Per la prima volta al Teatro Pergolesi l’opera “Les Contes d’Hoffmann” di Offenbach
Redazione
27 Nov 2014 - Musica classica, News classica
Incantesimi e fantastiche narrazioni a Jesi per l’opera “Les Contes d’Hoffmann” in scena per la prima volta al Teatro Pergolesi di Jesi per la 47^ Stagione Lirica, sabato 29 novembre (ore 20:30) e domenica 30 novembre (ore 16). Per il direttore Cristian Capocaccia, “un’opera che avvince, rimaniamo rapiti in una dimensione altra, costantemente in bilico tra sogno e realtà”.
L’opera, mai rappresentata prima a Jesi, è composta da cinque atti (tre atti con prologo ed epilogo), ed è musicata da Jacques Offenbach, su libretto di Jules Barbier e Michel Carrè. Al centro della vicenda, le vicende amorose del poeta tedesco E.T.A. Hoffmann – uno dei maggiori esponenti della cultura romantica europea – che è alla ricerca, costante e vana, della donna perfetta. I Racconti testimoniano la delusione di Hoffmann di fronte all’impossibilità di trovare il vero amore, che alla fine troverà nella sua arte: la poesia.
Per il direttore Christian Capocaccia, “l’incantamento è la vera dimensione in cui si svolgono Les contes d’Hoffmann, moltiplicando in un mirabolante, borgesiano gioco di specchi l’incantesimo primo che sta alla base di ogni finzione teatrale e operistica. Il fascino di questo lavoro risiede nell’incredibile proliferazione dei suoi incantesimi, che avvincono l’ascoltatore, immedesimato fin all’inizio nel personaggio Hoffmann. Il protagonista è, nelle mani di un Offenbach ‘buon incantatore’, lo strumento della creazione di una dimensione altra, in cui rimaniamo rapiti, costantemente in bilico tra sogno e realtà: come nel secondo atto, dove la realtà di Hoffmann, l’unica che parrebbe verosimile, stride con la realtà di tutti, che risiede in una finzione − la finta natura umana dell’automa Olympia. Una dimensione dove, in una sorta di caleidoscopio felliniano, nella finzione generale si inanellano, una dentro l’altra, le finzioni dei vari racconti. E dove, infine, le cose acquistano una natura magica, come il ritratto della madre di Antonia che prende vita, o il diabolico violino di Miracle, o lo specchio che cattura l’immagine di Hoffmann nell’atto di Giulietta”.
Nel nuovo allestimento proposto dalla Fondazione Pergolesi Spontini in coproduzione con il Circuito Lirico Lombardo e l’Opéra de Rouen Haute-Normandie, la regia è a cura di Frédéric Roels, regista, drammaturgo e attualmente direttore dell’Opéra de Rouen. Per la direzione dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano è stato scelto il giovane Christian Capocaccia, direttore musicale della Filarmonica di Stamford Young Artists nel Connecticut. Le scene sono di Bruno de Lavenère, i costumi di Lionel Lesire, light designer è Laurent Castaingt, le coreografie sono di Sergio Simòn. Canta il Coro del Circuito Lirico Lombardo diretto da Diego Maccagnola. Giovani protagonisti nella compagnia di canto, tra i quali alcuni talenti emersi dal 65° Concorso AsLiCo per Giovani Cantanti Lirici d’Europa, quali Larissa Alice Wissel (Antonia), Bianca Tognocchi (Olympia), Maria Mudryak (Giulietta) e Mariano Buccino (Crespel/Luther); i tenori Michael Spadacini (29/11) e Sebastian Ferrada (30/11) cantano Hoffmann, i bassi Abramo Rosalen (29/11) e Lauren Kubla (30/11) interpretano Lindorf/Coppélius/DottorMiracle/Dapertutto, il mezzosoprano Alessia Nadin è Nicklausse; completano il cast Stefano Consolini (Spalanzani/Nathanaël), Nadija Petrenko (Madre), Matteo Falcier (Andrès/Cochenille/Frantz/Pitichinaccio) e Vincenzo Nizzardo (Hermann/ Schlémil).