverato come “delitto passionale”.
Partendo dalla fonte letteraria e dal libretto del capolavoro di Bizet, nelle mani di Martone l’opera approda verso temi contemporanei, affidandosi al talento, ai volti e alla teatralità innata dei musicisti dell’Orchestra di Piazza Vittorio, un ensemble noto a livello internazionale, voce profonda ed autentica di un comune sentire musicale, che riunisce artisti, culture e tradizioni, memorie, sonorità antiche e nuove, strumenti sconosciuti e melodie universali.
Carmen è un’opéra-comique ispirata dalla musica gitana; il lavoro di Mario Tronco e Leandro Piccioni esalta le zone della partitura di forte ispirazione popolare, mettendo a nudo la composizione originaria, rendendola il più semplice possibile, fino ad arrivare al centro dell’emozione: teatro e musica insieme, nel solco della Zarzuela, di Viviani e della sceneggiata.
URBINO | 6 maggio
Teatro Sanzio ore 21
NUOVA DANZA ITALIANA
ANTICORPI EXPLO
in collaborazione con ANTICORPI XL
Una generazione di artisti rende particolarmente vivace lo scenario della danza contemporanea italiana: la serata – in cui si assiste a tre lavori di formato breve – presenta alcune delle più interessanti e originali performance emerse dalla vetrina della giovane danza d’autore promossa dal network Anticorpi XL (di cui AMAT è partner per le Marche), prima rete nazionale indipendente per la promozione della danza d’autore.
ELISABETTA LAURO / CÉSAR AUGUSTO CUENCA TORRES
(ZERO) WORK IN PROGRESS-ESTRATTO
di e con Elisabetta Lauro, César Augusto Cuenca Torres
assistenza e creazione Gennaro Lauro
musiche Colleen, Polmo Polpo
direzione, costumi e luci Elisabetta Lauro
progetto sostenuto da Ass.ne Sosta Palmizi e Ass.ne Invito alla Danza
Finalista Premio Outlet di A.C.S. Circuito Spettacolo Abruzzo e Finalista Premio Equilibrio Roma
In (zero) Elisabetta Lauro e C.A. Cuenca Torres creano un duetto di grande poesia in cui il vortice dello zero si fa simbolo della ricerca di un punto fermo, di radici che comunque sono anch’esse in movimento: il risultato è una danza avvolgente a cui i danzatori donano una straordinaria energia.
MANFREDI PEREGO
GRAFICHE DEL SILENZIO
coreografie e improvvisazione Manfredi Perego
scene e costumi Manfredi Perego
musiche Paolo Codognola
Grafiche del silenzio è il brano con cui Manfredi Perego – danzatore che ha praticato svariati sport prima di avviare la sua ricerca nella danza contemporanea, vincitore del prestigioso Premio Equilibrio – nasce dal desiderio di trasportare il segno grafico di un disegno sul corpo in movimento: lo spazio scenico diviene foglio di carta in cui è anche lo spettatore a poter immaginare il proprio “disegno danzato”.
MORENO SOLINAS / IGOR URLEZAI
TAME GAME
coreografia Moreno Solinas in collaborazione con Igor Urzelai e Csaba Molnar
danzatori Moreno Solinas, Igor Urzelai e Fionn Cox-Davies
musica Alberto Ruiz Soler
luci Seth Rook Williams
scenografia e costumi David Harris
Tame Game esplora la nostra congenita tendenza a intrometterci negli affari degli altri. Tre danzatori dipingono un mondo sfrontato ed esuberante in cui testano i loro freni inibitori e riflettono sugli schemi performativi tradizionali. Il pubblico diventa complice dello spiritoso gioco di ruoli.
