2 Trii per pianoforte, violino e violoncello
11 Ago 2013 - Dischi
I Trii di Mendelssohn si conoscono poco, si eseguono poco nelle sale da concerto. E invece sono molto belli come tutta la sua musica. Mendelssohn non è mai stato di moda : perchè? Forse perchè non ha mai posseduto i tratti dell'artista maudit, o sfortunato, o povero, o rivoluzionario ? E' invece uno dei Grandi, come compositore e ugualmente come pianista, organizzatore di concerti, didatta, musicologo sufficiente, credo. Ha scritto due Trii nella formazione usuale di pianoforte, violino e violoncello; uno nel 1839 a trent'anni e
l'altro nel 1845 a trentasei, due anni prima della
scomparsa. Li ascoltiamo nel CD dell'etichetta ASSAI (222 202 MU 750) con il Trio di Milano (Bruno Canino, pianoforte; Mariana Sirbu, violino; Rocco Filippini, violoncello), formatosi ancora nel 1968, la registrazione è stata effettuata negli studi della Radio della Svizzera Italiana nel giugno 2000. Schumann scrisse del Trio n.1: E' il capolavoro di quest'epoca, come lo sono stati al
loro tempo il Trio in si bemolle e quello in re di
Beethoven e quello in mi bemolle di Schubert. Prestate attenzione ai due movimenti lenti.
(tratto da ClassicTime)