Recensione del film “FINO ALLA FINE” di Gabriele Muccino
di Francesca Bruni
14 Nov 2024 - Commenti cinema
Pubblichiamo la recensione dell’ultimo film di Gabriele Muccino “Fino alla fine” presentato con successo alla Festa del Cinema di Roma.
(Foto di Valentina Glorioso)
“La vita è il risultato delle scelte che facciamo”
È uscito nelle sale cinematografiche il 31 ottobre il nuovo film del regista romano Gabriele Muccino dal titolo “Fino alla fine”, un nuovo capitolo per il maestro dei sentimenti e del romanticismo che siamo abituati a vedere nei suoi indimenticabili successi cinematografici.
In questa nuova pellicola distribuita in Italia dalla 01 Distribution, siamo di fronte ad un genere completamente differente.
Il film è un thriller mozzafiato dove l’azione la fa da padrona. I movimenti della cinepresa sono caratterizzati da una nevrosi che lascia lo spettatore in sospeso per tutta la durata del film, proprio come lo è la protagonista Sophie interpretata dall’attrice statunitense Elena Kampouris.
Sophie è una giovane studentessa americana che decide insieme alla sorella di trascorrere una tranquilla vacanza a Palermo, ma per lei l’ultima sua notte nella città siciliana diventerà un pericolo crescente che la condurrà ad un bivio tra la vita e la morte.
La protagonista incontra un gruppo di ragazzi spericolati e senza remore che la coinvolgeranno trascinandola in azioni sempre più incontrollabili per la voglia di cambiare completamente la propria vita. La libertà e l’abbandono nel lasciare tutto e tutti è il senso che vuole trasmettere il regista e direi che ci riesce in maniera lusinghiera.
Ciò che fa da contrasto al film è che al centro di questa voragine pericolosa, Sophie ha una storia d’amore con uno dei ragazzi della banda, Giulio interpretato dall’affascinante Saul Nanni. I due si innamorano a tal punto che Sophie decide di non tornare più in California, ma il rischio porterà Giulio a morire e lei abbandonata e sperduta dopo una lunga notte che la cambierà per sempre, dovrà tornare alla sua vita con nel cuore il suo Giulio.
Le ambientazioni “noir” di “Fino alla fine” rievocano pagine del miglior cinema thriller d’autore.
Il film fa riflettere su quanto la voglia di cambiare la propria vita possa portare ad un inarrestabile pericolo carico di adrenalina.
Si percepisce in tutta la durata della pellicola le influenze americane sul regista. Gabriele Muccino è tornato con una nuova opera cinematografica che appartiene un po’ a tutti noi. Tratto distintivo di Muccino resta la nevrosi e l’ansia che caratterizzano spesso i suoi personaggi.
Il cast è giovane come lo è lo spirito del film; il regista anche questa volta ci regala una pellicola molto intensa che lascia i fan della prima ora spiazzati a causa del suo cambiamento riuscito benissimo.
Per approfondimenti sul film e dichiarazioni del regista potete leggere la nostra presentazione pubblicata in occasione della Festa del Cinema di Roma: https://www.musiculturaonline.it/fino-alla-fine-il-film-di-gabriele-muccino-alla-festa-del-cinema-di-roma/