“L’Elisir d’amore” ad Offida non convince
Silvana Scaramucci
19 Dic 2013 - Commenti classica, Musica classica
Offida (AP). La rappresentazione dell’Elisir d’amore di Gaetano Donizetti proposta dall’Offida Opera Festival in Natale all’opera al teatro Serpente aureo ha pagato anche troppo le ristrettezze imposte ormai da un po’ di anni al mondo della cultura. A mezza via tra il concerto d’arie e l’integrale messa in scena, la regia di Giovanna Muller ha proposto una sintesi del famoso testo donizettiano legando il tutto con voce narrante fuori campotanto da non perdere il filo conduttore. Un apprezzabile espediente ma con qualche scollamento. La scenografia alquanto fissa si è avvalsa di oggetti mediocremente amalgamabili. Gli ulivi, infatti, posti ai margini del boccascena evocavano l’ambientazione rurale, così come è stata nell’intenzione del compositore bergamasco, senonché al centro del palcoscenico troneggiava una palma che, in aggiunta al costume di stile egizio di Giannetta, mirabilmente interpretata da Yun Hwanhee, suscitava una certa perplessità nel pot pourri dei figuranti più o meno abbigliati in foggia di contadini nostrani, eccezion fatta per le calzature. L’orchestra, ed è comprensibile, ha ceduto il ruolo al pianoforte di Yeun Jeong Huh le cui eccellenti qualità di pianista abbiamo avuto modo di apprezzare nell’ambito del O.O.F.. Anche per il cast vocalistico abbiamo avuto qualche riserva. Assunta Berlingieri è stata una buona interprete di Adina ma ancora poco duttile nella modulazione del ruolo, piuttosto debole ci è parso il tenore Augusto Celsi in Nemorino anche se in una furtiva lagrima si è quasi riscattato. Migliore invece il baritono Maurizio Picconi che ha interpretato un deciso e convincente Dulcamara. Maurizio Petrolo, direttore artistico del O.O.F. è stato il concertatore e direttore dell’allestimento.