PESARO | 8 (ore 21), 9 (ore 21) e 10 maggio (ore 17)
Teatro Rossini
Teatro dell’Elfo
MORTE DI UN COMMESSO VIAGGIATORE
di Arthur Miller
traduzione Masolino d’Amico
con Elio De Capitani, Cristina Crippa, Angelo Di Genio
Marco Bonadei, Federico Vanni, Andrea Germani
Gabriele Calindri, Alice Redini, Vincenzo Zampa, Marta Pizzigallo
regia Elio De Capitani
«Costruito inizialmente sul ricordo di mio zio – spiegava Arthur Miller – il personaggio di Willy Loman, il protagonista di Morte di un commesso viaggiatore, s’impadronì velocemente della mia immaginazione e divenne qualcosa che non era mai esistito prima: un commesso viaggiatore con i piedi sui gradini della metropolitana e la testa nelle stelle». Un’immagine che racconta la grandezza di questo personaggio, figura tragica di uomo comune nel quale potrebbe riconoscersi chiunque, nell’America del dopoguerra come oggi. Un’universalità che ha portato questo testo, andato in scena per la prima volta nel febbraio del 1949 a New York per la regia di Elia Kazan, a ottenere il più clamoroso successo teatrale di quegli anni, negli Stati Uniti come in molti altri paesi.
Un classico del Novecento che Elio De Capitani, regista e protagonista, affronta dopo il lavoro su Tennessee Williams, per proseguire una personale riflessione sulla vita d’oggi e sul tema dei rapporti tra giovani e adulti attraverso la drammaturgia americana d’ogni epoca.
Accanto a lui nel ruolo della moglie Linda Loman, la sua compagna d’arte e di vita Cristina Crippa, protagonista dei suoi recenti allestimenti di Improvvisamente, l’estate scorsa e della Discesa di Orfeo; i figli dei protagonisti (Biff e Happy) sono interpretati da Angelo Di Genio e Marco Bonadei, giovani attori dell’applauditissimo gruppo di The history boys, come lo sono anche Vincenzo Zampa (Howard) e Andrea Germani che è Bernard, il figlio di Charlie, l’amico-antagonista, interpretato da Federico Vanni. Da The history boys arriva anche Gabriele Calindri, da alcuni anni presenza costante nelle produzioni dell’Elfo, che qui è lo zio Ben. Due giovani attrici completano il cast: Alice Redini (già protagonista all’Elfo in Viva l’Italia) e Marta Pizzigallo, premio Hystrio 2013.
ASCOLI PICENO | 8 maggio
Teatro Ventidio Basso ore 20.30
Teatro C.A.S.T.
LA CONTESSINA JULIE
di August Strindberg
con Elisa Maestri, Gabriele Franchi, Rossana Candellori
regia Alessandro Marinelli
luci e scene Pietro Cardarelli
August Strindberg scrisse La contessina Julie nel 1888. Ciò che rende questa pièce ancora oggi così attuale non è tanto l’immagine disinibita e spregiudicata della giovane protagonista, quanto la sua incapacità di dare un orizzonte concreto al proprio futuro, la difficoltà di guardare responsabilmente al domani, l’impossibilità di compiere scelte consapevoli. Il gioco al massacro che Julie innesca col suo domestico Jean è infatti l’epilogo tragico (e al contempo grottesco) di una vicenda che affonda le sue radici ben più lontano, nell’inferno familiare in cui è cresciuta, nel vuoto d’affetto che l’ha circondata, nell’assenza di modelli positivi a cui attingere. L’odio, l’abilità al raggiro e lo spirito di rivalsa li eredita da una madre egoista e volitiva, totalmente incapace di amare. Gli impulsi autodistruttivi, il bisogno di accettazione e l’inclinazione alla sottomissione le vengono invece dal padre, uomo annientato dalla passione per la moglie. Queste due opposte tendenze, Julie le assorbe dentro di sé, le assimila come un morbo, le interiorizza senza poterle conciliare ed è l’attrito logorante che esse scatenano nel profondo della sua psiche a farne un essere mutilato, incapace di comprendersi e quindi di crescere, di mutare, di sbocciare come donna. Non riuscendo a decifrare la reale natura dei suoi desideri, Julie non può agire in piena coscienza: tutto ciò che fa, lo fa quasi sempre d’istinto, come per capriccio. Ma dietro l’aggressività che dimostra si cela un grido di disperazione, una richiesta d’aiuto, che nessuno tra coloro che le sono più vicini è in grado di avvertire. Con La contessina Julie prosegue un percorso che il Teatro C.A.S.T. ha già avviato con la messa in scena de Le Tre Vecchie teso ad esplorare le dinamiche familiari.
