Marlene Kuntz, “Che cosa vedi”

di Francesca Bruni

1 Set 2023 - Dischi

Continuando gli approfondimenti sulla discografia dei Marlene Kuntz, Francesca Bruni analizza il loro lavoro discografico “Che cosa vedi”, uscito nel 2000 per l’etichetta discografica Sonica Factory.

“Che cosa vedi” è il quarto album in studio della rock band italiana Marlene Kuntz, uscito il 13 Ottobre del 2000, distribuito dall’ etichetta discografica Sonica Factory e prodotto dal gruppo stesso insieme a Gianni Maroccolo.

Un lavoro dalle sonorità più docili rispetto ai dischi precedenti del gruppo, la melodia prende il sopravvento senza mai rinunciare alle chitarre dai toni ruvidi che li hanno sempre contraddistinti nel panorama musicale italiano.

Il disco è introdotto dalla portentosa Cara è la fine, una voce rabbiosa, chitarre graffianti ed una melodia straziante caratterizzano la canzone che ricorda le sonorità accattivanti di Ape regina, altro celebre brano del gruppo, tratto dal secondo album “Il Vile” del 1996.

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Serrande alzate è una dolce e sinuosa ballata d’amore in cui tutto si fa più tenue e gracile accantonando per un attimo il loro rock possente per poi approdare al brano Canzone di oggi in cui prevale la tipica “dirompenza marlenica” potente ed incisiva.

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https://music.youtube.com/watch?v=ccPxnih9UdI&list=OLAK5uy_leorcTPumKswRthWrbJ1zZ-ANlYaKI7ps

Il disco ci delizia di momenti sublimi ascoltando L’abbraccio,a mio parere uno dei pezzi più affascinanti dell’album, per il testo meraviglioso e le sonorità eteree, esplosivo è il finale inaspettato che stravolge la canzone.

Qui sotto in un live tratto dal DVD “Cercavamo Il Silenzio” (2009), concerto dal vivo registrato al Teatro Sannazzaro di Napoli il 3 febbraio 2009 durante il tour “Uno: Live in Love”.

Interessante e dalla valenza pop è La canzone che scrivo per te, duetto interpretato da Cristiano Godano insieme alla carismatica Skin,leader del gruppo britannico degli Skunk Anansie per poi giungere alla straniante ed energica Due sogni con un ritornello dal sound metal ed una voce selvaggia che colpisce nel segno.

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Una tensione nervosa caratterizza Chi mi credo d’essere? il cui sound tirato non dà tregua all’ascoltatore, l’ebbrezza prosegue con la portentosa Primo Maggio dove si conferma che la grinta e l’unicità dei Marlene Kuntz sono intoccabili.

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L’ album continua con brani come la sognante La mia promessa e la diafana Malinconica dove la poetica raffinata si mescola ad un rock possente raggiungendo massimi livelli.

https://music.youtube.com/watch?v=WTwoqEeCSoY&list=OLAK5uy_leorcTPumKswRthWrbJ1zZ-ANlYaKI7ps

Nell’undicesima traccia Quasi 2001 il ritmo soffocante ed adrenalinico non lascia un attimo la presa giungendo ad una tregua con E poi il buio,le cui particolari sperimentazioni vocali e le ardite chitarre creano una piacevole ansietà.

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L’album si conclude con la liturgica Grazie caratterizzata da suoni innovativi e dissonanti alternati a momenti malinconici, un brano che si discosta dagli altri pezzi del disco.

https://music.youtube.com/watch?v=lRFvjNCCT2I&list=OLAK5uy_leorcTPumKswRthWrbJ1zZ-ANlYaKI7ps

“Che cosa vedi” è l’ennesima riprova che i Marlene Kuntz hanno classe da vendere, un’opera maestra da ascoltare pazientemente ed in solitaria per immergersi totalmente nel loro incantevole linguaggio musicale.