Villa Vitali: ultima chance per Giorgio Montanini?


di Elena Bartolucci

7 Ago 2024 - Commenti teatro

Lo stand-up comedian di origini fermane Giorgio Montanini non si è risparmiato nel nome del suo famigerato unpolitically correct.

Fermo – Il ritorno di Giorgio Montanini sul palco di Villa Vitali è stato preceduto da due spalle comiche che hanno dato prova della loro bravura di intrattenitori per pochi minuti prima di lasciare il palco al vero padrone di casa.

L’apertura è stata affidata a Ezio Testa, conosciuto dai più nel fermano come assicuratore (di cui ha fornito alcuni brevi aneddoti divertenti), che ha manifestato la sua vera natura comica parlando di luoghi comuni su ansie e sogni. Buone idee di partenza ma intessute in modo poco lineare, manifestando ancora un certo livello di immaturità nel riuscire a tenere sia il pubblico che il palco.

È arrivato poi il turno del veterano Francesco Capodaglio di Porto San Giorgio, che apre spesso gli spettacoli di Montanini: si è dimostrato decisamente più naturale e spedito nel racconto palesando anche un’ottima interazione con il pubblico (anche se piuttosto duro in alcune battute che hanno preso di mira una coppia che ha ‘malauguratamente’ deciso di portare a vedere lo spettacolo il loro bimbo di pochi anni). La sua performance si è concentrata (senza non pochi cliché) sulla sua esperienza personale nell’essere riuscito a perdere molto peso negli ultimi anni dopo la pandemia.

Al termine del suo breve monologo fa finalmente il suo ingresso sul palco Montanini, che ha subito dato il via alla serata raccontando della sua storia di coma e chili persi nell’ultimo anno.

Il suo essere politicamente scorretto non ha sicuramente meravigliato il pubblico presente, che ben conosce (e largamente apprezza) il suo modo di fare stand-up comedy.

Dal body shaming alle invettive contro la politica, non è stato lasciato indietro nessuno. Su quest’ultima tematica, non ha risparmiato né Berlusconi che è morto mentre lui era in rianimazione né la premier Giorgia Meloni e tanto meno il generale Vannacci eletto europarlamentare (da cui è partita una pesante invettiva omofoba che ha interessato l’ambiente dei militari in carriera nonché una figura di spicco del fermano).

Saltando poi di palo in frasca, ha anche brevemente parlato della guerra in Ucraina e dello scontro fra palestinesi ed ebrei.

Probabilmente alterato dall’alcool ingurgitato durante la serata, il suo monologo è sembrato arenarsi a tal punto da decidere di ripescare un suo vecchio pezzo (decisamente divertente anche se dissacrante al punto giusto) sul percorso alla santità di San Francesco.

Sul finale (scoppiettante anche se più concettuale) ha poi deciso di alzare l’asticella, parlando del divario tra filosofia creazionista e quella evoluzionista: partendo dal fatto che l’uomo si è autoproclamato unica specie vivente superiore al resto del mondo, dobbiamo invece capire come esseri umani che la nostra vera forza sta nell’errore, perché sbagliare permette di fare esperienza e guadagnare le cicatrici di una vita vissuta.

Come lui stesso ha dichiarato, “stasera vi insulto ma non vi pijo per il culo”: un motto che ben descrive il suo modo di esprimersi verace e senza filtri, che sfocia però troppo spesso nella ripetitività e nell’uso reiterato e inutile di battute di stile pecoreccio nonché di bestemmie che hanno reso tutto un po’ sopra le righe e fuori contesto (anche se il pubblico presente ha decisamente apprezzato).

Montanini ha una scrittura molto buona e lo dimostra il fatto di come riesca con grande naturalezza a intessere insieme argomenti di vari ambiti di riferimento. La sua sagacia e la sua satira vengono inoltre messe poco in risalto quando decide di abbassare troppo il livello di comunicazione trattando il pubblico quasi come una persona che ha degli evidenti decifit di comprensione o un livello di educazione da quinta elementare.

Se riuscisse a trovare lo smalto di un tempo (ad esempio il livello di scrittura in Nemico Pubblico su Rai3 di svariati anni fa), potrebbe sicuramente regalare spettacoli nuovi e interessanti che rendano davvero giustizia alla sua intelligenza di primo stand-up comedian marchigiano che si è fatto conoscere (nel bene e nel male) su larga scala. Dato che la sua carriera di attore sta decollando (tra pochi giorni tornerà sul red carpet del festival del cinema di Venezia) e anche se è stato spesso relegato a figure di secondo piano (Claudio Vismara ne I predatori di Sergio Castellitto, Mignolo in Grazie ragazzi di Riccardo Milani oppure la sua partecipazione in Castelrotto di Damiano Giacomelli), riesce comunque a regalare personaggi macchiettistici di grande spontaneità e spessore a livello narrativo…che non sia veramente questa la sua strada in futuro?

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