CIVITANOVA MARCHE | 9 maggio
Teatro Annibal Caro ore 21.15
REFUGIUM PECCATORUM
ideazione e coreografia Fabio Ciccalè
con Fabio Ciccalè, Chiara Pacioni
musiche autori vari
progetto luci Danila Blasi
Lavoro in fieri, costruito sul limite tra danza, teatro e performance.
Liberamente ispirato alle Litanie Lauretane dove, in particolare, la Madonna è invocata con l’appellativo di “Rifugio dei Peccatori”. Il peccato come handicap, problema di condotta, lo stonato essere fuori misura nel senso del troppo o del troppo poco, sempre comunque del non abbastanza. Non allinearsi come dato di fatto, senza giudizio: i movimenti coreografici sono l’enunciato dell’imperfezione. Autoironia. Esame di coscienza in cui è il corpo a confessare. Due figure dai movimenti febbrili tentano a lungo di disciplinarsi compiendo una serie di azioni sincroniche, in assenza di suono. Fabio Ciccalè
URBANIA | 10 maggio
Teatro Bramante ore 17
ContART
PUPILLA
uno spettacolo di Valeria Magli
con DanceHaus Company
interpreti Chiara Monteverde, Armida Pieretti, Susan Vettori
musiche Claude Debussy, Gabriel Fauré, Juan Hidalgo, Ethelbert Nevin, C. J. Orth
montaggio musiche (1983) a cura di Valeria Magli editing e restauro musiche (2014) AGON
poesie di Hugo Ball, Milli Graffi, Letizia Paolozzi, Giovanni Pascoli, Gisèle Prassinos, Umberto Saba
elaborazione testi (1983) a cura di Valeria Magli con la collaborazione di Letizia Paolozzi
aiuto regia Dalila Sena luci Michelangelo Campanale assistente coreografia Maria Pia Tommaselli
costumi (1983) Valeria Magli restauro costumi (2014) Elisa Scalvini
maschere e manichino (1983) Guerrino Lovato bambola (1983) Brigitte Starczewski Deval
foto (1983) Carla Cerati foto (2014) Alberto Calcinai
produzione (1983) Teatro Franco Parenti produzione (2014) ContART
riallestimento nell’ambito del progetto RIC.CI
Reconstruction Italian Contemporary Choreography anni ’80-’90
ideazione e direzione artistica Marinella Guatterini
in collaborazione con TPP – Comune di Bisceglie – progetto “Sistema Garibaldi”, AMAT, Arteven
in coproduzione con Fondazione del Teatro Grande di Brescia
Fondazione Fabbrica Europa per le arti contemporanee, Fondazione Milano Teatro Scuola Paolo Grassi Fondazione Ravenna Manifestazioni Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, Torinodanza
Considerato uno tra gli spettacoli di danza più importanti del decennio ‘80-‘90, Pupilla di Valeria Magli – al debutto al Teatro Pier Lombardo di Milano nel 1983 – rivive in scena grazie al progetto RIC.CI ideato e diretto da marinella guatterini. un connubio perfetto tra gesto, poesia e musiche che evoca immagini infantili e inquietanti per un lontano spettacolo allegro e torbido.
Negli anni Ottanta fu definita la “musa dei poeti” e soprattutto la performer della “poesia ballerina”. Una artista fuori del coro e anche una intelligente funambola sempre in bilico fra teatro e danza. Per questo l’inafferrabile Valeria Magli rientra nel progetto RIC.CI (dopo Virgilio Sieni e Alessandro Certini con Duetto, Enzo Cosimi con Calore, Fabrizio Monteverde con La boule de neige e il duo Abbondanza/ Bertoni con Terramara) come un unicum nella memoria della nostra tradizione del nuovo.
