Rotary Club of Malindi
11 Ago 2013 - Dischi
Scheda critica di Alberto Pellegrino
Vecchioni se ne andato in Africa e precisamente in un piccolo paese del Kenya per curare le sue povere ossessioni di uomo occidentale e per riscoprire i veri valori della vita. Da questa esperienza è nato la sua ultima raccolta Rotary Club of Malindi, non un disco sull'Africa egli dice ma dall'Africa. Andare là mi fa fatto vedere le cose con più distacco e serenità , come quando la tua anima esce dal corpo e ti osserva dall'alto . L'autore è uscito infatti da un lungo periodo di depressione: Un periodo terribile, di quelli che capitano a chi vive di sogni e si trova di fronte ad una realtà che non può cambiare. Un lanciatore di coltelli deluso perchè non c'entra il bersaglio . Dalla rigeneratrice esperienza africana è nata una raccolta diversa dalle precedenti, più ironica e semplice, meno intellettuale e sofisticata con una serie di canzoni che hanno salvato la vita all'autore. E' possibile individuare in esse un filone autobiografico ( Vecchioni si definisce un perdente di rango ) che si apre con Nini Kuna? dove l'autore cerca se stesso nella inedita realtà africana e continua con L'uomo che vorrei, un'appassionata canzone d'amore e di riconoscenza dedicata alla sua donna. In Dimentica una cosa al giorno Vecchioni rievoca il suo rapporto con la madre, mentre in E invece non finisce mai si rivolge ai figli come testimonianza del proprio amore e come passaggio di un testimone che si proietta al di là del tempo. Più strettamente autobiografiche sono tre canzoni che hanno in comune il senso del tempo e della vita come Tango di rango, dove si rievocano i ricordi di un passato che non può ritornare ( Ho appreso dalla vita l'amor frutto della vanità . Mi sbellico dal ridere per chi ha letto in me la verità ) o come Momentaneamente lontano dove l'autore afferma com'è difficile vedermi così lontano non riconoscermi nell'uomo che sognava, e che teneva tutto il mondo stretto nella sua mano . Uno dei brani più belli e significativi dell'intero disco è Il vecchio e il mare con vaghi echi tratti dalla celebre opere di Hemingway , dove si stabilisce un rapporto esistenziale tra questo vecchio pescatore carico di anni che sorride perchè ha superato tutte le illusioni e il mare che ha milioni e milioni di anni e poche certezze ( Non c'è niente che sia vero tranne il mare ), dove l'amore è una scusa per sentirsi vivo e i figli un richiamo per uscire da una zona d'ombra , da un sentimento di non partenza , da una dolcissima, totale indifferenza . Vi sono infine tre composizioni di chiara impostazione politica come l'ironica Rotary Club of Malindi, dove si fa cenno ad una colonizzazione dell'Africa mai finita ( Ci hanno cancellato fame e malattia,/siamo all'avanguardia in tecnologia,/e in attesa di sapere cosa sia/abbiamo la democrazia ); come Marika, forse la canzone più bella della raccolta, ma forse destinata a suscitare polemiche fra i “benpensanti”; in essa Vecchioni racconta la storia di una giovane kamikaze che si prepara a farsi saltare in aria, divisa fra il dilemma del sacrificio estremo e l'amore per la vita, anche se l'autore si augura che alla fine la ragazza possa scegliere di vivere; una intonazione più dichiaratamente politica ha la canzone Faccetta rosa in campo azzurro, dove si parla della gioia di un vecchio militante che, per festeggiare la caduta di un regime politico decisamente avversato, trascorre una notte di festa con una bella ragazza. Dice Vecchioni: “E' ovvio che mi riferisco a Berlusconi. Credo sia agli sgoccioli: prima o poi ci sarà una sollevazione popolare e festeggeremo. Non si può andare avanti così. Gli italiani hanno le tasche vuote e sono stanchi La legge Moratti sulla scuola è un delirio, per non parlare delle manovre contro la libertà d'informazione .
(Alberto Pellegrino)