“Vacanze Romane” tra Roma, Milano e Napoli


1 Mar 2004 - News live

A partire dal 17 febbraio al Teatro Sistina di Roma, Fabrizio Celestini & Andrea Maia, Promnibus – Il Sistina e Clear Channel Entertainment – con il patrocinio e il sostegno del Comune di Roma, ATAC, AMA e Risorse per Roma S.p.A., Mon Chèri e Vespa – hanno presentato in prima assoluta Massimo Ghini e Serena Autieri in Vacanze Romane , una commedia musicale tratta dall'omonimo film della Paramount Pictures. Musiche e canzoni di Cole Porter. Libretto di Paul Blake. Musiche originali di Armando Trovajoli. Con Christian Ginepro, Laura di Mauro, Livia Alessi, Massimo Del Rio. Adattamento italiano del Libretto e delle Canzoni originali di Jaja Fiastri. Adattamento italiano delle Canzoni di Cole Porter di Fabrizio Cardosa. Coreografie di Gino Landi. Scene di Uberto Bertacca. Costumi di Silvia Frattolillo. Regia di Pietro Garinei. Lo spettacolo sarà al Teatro Sistina di Roma dal 17 febbraio, al Teatro Ventaglio Nazionale di Milano dal 15 aprile e al Teatro Augusteo di Napoli dal 14 maggio.

Una favola per due

A 50 anni dall'uscita del celebre film di William Wyler, la magia e la favola di Vacanze Romane rivivono sul palcoscenico del Teatro Sistina.
E come allora, di una vera e propria favola si tratta.
Una giovane ed innocente principessa scopre l'amore e gli incanti di Roma insieme ad uno scanzonato, ma onesto, giornalista a caccia di scoop. Nel 1953 la storia viveva attraverso l'interpretazione dell'impeccabile Gregory Peck e dell'incantevole Audrey Hepburn. Una Roma in bianco e nero scorreva sotto gli occhi degli spettatori di tutto il mondo, facendo conoscere le meraviglie della Città Eterna nei quattro continenti. Per la prima volta Roma, quella vera, veniva ritratta in un film americano che avrebbe attratto negli anni milioni di turisti in questa città tanto unica, quanto inimitabile. E così anche oggi, Roma riprende sotto braccio la bella Principessa Anna, aristocratica ma ancora ingenua, e Gianni Velani, non più reporter americano, ma nostrano giornalista della storica testata de Il Messaggero, e li porta con passione in giro per le proprie piazze, mercati, monumenti. Attraverso la magia del teatro che ci immerge all'interno di quelle atmosfere indimenticabili, che non vogliono semplicemente rievocare nostalgie ma accendere sentimenti positivi e offrire qualche ora di allegria, riviviamo i fasti della regalità , l'allegria delle osterie romane sotto i cieli stellati di tarda primavera, la sonnecchiante pigrizia dei chioschi del Pincio, il trionfo di Trinità de Monti coperta di azalee e la magia di Fontana di Trevi. Anna e Gianni potranno scoprire i gioielli di Roma antica a bordo della piccola Vespa che nella favola prende il posto di un più principesco cavallo bianco. Anna conosce gli amici di Gianni, scopre una nuova lingua e un nuovo modo di divertirsi. La fuga dal Palazzo che l'ha protetta per anni, si trasforma in una lezione di vita che nell'arco di una giornata le permetterà di capire meglio se stessa e la vita. Gianni con Anna comprende che ci sono cose più importanti della fortuna e della propria carriera, la fragilità e l'innocenza di quella ragazza di sangue regale che si è consegnata senza timore nelle sue mani gli faranno comprendere i valori che la propria coscienza gli detta. Massimo Ghini conferisce simpatia, energia e onestà a Gianni, Serena Autieri, con voce incantevole fa crescere e maturare Anna, permettendole di vivere con sentimento ogni più piccola emozione. Vivace e divertente, Christian Ginepro interpreta Otello, il fotografo complice di Gianni e ancora Livia Alessi, nei panni della Contessa; Laura Di Mauro è Francesca, la fidanzata di Otello, e Massimo Del Rio si alterna tra l'Ambasciatore e il direttore de Il Messaggero. Con tutti loro i 20 bravissimi solisti e soliste. A rendere immediati e comprensibili i sentimenti e le avventure di questa favola hanno contribuito con forza e passione alcuni tra i più significativi nomi dello spettacolo internazionale. Il libretto, basato sul film della Paramount Pictures, è stato scritto da Paul Blake e adattato in italiano da Jaja Fiastri. Le musiche e le canzoni di Cole Porter, tradotte da Fabrizio Cardosa, si sono sposate con naturalezza e grande efficacia con quelle originali, appositamente scritte per la versione italiana, da Armando Trovajoli che ha dipinto Roma con ogni sfumatura dei suoi suoni e del suo linguaggio più intimo. Gino Landi ha fatto vivere con eleganza e gaiezza i nobili e i popolani della città , conferendo energia e spontaneità ad ogni scena. La magia delle atmosfere e delle luci della Roma degli anni '50 si manifesta nella sua totalità attraverso le scene di Uberto Bertacca che ha trasformato ogni angolo e ogni monumento in una tavolozza incantata di colori pastello. Ed ogni personaggio rivive con naturalezza ed sobrietà grazie ai costumi minuziosamente creati da Sivia Frattolillo.
A cucire ogni elemento è stato Pietro Garinei che ha rivisitato il racconto filmico con l'ironia e il sentimento che da decenni lo vedono firmare la regia di molte delle commedie musicali, che hanno fatto divertire e sognare generazioni d'italiani e non solo.
Ed allora, pronti: accomodatevi in sala e lasciatevi trasportare in questo sogno ad occhi aperti; una favola da vivere per due ore di allegria.