II progetto RIC.CI, ideato e diretto dal 2011 da Marinella Guatterini, punta a dare risalto e a (ri)mettere in moto la memoria della danza contemporanea italiana dall’inizio degli anni ’80 sino ai ’90. Vengono riproposte al pubblico le più significative e importanti coreografie della nostra tradizione del nuovo, affidate all’interpretazione di giovani danzatori, che ne mantengono ancora oggi viva la sorprendente freschezza.
CIVITANOVA MARCHE | 13 maggio
Teatro Cecchetti ore 21.15
URBINO | 14 maggio
Teatro Sanzio ore 21
Cose di Musica
DAGO RED TOUR
Raiz voce
Fausto Mesolella chitarra
con la partecipazione straordinaria di Marco D’Amore
Raiz, voce, e Fausto Mesolella, chitarra, sono i componenti del progetto Dago Red. L’obiettivo: abbattere i confini tra generi, rileggere i classici della canzone napoletana, aprendoli alla contaminazione con l’estero, tra The Who, Gogol Bordello e Leonard Cohen. Ad accompagnarli in questo viaggio Marco D’Amore, reduce dai successi internazionali di Gomorra – La Serie e del film Perez: a lui il compito di amalgamare le note di Raiz e Mesolella alla grande tradizione teatrale napoletana.
La narrativa e il canto. Il passato e il presente, sul medesimo palco. Oltre i limiti dello spazio geografico, o geopolitico e fisico. Oltre l’insulto di chi una volta era marinaio e s’imbarcava per i continenti portando nella sacca un destino da ricreare e tanta fame. È l’istinto che sta dietro le quinte e nelle vene di Dago Red: prima un album, uscito pochi mesi fa, oggi un concerto. Complici di uno studio che muove dalle origini dell’arte del Sud e arriva lontano. Non snaturandosi bensì moltiplicando verbi, azioni, emozioni, immagini. Disco che trova la sua origine nell’omonima collezione di racconti scritti dall’italo-americano John Fante e pubblicati negli anni Trenta del Novecento. Nelle parole degli stessi artisti, Dago Red si potrebbe tradurre approssimativamente come “Rosso terrone”. Intendendo il rosso come vino. Ed il “vino terrone” è vino rosso paesano, quello che forse non è amato dai palati raffinati dei sommelier ma che è forte, sincero e inebriante. Il disco – e il live – è composto dalla rielaborazione di memorabilia del canzoniere napoletano che si mescolano a ciò che napoletano non è d’anagrafe ma che, altrettanto, appartiene allo spirito di questo affascinante duo di cittadini del mondo. Le pulsioni rock, soul, blues, reggae del combo fanno pace – ci provano, perlomeno – con quelle di canzoni che illustrano una terra per esperienze itineranti, multicolor, wop. Ossia, senza passaporto.
MATELICA | 14 maggio
Teatro Piermarini ore 21
anteprima nazionale
Produzione Teatro Piermarini
in collaborazione con DEOS Danse Ensemble Opera Studio del Teatro dell’Opera di Genova
RELÂCHE
coreografia e regia Giovanni Di Cicco
Cinzia Pennesi (in amichevole partecipazione) pianoforte
con DEOS Danse Ensemble Opera Studio compagnia residente dal 2013 presso Teatro Carlo Felice di Genova
Nel 1924 Francis Picabia ed Erik Satie debuttarono al Théâtre des Champs Élysées di Parigi con Relâche, balletto in due atti. Novant’anni dopo Relâche approda al Teatro Piermarini con Cinzia Pennesi al pianoforte e sulla scena, coreografata da Giovanni Di Cicco, la compagnia DEOS, che per le sue caratteristiche contemporanee rappresenta un progetto sperimentale unico nel panorama degli enti lirici italiani.
PESARO | 16 maggio
Teatro Sperimentale ore 21
Muta Imago
CANTIERE APERTO X HYPERION
ideazione Muta Imago regia Claudia Sorace drammaturgia Riccardo Fazi
performer Jonathan Schatz flauto Karin de Fleyt soprano Valérie Vervoort
composizione elettronica Juan Parra Cancino e Riccardo Fazi sprecher in via di definizione
consulenza al progetto Alessandro Taverna consulenza etica ed estetica Daniel Blanga Gubbay
supporto alle ricerche BrentWetters aiuto regia Chiara Caimmi
direzione tecnica Maria Elena Fusacchia
riprese video in via di definizione sound design Fabio Vignaroli costumi Jonne Sikkema
organizzazione Agnese Nepa
produzione Sagra Musicale Malatestiana, Romaeuropa Festival
in collaborazione con Kunstencentrum Vooruit – Gent, AMAT, Santarcangelo Festival 2015
L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, Rialto Santambrogio, Carrozzerie n.o.t.
