Raffinato, sofisticato, incredibile Arturo
di Patrizia Isidori
11 Ago 2013 - Commenti teatro
Capolavoro del vulcanico ed eclettico artista Arturo Brachetti che ha presentato al Teatro dell’Aquila di Fermo il suo ultimo spettacolo “Brachetti, ciak si gira!”.
Teatro: Commenti
Fermo. Arturo Brachetti, artista trasformista di fama mondiale, ha presentato al Teatro dell’Aquila di Fermo il suo ultimo lavoro Brachetti, ciak si gira!, con un doppio appuntamento il 23 e 24 novembre, che ha fatto registrare il tutto esaurito in entrambe le serate. Brachetti si è presentato come mattatore in uno show completamente da solo riproponendo tutto il meglio del suo fantasioso repertorio. Il titolo dello spettacolo rappresenta la frase con cui si da inizio alla magia dell’arte di celluloide e tutta la rappresentazione costituisce un omaggio dedicato alla sua grande passione. Infatti, compiendo un viaggio nell’universo cinema, Arturo ci ha trasmesso tutte le emozioni, gli effetti speciali e le magie del cinema ma dal vivo, passando continuamente da immagini virtuali a quelle reali come se entrasse ed uscisse da uno schermo grazie ad una scenografia e regia indescrivibili di cui è artefice insieme a Serge Denoncourt. Spettacolo completamente multimediale in cui tutte le arti della rappresentazione scenica sono presenti: teatro, cinema, ombre cinesi, burattini e tutte le sue fenomenali trasformazioni in una velocità che solo lui è in grado di realizzare. Brachetti vola, sparisce nel buio e ricompare sempre da solo e trasformato in innumerevoli personaggi, quando addirittura non riesce a sdoppiarsi e ad interpretarne due contemporaneamente come nella scena finale di Casablanca, in cui è Humphrey Bogart e la Bergman. Lo spettacolo è iniziato con, sul palco, un grandissimo televisore in cui interpreta, con cambi di costume fulminei, tutti i personaggi amati fin da piccolo e che appartengono a tutta una generazione come Zorro o Mary Poppins. La prima parte si è poi conclusa con un lungo omaggio a Fellini e grazie ad i suoi elaboratissimi costumi, che progetta lui stesso, in una scena sparisce verso il buio nelle vesti di un cardinale, l’abito rosso si sfila in un baleno e, non si capisce proprio come faccia, diventa la tenda di un circo. Gli spettatori tutti ammutoliti per lo stupore si notano solo quando irrompono in fragorosi applausi con stupore per le incredibili trasformazioni, come quando improvvisamente la gonna della Dorothy del Mago di Oz si srotola, mentre Arturo-Dorothy danzando si sposta dall’altra parte del palco ruotando su se stesso, e voilà diventa una corda con candidi panni stesi, e lui naturalmente non c’è più. La seconda parte dello spettacolo è stata quasi interamente dedicata ai grandi film hollywoodiani con tanti personaggi da Chaplin a Harry Potter a E.T., sempre con le sue trasformazioni supersoniche va verso il buio a fondo scena da King Kong e ricompare immediatamente come Josephine Baker! Sempre fragoroso e scoppiettante, e pensare che come afferma nella sua autobiografia, è sempre stato molto timido e casualmente ha scoperto da piccolo che il travestimento lo poteva aiutare a vincere tale limite nel rapporto con l’esterno. Insomma Arturo Brachetti ci ha regalato uno spettacolo esilarante ed emozionante che ci ha fatto sognare e percepire il bello tramite tutta la delicatezza e la dolce ironia che lo caratterizano.
La stagione di prosa del Teatro dell’Aquila è organizzata in collaborazione con l’Amat ed il prossimo spettacolo in programma è il Il catalogo di Valerio Binasco con Isabella Ferrari e Ennio Fantastichini il 21 e 22 dicembre. Ore 21,00
Biglietti Euro 30, 24 e 12
Info: 071.2072439 0734.284295
(Patrizia Isidori)