Wladimiro Tulli: pittore in musica


Alberto Pellegrino

20 Set 2002 - Arti Visive

Wladimiro TulliLa città di Pollenza ha voluto rendere omaggio agli ottant’anni del pittore maceratese Wladimiro Tulli, ospitando una mostra che affronta il tema del rapporto “musica – colore” e che è il risultato di oltre trent’anni di lavoro di un artista rimasto imprigionato dal fascino di Mozart. Questa raccolta di dipinti è stata per la prima volta esposta dal 15 ottobre 1999 al 31 dicembre 2000 nel Mozarts Geburtshaus di Salisburgo a cura di Rudolph Angermuller e Remo Foschini per essere presentata, a cura di Alvaro Valentini, il 14 settembre nel Palazzo “Cardinale Cento”, dove è rimasta fino al 13 ottobre 2002. Le opere esposte coprono un vasto arco di tempo che va dal 1968 al 1999 e sono tutte in qualche modo collegate alla musica e alla persona di Wolfang Amedeus Mozart.
Sulla scia di altri artisti rimasti intrappolati nel fascino del mondo musicale, Tulli ha deciso di confrontarsi con un gigante della musica come Mozart e lo fa senza tradire la sua natura e il suo stile con incursioni pittoriche che, tolte alcune invenzioni di pura creatività cromatico – formale (per tutte citiamo Giù dal cielo fino al viola o Un arcobaleno per quattro cantoni), hanno come punto di riferimento e di ispirazione diretta il compositore salisburghese, oppure hanno con lui un legame indiretto in quanto ispirate all’arte dei suoni o al mondo del teatro come nel caso dello Stradivario inquieto, Rosso, rosa, arancio e Arlecchino, Proprio per Arlecchino, Paesaggio per la controdanza, Il violino sul verde, Note rosse su bianco intenso, Sopra le note, la nuvola dorme, opere che rappresentano poetiche variazioni di forma e colore sul filo di un costante rigore tematico – narrativo.
Le opere più strettamente dedicate al mondo mozartiano si possono classificare secondo tre categorie. La prima comprende i dipinti che costituiscono un confronto – sfida fra il pittore e il compositore: Scacco matto, Amedeo, Così fa Tulli, Caro W. Amedeo, Wolfango, S’incomincia con un andante, il bellissimo Le tue note sul paesaggio marchigiano, Ci provo sul rosso, La nota doppia e il resto, Ciao e Wolfang, Ed era solo un bambino. La seconda categoria riguarda il “personaggio” Mozart e si apre con Breve itinerario mozartiano, per continuare con Il prato sul materasso che anticipa un tema biografico (la nota propensione per il sesso del genio salisburghese), un tema fatto di ammiccamenti e strizzatine d’occhio tra compositore e pittore, che si materializza sopra una superficie di autentica e antica stoffa per materassi ed una “finestra” aperta su un prato fiorito. Il tema viene poi apertamente affrontato nelle quattro opere intitolate Il materasso per W. A. Mozart, Viaggio in Italia e materasso, Ancora lui, la nota e il materasso, Il gran guardone su materasso e serenata K. 525 con Mozart che occhieggia tra brandelli di stoffa, ghirigori di note, interventi cromatici. L’ultimo di questi quadri può costituire una porta d’accesso alla terza categoria riguardante la musica di Mozart: essa comprende due riferimenti diretti ai melodrammi (Ci sarò alle tue nozze, Figaro e È proprio un Don Giovanni e ciao!), quindi si allarga alla produzione sinfonico – strumentale con la spiritosa Sonata in fa – K. 547 suppl. 135-138 per pianoforte e ciao! per continuare con il coloristicamente sontuoso Minuetto sugli arcobaleni, con le composizioni intitolate Per pianoforte, la K. 545, Wolfango , s’incomincia con un andante, Die neugeborne Ros’entzuckt, Klaviersonate, K. 333 e le due raffinate ed eleganti rappresentazioni intitolate Piccola sinfonia in marrone, Sopra le note, la nuvola dorme, che concludono idealmente questo viaggio poetico – pittorico fra le note di un musicista che consideriamo sublime.

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