Giacomo Puccini celebrato dai comics
di Alberto Pellegrino
In occasione del centenario il mondo dei comics rende omaggio a Giacomo Puccini con un volumetto intitolato “Giacomo Puccini raccontato da Topolino” edito da Panini Comics.
In occasione del primo centenario della scomparsa di Giacomo Puccini la Panini Comics ha voluto rendere omaggio al grande compositore pubblicando un elegante volumetto cartonato intitolato Giacomo Puccini raccontato da Topolino(30 ottobre 2024), nel quale sono state raccolte cinque storie a fumetti che in passato erano state dedicate ai principali capolavori pucciniani o comunque all’opera lirica.
Le tre opere pucciniane
Il primo racconto, intitolato Paperonbot(1991), s’ispira all’opera Turandot alla cui rappresentazione è invitato Paperon de Paperoni dall’eterna aspirante fidanzata Brigitta. Il miliardario accetta solo perché il biglietto è gratis, ma nel giro di pochi minuti si addormenta e sogna di essere l’Imperatore Paperonbot che ha deciso di sposarsi e che ha emanato un bando: tutte le fanciulle dell’Impero potranno candidarsi come aspiranti spose con l’obbligo di superare tre difficili prove e, in caso di sconfitta, con la penale di dover versare al tesoro imperiale una quantità d’oro pari al loro peso.
Diverse candidate sono state eliminate e costrette e pagare la pena stabilita, quando si presenta Brigittaf che, su consiglio di Paperino, si è travestita da affascinante Pretendente Mascherata.
La fanciulla supera la prima prova, restando seduta davanti a uno specchio senza cedere alla tentazione di specchiarsi; quindi supera la seconda, facendo catturare la Banda dei Bassotti e dimostrando di saper difendere l’adorato tesoro imperiale. La terza prova consiste nel far fruttare una semplice moneta che le viene consegnata dall’imperatore: Brigittaf fa circolare la voce di possedere un prezioso ritratto di dama e subito accorre Peperonrobot sotto travestimento per acquistare il capolavoro, che ottiene dopo una lunga trattativa per una sola moneta, dimostrando di aver vinto la prova. A questo punto l’astuta fanciulla gli fa vedere che il quadro è una crosta, ma dietro si nasconde un prezioso dipinto della prima dinastia, per cui è lei la vincitrice. Allora l’imperatore è costretto a pronunciare le fatidiche parole “Sposami ti prego”, al cui suono Paperone si sveglia e sente che la vera Brigitta accetta con entusiasmo la proposta, ma lui fugge terrorizzato dal teatro inseguito dalla sua eterna fidanzata.
La seconda storia, intitolata Paperina la fanciulla del West (1979), è più fedele alla trama dell’opera pucciniana. In uno sperduto villaggio del selvaggio West Paperina è la grintosa proprietaria di un saloon frequentato da una folla di minatori, che sono tutti innamorati di lei e le affidano in custodia i loro risparmi. Si presenta un raffinato ed elegante cow boy di nome Gaston che la conquista con i suoi modi galanti e che la difende dalle prepotenze del minatore Bull nel corso di una rissa sedata dall’arrivo del valoroso sceriffo Paperino.
Nel suo ufficio lo sceriffo scopre che il galante cow boy è in realtà il bandito Gaston Luck sul quale prende la taglia 5 mila dollari. Intanto il bandito è fuggito con i soldi dei minatori, ma lo sceriffo e Paperina lo inseguono e lo arrestano. Invece di portarlo in prigione, la giovane suggerisce di lasciarlo libero in modo che possa redimersi e pentirsi delle sue colpe, per cui il bel Gaston viene cacciato a calci nel sedere, mentre Paperino-sceriffo conquista l’ammirazione e forse l’amore della leggiadra Paperina.
Paperina Butterfly (1981) è una storia magistralmente disegnata da Pier Battista Carpi e interpretata in chiave femminista, in quanto il bieco avventuriero Pat Paperton si fidanza con la romantica Butterfly per poi tradirla con Clarabella, ma al suo ritorno in Giappone deve scontrarsi con la fidanzata orientale che, spronata da Nonna Papera e supportata dal pestifero figlio Fior di Zenzero, non è più disposta ad essere ingannata: di fronte al bellimbusto prima minaccia di fare harakiri, poi ci ripensa perché “sono passati tempi in cui una ragazza si autoeliminava per una delusione d’amore”.
Paperton promette di sposarla purché gli faccia avere i brevetti che possiede suo padre, il grande industriale Rocker Mikimoto. La ragazza glieli consegna, ma il traditore fugge in moto e, dopo essersi schiantato contro un albero, riesce a imbarcarsi per gli Stati Uniti e a consegnare i brevetti a Paperon dei Paperoni. Ma il truffatore non sa che Rocker Mikimoto è socio in affari del miliardario americano, il quale ha ricevuto un cablo dove si dichiara che i brevetti sono stati rubati e che il furto è stato denunciato alla polizia, per cui rompe ogni rapporto d’affari con Paperon de Paperoni. Questo scatena la furia del miliardario che pretende un risarcimento di due milioni di dollari dal povero Paperton da scontare con giornate di duro lavoro. Nello stesso tempo, in Giappone, la dolce Butterfly scruta l’orizzonte in attesa di vedere all’orizzonte “levarsi un film di fumo”, perché aspetta il fidanzato traditore con un mattarello in mano ora che si è arruolata nella polizia femminile.
Due storie dedicate e celebri tenori
Le due storie conclusive sono dedicate a celebri tenori e nella prima, intitolata Paperino e il segreto del tenore smemorato (2009), si raccontano le mirabolanti avventure del grande tenore Arcibaldo Confusoni, al quale capita durante i concerti e i melodrammi di mescolare le arie più famose con effetti disastrosi. Grazie però alla genialità del pianista Paperefano Bolletta (inventato da Stefano Bollani), riesce a trasformare questo difetto in un nuovo genere musicale caratterizzato dalle mescolanza di arie diverse, facendolo diventare una specifica cifra stilistica del tenore e assicurandogli un successo mondiale.
La seconda storia s’intitola Agente speciale Ciccio e il caso del tenore goloso (2008) e ha come protagonista un grasso papero nelle vesti di un poliziotto un po’ melenso che viene nominato guardia del corpo del grande tenore Paperotti, il quale soffre di un terribile vizio: è molto goloso di dolci al marzapane che divora in enorme quantità per poi addormentarsi pesantemente e quindi disertare concerti e rappresentazioni litiche con la disperazione di direttori d’orchestra, registi e colleghi. Si sta preparando un grande evento lirico: la prima dell’opera La spanciata nel celebre “Teatro al Gradino”. Per evitare inconvenienti, si trova una soluzione geniale: a costo d’ingrassare in modo spropositato, l’agente Ciccio dovrà divorare, sia in casa sia sulla scena con un personaggio appositamente inventato, tutti i dolci di marzapane che vengono inviati al tenore da un misterioso ammiratore. Ci si accorge che persino le spade impiegate nell’opera sono di marzapane e Ciccio è costretto a divorarle per sottrarle a Paperotti. Nello stesso tempo si scopre che a inviare i dolci è stato il cantante rivale Ugoloni, che vuole diventare il più grande tenore del mondo. Una volta scoperta la congiura, la prima dell’opera può andare in scena e, al termine della rappresentazione, Ugoloni è arrestato e costretto al pagare il salatissimo conto del pasticciere, mentre l’ex poliziotto Ciccio diventerà un celebre attore specializzato nel divorare sulla scena ogni sorta di cibo.