Fincher torna alla grande!
di Elena Bartolucci
9 Gen 2015 - Commenti cinema
L’amore bugiardo (titolo originale Gone Girl) è l’ultima fatica cinematografica firmata dal regista David Fincher, noto per film come Seven, Fight club, Zodiac, Il curioso caso di Benjamin Button e The social network, che vede tra i protagonisti principali Ben Affleck, una straordinaria e inquietante Rosamund Pike (conosciuta per i ruoli ricoperti in Orgoglio e Pregiudizio, Il caso Thomas Crawford, An Education o We Want Sex) e Neil Patrick Harris.
Tratto dall’omonimo romanzo di Gillian Flynn, che firma anche la sceneggiatura, il racconto della storia d’amore tra Nick (Affleck) e Amy (Pike) viene scandito inizialmente dai momenti più significativi annotati dalla stessa in un diario: dal loro primo incontro a New York, dove entrambi vivono e lavorano come scrittori, al primo romantico bacio dato sotto una leggera nuvola di zucchero, alla proposta di matrimonio, ai primi problemi finanziari e lavorativi che iniziano a incrinare il rapporto e alla partenza per il Missouri, dove i due sono costretti a trasferirsi per accudire la madre di lui malata di cancro al seno e dove continueranno a restare, anche se immersi in una noiosa routine. Nel giorno del loro quinto anniversario Amy scompare misteriosamente e piano piano tutte le prove conducono gli ispettori di polizia a pensare a un possibile omicidio, di cui il principale indiziato è proprio il bel maritino dal sorriso sornione a favore di telecamera.
Qual è la verità e dove si nasconde? Chi è la vera vittima e chi il carnefice? Si conosce davvero chi scegliamo di avere accanto per tutta la vita? Quando l’amore naufraga e si trasforma in rivalsa o addirittura in follia?
Da tempo non assistevo alla messa in scena di un thriller dai tratti noir così ottimo per contenuti e regia (Fincher e la macchina da presa diventano la stessa cosa, regalando inquadrature a dir poco perfette), per nulla scontato nella scelta dei temi e stili narrativi, dal ritmo serrato con flashback e colpi di scena continui, per cui è impossibile distogliersi o perdere il filo.
Il grande pregio di quesFincta pellicola è di tenere in primo piano la dinamica di una coppia di innamorati in apparenza senza macchia, che invece nasconde molti segreti e di trattare sullo sfondo anche il grande problema dei mezzi di comunicazione odierni. I media riescono a dire tutto e il contrario di tutto, evidenziando allo stesso tempo la superficialità delle persone comuni che arrivano a fare qualsiasi cosa pur di diventare famosi apparendo pochi secondi in tv o in un selfie. Un meccanismo perverso e spietato in cui si può restare imprigionati e venirne distrutti. Anche nella realtà di tutti i giorni noi stessi assistiamo attraverso i media a un sistema sociale senza valori e morale e siamo spesso messi di fronte alle notizie in modo sempre più costruito e già di parte. L’apparire è la chiave di tutto ormai.