Qual è il posto dell’uomo nel mondo? Questa è la domanda principale sollevata da questo lavoro. Maderna ha scritto Hyperion nella forma di un’opera aperta anche perché, forse, non può esserci risposta a questa domanda: la vita di ogni uomo è instabile, in continuo movimento, e così sarà per sempre. L’unica realtà che Hyperion può conoscere è quella della lotta, del conflitto: una lotta in atto da sempre, che non conosce vinti né vincitori. Una lotta che a volte l’uomo decide di combattere per riuscire ad afferrare frammenti di bellezza e di unità, per cercare di creare intorno a sé lo spazio e il tempo di un respiro che possa sollevarlo dall’alienazione e dal disperato finalismo del mondo in cui vive. Un mondo che oggi, sempre più, segue inesorabile il proprio corso, come un fiume in piena, una potenza cieca e implacabile che sembra apparentemente negare qualsiasi possibilità di azione, qualsiasi possibile gesto finalizzato ad aprire una breccia, a costruire una diga, a prendere una posizione. Hyperion cerca, in questo mondo, lo spazio di una possibilità. E non trova pace, in questa ricerca. […] Il lavoro di Bruno Maderna contiene una singola grande verità: il posto dell’uomo è nella sua umanità, è vicino a se stesso e alla sua natura. E dato che questa condizione non gli è concessa, allora deve combattere per ottenerla.
Hyperion non è una composizione per il teatro, non è un’opera: è una lirica che Maderna lancia come una sfida, affinché venga messa “in forma di spettacolo”. È un mosaico di opere sparse, correlate tra loro soltanto dall’ispirazione primigenia legata all’Hyperion di Hölderlin, alla lotta tra l’individuo e la società, tra il desiderio e la nostalgia che questo testo incarna. Un mosaico che Maderna stesso non poteva fare a meno di ricomporre a ogni occasione di presentazione del lavoro, che fosse in forma scenica o in versione da concerto, dando così forma alle numerose versioni dell’opera che sono arrivate fino a noi. […] Un lavoro che si è dipanato lungo gli anni, a partire dalla prima messinscena del 1964 alla Biennale di Venezia. […] Il senso e la forma di questo cammino vorremmo indagare e riportare sulla scena.
SAN COSTANZO | 19 maggio
Teatro della Concordia ore 21.15
GENESIQUATTROUNO
caino e abele, storia di una fratellanza deviata
testo e musiche Gaetano Bruno
diretto e interpretato da Gaetano Bruno e Francesco Villano
spettacolo selezionato al Premio In-Box 2014 e finalista Premio Dante Cappelletti 2013
Una grande prova fisica e attoriale per Gaetano Bruno – attore che per otto anni ha lavorato con la compagnia di Emma Dante – e Francesco Villano – diplomatosi alla silvio d’amico e con esperienze che si muovono tra il teatro e la danza – che con Genesiquattrouno ripercorrono con gesti e a parole la storia di caino e abele, soffermandosi su quella giornata che ha cambiato per sempre le loro vite. selezionato per il premio IN-BOX 2014, lo spettacolo è stato ospitato nei festival di teatro contemporaneo più importanti d’italia.