Armando Trovajoli: Perchè Vacanze Romane? Per collaborare ancora una volta con Pietro Garinei, Jaja Fiastri e Gino Landi. Team vincente.

Jaja Fiastri: Il film è stato un mito della mia adolescenza, per questo quando mi è stato proposto di rivisitarlo in chiave di commedia musicale, non ho avuto esitazioni. Le modifiche che ho apportato non sono numerosissime (si devono rispettare i cult!) tuttavia le stupende musiche di Armando Trovajoli e di Porter ne fanno uno spettacolo di talento e di freschezza sorprendenti. Gli attori sono quanto di meglio offra il panorama attuale, le scene ed i costumi molto belli che altro dire? Buone vacanze romane e buon divertimento.

Fabrizio Cardosa: I raffinati brani di Cole Porter, concepiti per film e musical tra i più celebri, hanno poi girato il mondo adottati da grandi interpreti di tutti i generi musicali. Le sue melodie hanno la leggerezza e la sinuosità di spire di fumo azzurrognolo che salgono aderendo alle parole e prendendone la forma. La sfida di aggiungere loro ancora una volta i colori dell'orchestra sinfonica e della big band rivisitandole senza tradirne l'aristocratica eleganza, al servizio di un nuovo grande spettacolo musicale come Vacanze Romane, esalterebbe qualsiasi musicista. Infatti

Gino Landi: Interpretando numerosi musical, Serena Autieri e Massimo Ghini ci faranno rivivere quella fantastica atmosfera romana che, anni fa, la freschezza di Audrey Hepburn ed il fascino di Gregory Peck hanno scolpito nel tempo. La coreografia, come è naturale, è al servizio del racconto. Dieci belle ragazze e dieci aitanti ragazzi mettono a disposizione la loro professionalità cantando, ballando ed interpretando ore gente comune al mercato rionale, ora nobili all'ambasciata, ora bulli al Pincio, ora personaggi tipici romani appassionati di danze esotiche che si scatenano sui caratteristici barconi sul Tevere con tecniche che vanno dal classico al moderno, dall'acrobatico ai balli d'epoca e perchè no anche alle pantomime. In futuro, sfruttando la magia di questa storia, mi piacerebbe realizzare un grande balletto approfittando di una colonna sonora di grande prestigio: le famose canzoni popolari di Cole Porter, per immergersi immediatamente nell'atmosfera e le magiche nuove note di Armando Trovaioli che emanano la freschezza di una passeggiata al Pincio o delle fontane romane.

Uberto Bertacca: Ciò che principalmente caratterizza questo spettacolo è stata la difficoltà di trasportare mezza città sul palcoscenico e, se si pensa che questa città è Roma, la difficoltà aumenta assai; non tanto per la discontinuità dell'ambientazione che il testo richiede (si passa da fastosi saloni patrizi a trattorie popolari con la tovaglie di carta) quanto per l'ottica da scegliere per “guardare” questi luoghi senza cadere in una serie di cartoline a fisarmonica vendute sulle bancarelle per turisti. Dopo aver riveduto il film da cui è tratta la nostra storia, un ricordo infantile mi è balenato in testa ed è quella favola in cui il re si traveste per scendere in mezzo al popolo. Ma non è quasi la stessa cosa del nostro film? E' vero, non è il re ma una principessa (devo dire, oggi assai improbabile?) a sfuggire al suo mondo per “evadere”. E' stato questo lo spunto per la realizzazione della scenografia: una favola, quindi la nostra “Roma” non è quella vera, ma quella che resta nella mente di un turista (spero un po' poeta) e che nel ricordo la rivede secondo l'emozione del momento Trinità dei Monti, accarezzata dalla luce rosata del tramonto, Fontana di Trevi all'imbrunire quando il caldo del travertino trascorre verso il blu della notte, un mercato rionale inondato e sfiorato dai rami cadenti dei platani Questo è l'intento mentre scrivo e mentre la scenografia è in costruzione.

Silvia Frattolillo: Interpretazione favolistica degli anni '50 giocata sui cambi di colore per ogni quadro e cambio di scenografia. I colori della notte, i colori di Roma, dei mercati, delle piazze e dei giardini. Senza perdere di vista la moda oggi che in qualche modo si palesa nell'addolcimento di alcune esasperazioni degli anni '50. Più di duecento costumi, giochi di travestimento, invecchiamenti e caratterizzazioni per dare più ironia ai personaggi. Una certa italianizzazione del giornalista Ghini e una raffinata seducente e affettuosa trasposizione del modello Audrey nella bellissima Autieri. Un epoca del resto quella di vacanze romane ancora fortemente ancorata ai nostri gusti e desideri. Ho lavorato con allegria perchè quello che facevo mi portava ai colori e alle forme di mia madre, della mia infanzia, spero di provocare con questi costumi altrettanti sorrisi di soddisfazione.

Info:
tel. Teatro Sistina 06.4200711


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