Stanley Jordan featuring Novecento Groove Machine
5 Nov 2003 - News live
14 novembre 2003
FORLI' Naima info: 0543-722728
18 novembre 2003
ROMA La Palma info: 06-43566581
19 novembre 2003
LAMEZIA – Teatro Umberto – info: 0968-442864
Oramai è prassi: quando Stanley Jordan si esibisce in Italia, ecco che in qualche concerto lo fa con i Novecento, ovvero i fratelli Nicolosi, che peraltro sono anche i produttori del suo ultimo album Dreams of Peace uscito in Italia lo scorso anno.
La storia è più o meno questa: si conoscono casualmente nell'agosto 2002. Nasce l'idea dell'album e Jordan riesce in un'impresa quasi impossibile: far tornare i Novecento sul palco.
Insieme quindi si esibiscono a gennaio del 2003 al Dubai Jazz Festival negli Emirati Arabi, la seconda volta a luglio a Cordoba in Spagna, in un posto affascinante come Los Jardines del Alcazar. E come a dire che i Novecento non hanno più confine, nell'agosto in Portogallo, per poi tornare in Italia a Parma, Serre e Isernia.
Il repertorio del concerto attinge dall'album (etichetta Just Groove, distr. Edel) che è uscito dopo molti anni di silenzio discografico di Jordan, ha il pregio di essere interpretato proprio con l'ausilio dei componenti della band italiana, che oltre alla veste di produttori, sommano quella di arrangiatori e di musicisti.
In studio, infatti, durante la registrazione del disco il gruppo dei Novecento è al completo. Oltre a Pino e Lino infatti sono presenti anche le due lady del gruppo Rossana (basso elettrico) e Dora (voce). In tour invece, le recenti maternità di entrambe, non consentono loro di affrontare il faticoso impegno degli spostamenti a ritmi forzati.
Con Jordan, la potente macchina ritmica dei Novecento si trasforma nel motore del concerto e fa coesistere momenti di intimità e introspezione a scoppi di ritmo, grazie ai quali l'istrionico Stanley Jordan – famoso per aver rinnovato e portato ai massimi livelli una tecnica che gli permette un uso pianistico della chitarra – può esibirsi nelle tessiture che gli consentono di passare da acidi assoli a delicate melodie, in un tripudio di groove, toccando jazz, rock, soul e funky, reinterpretando sul palco brani storici della musica di tutti i tempi. Qualcosa che solo lui con la sua straordinaria tecnica sa fare: mischiare armonie ed epoche, Bach, i Beatles per arrivare a Stairway to Heaven.
Di seguito lo stralcio di una recensione dell'album Dream of Peace di Andrea Pedrinelli su: www.connessionemusica.it
1998 e 1994: Stanley Jordan mancava dal mercato dalla prima delle due date citate (Live in New York), e dagli studi di registrazione addirittura dalla seconda (Bolero). C'è voluto il profondo feeling instaurato con i Novecento, ormai produttori e compositori rinomati nel mondo del jazz, per convincerlo a mettere su disco il suo percorso recente, che è stato poi missato in maniera straordinaria ed ha portato ad un disco di classe espressa con essenzialità musicale (virtuosismi permettendo) e soffusa spiritualità contenutistica. Il chitarrista americano, celebre per aver ideato uno stile di suonare la sei corde elettrica che si avvicina alla tecnica del suonare il pianoforte, propone negli otto brani del disco una musica solo all'apparenza facile e rilassante (e comunque per questo godibile a più livelli). Ad un ascolto più approfondito questa musica si rivela molto ricca di spunti, capace di ridare descrizioni ed atmosfere, profonda nei suoi contenuti simbolici: il sogno, il rapporto fra due anime, la ricerca di serenità interiore, quella pace evocata sin dal titolo non a caso. ( ) Un signor disco, da ascoltare e riascoltare: dopo nove anni di assenza, che bel ritorno.