L'Iliade di Baricco a Roma e Torino
23 Set 2004 - News live
ALESSANDRO BARICCO
ILIADE
24/25 settembre h 20 26 settembre h 17
Auditorium Parco della Musica
Sala Santa Cecilia
Viale Pietro de Coubertin, 30 Roma
1/2 ottobre h 20 – 3 ottobre h 17
Auditorium Giovanni Agnelli – Lingotto, Torino
Durata h 3:30'
L'idea è quella di leggere in pubblico l'<i<Iliade. Un reading lungo una dozzina di ore, diviso in tre serate. Una scena essenziale, costumi appena accennati, una fonica impeccabile. Un grande schermo e il primo piano del lettore. Spesso ma non sempre, musica, in parte live, in parte registrata. L'idea è questa. Ovviamente è qualcosa che per me continua idealmente il lavoro fatto prima con Totem e poi con il City reading project: provare a mettere la narrazione orale, forse addirittura la pura parola, al centro dell'attenzione, e farne una forma di rito, di emozione collettiva, di spettacolo.
C'è del pubblico che mi segue in questa ricerca: così ho pensato che un'altra tappa si poteva fare: e l'Iliade, tra i tanti viaggi possibili, è quello che adesso mi affascina di più. Leggere l'Iliade, oggi e in pubblico, significa inevitabilmente riscriverla: adattarla per quel gesto particolare. Questo tratto del lavoro, ovviamente, è quello che mi riguarda più da vicino. Ho lavorato a un testo più corto, in prosa, in un italiano normale (non poetico nè falsamente antico); e ho pensato a una dura storia di uomini in guerra, dove dei e creature mitiche sfumano sullo sfondo, ormai divenuti inutili. So che tutto questo suona tremendamente ambizioso (riscrivere Omero?) ma in realtà io lo interpreto come un modesto lavoro di servizio: è come una traduzione, o un adattamento. Nell'ottocento, in Italia,si traducevano i poemi omerici in poesia, con il gergo e le tecniche della poesia del tempo. Lavoro che oggi sembra assurdo, ma che in realtà era un modo di appropriarsi di quella storia dandole lo sfondo sentimentale e le forme stilistiche di quel tempo. Perchè non dovremmo fare lo stesso noi? Perchè non provare a cercarela nostra Iliade?
Quanto al modo di leggerla, questa Iliade, ho in mente qualcosa che viene direttamente da Totem e dal City reading project. Qualcosa che sta tra il puro diventare suono della scrittura e l'autorità emozionante del narratore in carne e ossa. L'unica cosa di cui son sicuro è che non c'entra con il recitare: per il resto ogni tanto incontro quel che cerco e allora lo riconosco; ogni tanto lo manco clamorosamente e allora mi annoio. Per l'Iliade lavorerò con una dozzina di lettori. La maggior parte sono attori (che per lo più vengono dal cinema); tre, più me, sono scrittori (gli scrittori, quando non hanno problemi di timidezza, leggono molto bene, perchè credono nella scrittura e non in se stessi). Ho riorganizzato il testo omerico in tanti racconti in soggettiva (per dire, il primo canto diventa il canto di Criseide: è lei che racconta). In pratica ne è venuta fuori una sequenza di una ventina di monologhi. In ognuno un lettore racconta la storia a nome di un personaggio particolare: e in qualche modo diventa quel personaggio. Penso a una fluviale narrazione che di volta in volta assume la faccia, la bellezza, la voce, il colore sentimentale di una persona diversa. Quanto a me, leggerò tre di quei monologhi (uno a sera) e cercherò in scena di introdurre gli altri, di legarli insieme. In qualche modo vorrei riuscire alla fine a comunicare la mia passione per quel testo. Niente di diverso da quello che facevo a Totem, per capirsi.
Due parole ancora sulla musica. Il progetto musicale l'ho affidato a Giovanni Sollima, perchè è un musicista anomalo, uno di quelli che confondono le idee sui confini tra musica colta e musica altra. Ho lavorato con lui al City reading project, e lì ho scoperto che abbiamo un modo molto affine di inseguire le emozioni: così mi è parso naturale continuare con lui. Quello che gli ho chiesto è di riversare nel fiume della narrazione il suo mondo musicale, non necessariamente la sua musica: quello che gli suona nella mente, magari scritto o suonato o cantato da altri. Così alla fine verrà fuori una specie di colonna sonora costruita su suoni del mondo, o quanto meno del mondo che lui ha in testa. Lui sarà sul palco, a lavorare la musica registrata: e a tratti userà il suo violoncello per macchiare quei suoni, o prolungarli, o integrarli. Credo che sarà un bel sentire. Fermo restando che questo è uno spettacolo di parola, e le voci sono la prima e fondamentale musica che suoniamo. Un'ultima cosa. Quando racconto questo lavoro, spesso la gente mi chiede: perchè proprio l'Iliade? Alcuni vorrebbero l'Odissea (che io non amo, tranne il finale), o magari Dante o Ariosto. Ho due risposte: la prima è che l'Iliade mi sembra una storia bellissima. La seconda è che godere del racconto di una guerra mi sembra una cura efficace per allontanare il desiderio (tragico ma legittimo) di godere facendo la guerra.