PESARO | 21 maggio
Teatro Rossini ore 21
Compagnia Enzo Cosimi
WELCOME TO MY WORLD
regia, coreografia, costumi, make up e disegno sonoro Enzo Cosimi
musiche Chris Watson, John Duncan, Pansonic, Brian Eno
interpreti Paola Lattanzi, Alice Raffaelli, Francesco Marilungo, Riccardo Olivier
rubber mask Cristian Dorigatti
disegno luci Stefano Pirandello/ Gianni Staropoli
organizzazione Maria Paola Zedda
foto Stefano Galanti
produzione Compagnia Enzo Cosimi, MIBACT
in collaborazione con Scuola Civica d’Arte Paolo Grassi di Milano
Quando avverrà la fine del mondo? Che volto avrà l’Apocalisse? Si teme l’anno mille come portatore di disgrazie più che di rivoluzioni positive. La tecnologia contemporanea amplifica, gonfia la paura, fa diventare verità semplici ipotesi. Strani suoni provenienti dal cielo e dalla terra impressionano il mondo.
Il fenomeno è lo stesso: forti vibrazioni inspiegabili. Le cause attribuibili a queste onde potrebbero essere terremoti, maremoti, eruzioni vulcaniche, uragani, tempeste. Ipotesi è che il fenomeno derivi da grandi processi energetici come potenti eruzioni solari ed enormi flussi da esse generate, che correndo verso la superficie terrestre destabilizzano l’atmosfera o che provenga invece dall’interno del nucleo della Terra.
Negli ultimi anni un’intensificazione dei processi energetici nel centro della Terra genera onde acustiche di gravità in una gamma udibile sotto forma di uno spaventoso suono a bassa frequenza. Il mondo resta diviso: chi crede che le vibrazioni insolite siano uno dei primi segnali che preannuncerebbe l’imminente fine del mondo; chi crede che siano legate a fenomeni naturali.
FANO | 23 maggio
[data di recupero per annullamento rappresentazione del 14 aprile]
Teatro della Fortuna ore 21
BESTEMMIA D’AMORE
voce recitante e canto Pippo Delbono
voce, arpina, tamburo e sax sopranino Enzo Avitabile
chitarra napoletana Gianluigi Di Fenza
tamburi Carlo Avitabile
Artista controverso e pluripremiato, molto conosciuto e apprezzato all’estero (tanto che ha girato più di 50 paesi con i suoi spettacoli), Pippo Delbono segna con Bestemmia d’amore una nuova tappa nel suo percorso artistico che lo vede affiancato dal musicista enzo avitabile. Un concerto dove le parole diventano musica per celebrare l’amore ferito, affogato, ucciso e rinato. Ma anche un viaggio nei territori della cristianità, accompagnato dalle parole di Rimbaud, del mistico spagnolo Juan de la Cruz, e di Pasolini, sempre citato negli spettacoli di Delbono.
URBINO | 28 maggio
Teatro Sanzio ore 21
ORCHESTRA SINFONICA G. ROSSINI
LE QUATTRO STAGIONI
ANTONIO VIVALDI
De Le quattro stagioni, la composizione più celebre del prete rosso, Antonio Vivaldi, l’Orchestra Sinfonica G. Rossini mette in luce nel concerto proposto il 16 aprile la sezione degli archi, in formazione cameristica, capitanati da quattro diversi solisti tutti prime parti dell’orchestra. L’invito è quello ad ascoltare ed avvicinare questo celeberrimo capolavoro in un modo diverso, con l’introduzione e il commento, con la solita verve ed ironia, di Noris Borgogelli.
PESARO | 30 maggio
FROM PESARO WITH LOVE
PIAZZETTA MOSCA | ORE 18.30
I CAMILLAS / THE EMERALD LEAVES
TEATRO ROSSINI | ORE 20
MARIA ANTONIETTA / ORANGE LEM
TEATRO ROSSINI | ORE 21.30
BE FOREST / THE FACCIONS
CENTRO ARTI VISIVE PESCHERIA | ORE 24
SOVIET SOVIET / VERSAILLES
Una serata di scintille rock interamente dedicata a tutta la nuova scena pesarese ormai famosa in tutto il belpaese. un sound che attraversa la città di pesaro in diversi orari e che è composto da new wave, punk/ post-punk, dream pop, con un retrogusto malinconico, con gruppi come be forest, maria antonietta, soviet soviet per passare dal garage/ grunge dei versailles, al new-pop ineffabile e buffo dei Camillas. ma c’è molto altro ed è tutto da scoprire (e da ballare).