AB
Prima serata
venerdì 24 settembre h 20 – Auditorium Parco della Musica (Sala Santa Cecilia), Roma
venerdì 1 ottobre h 20 Auditorium del Lingotto, Torino
Fabrizia Sacchi: Criseide 15 min.
Paolo Rossi: Tersite 30 min.
Caterina Deregibus: Elena 20 min.
Simone Gandolfo: Pandaro con Pierfrancesco Favino: Enea 40 min.
Mariella Fabbris: Nutrice 20 min.
Alessandro Baricco: Nestore 25 min.
Seconda serata
sabato 25 settembre h 20 – Auditorium Parco della Musica (Sala Santa Cecilia), Roma
sabato 2 ottobre h 20 Auditorium del Lingotto, Torino
Carolina Felline: Achille 25 min.
Sandro Veronesi: Ulisse con Edoardo Nesi: Diomede 30 min.
Elio Germano: Patroclo 25 min.
Michele Di Mauro: Sarpedonte con Pierfrancesco Favino: Aiace e con Simone Gandolfo: Ettore 40 min.
Alessandro Baricco: Fenice 35 min.
Terza serata
domenica 26 settembre h 17 – Auditorium Parco della Musica (Sala Santa Cecilia), Roma
domenica 2 ottobre h 17 Auditorium del Lingotto, Torino
Elio Germano: Antiloco 20 min.
Simone Gandolfo: Agamennone 15 min.
Michele Di Mauro: il Fiume 20 min.
Fabrizia Sacchi: Andromaca 20 min.
Alessandro Baricco: Priamo con Rosie Wiederkehr: Cantante
con Marco Amico: Chitarra 30 min.
Stefano Benni: Demòdoco 25 min.
Le letture saranno accompagnate da commenti di Alessandro Baricco.
Buonasera,
Mia figlia le tocca di studiare l’Iliade di “Baricco”. Questo mi ha indotto a cercare su google l’interpretazioni di E.Germano ed ho trovato questo sito.
Ho avuto modo di assistere alla serata del 25 settembre del 2004 e sebbene sia un appassionato di Omero ho trovato la serata molto noiosa, salvo la brillante performance di Elio Germano/Patroclo.
L’apoteosi si è raggiunta quando Barricco ha ironizato sul film Troy definito un’americanata con Achille biondo “figuratevi interpretato da Brad Pitt…” e tutta la sala a ridere col saccente intellettuale di sinistra, sulla retorica antiamericana antibiondi bla bla bla secondo lui Achille era una specie di nord africano bla bla bla.
Se avete modo invitatelo a leggere almeno il primo libro, scoprirà che Atena prese il Pelide per la “bionda chioma”. Questi sono gli intellettuali di sinistra. Ma tant’è per lavorare nello spettacolo basta l’etichetta.
Buonasera a lei,
come vede non abbiamo “pregiudizi” e pubblichiamo il pensiero di tutti quelli che argomentano le proprie idee rispettando quelle divergenti.
L’articolo al quale fa riferimento non è firmato ed è il comunicato stampa inviatoci da un ufficio stampa e non rispecchia il nostro pensiero sullo spettacolo.
Naturalmente non abbiamo il contatto con Baricco ma le garantisco che personalmente amo tantissimo l’Iliade di Omero (o a lui attribuita) e ricordo ancora le lotte verbali nella classe seconda media, di cui facevo parte, tra i fautori di Ettore e quelli di Achille (a quei tempi l’Iliade omerica si studiava in seconda media!!!!!).
Inviti sua figlia a studiare seriamente l’Iliade di Omero e quella di Baricco; sarà lei stessa a fare le dovute considerazioni.
Concordo sulla bravura di Elio Germano (un grandissimo attore).
Grazie della sua attenzione,
A nome della Redazione, Vincenzo Pasquali (dir. ed.)