Marlene Kuntz “Catartica”
di Francesca Bruni
31 Lug 2023 - Dischi
Proseguendo nell’approfondimento della produzione dei Marlene Kuntz presentiamo la recensione del loro disco con cui debuttarono nel 1994, “Catartica”, pubblicato dalla casa discografica indipendente C.P.I. (Consorzio Produttori Indipendenti).
Andiamo a ritroso nel tempo nei famigerati anni’ 90, nel panorama musicale italiano nascono nuovi talenti che da lì a poco faranno la storia del rock alternativo; tra questi ci sono i Marlene Kuntz, un gruppo di quattro ragazzi di Cuneo che debuttano con l’album “Catartica” pubblicato dalla casa discografica indipendente C.P.I. (Consorzio Produttori Indipendenti) il 13 Maggio del 1994.
Il disco è caratterizzato da impeti noise dall’impatto irruento e da un linguaggio diretto, la furia Marlene Kuntz è arrivata dando il via ad un nuovo modo di fare rock che li contraddistinguerà dagli altri gruppi presenti nella scena musicale.
L’album inizia con la possente M.K., sonorità punk rock sono introdotte da un suono tenue di chitarra che si fonde alle note corpose del basso per poi catapultare l’ascoltatore in un vortice impetuoso, dove grida rabbiose si scagliano contro i critici musicali che non li considerano.
https://music.youtube.com/watch?v=0s-7NzxmAVk&list=OLAK5uy_mQNS9X7YAB6I_Hhqnw8q4ehJZ89DK3OqE
Il punk hard core prevale in Festa mesta, timbri metallici accompagnano giochi di parole dettati da una voce tagliente, memorabili sono gli assoli di chitarra che rendono il brano crudo e possente, la catarsi di un rock fino ad allora rimasto latente.
Ed ecco Sonica canzone manifesto della band, le cui chitarre ardenti esplodono in un ritornello dai suoni fragorosi, un brano dalla forza dirompente che richiama alla band americana dei Sonic Youth divenendo un punto di riferimento per gli appassionati del rock alternativo italiano.
Nuotando nell’aria è una poesia rock dalle parole ardenti, grida di dolore si alternano ad attimi di struggente dolcezza accompagnati da una batteria altalenante e da chitarre furiose, una fusione affascinante tra la melodia ed un rock potente.
Un ritmo scatenato predomina in Giù giù giù, canzone dal testo originale caratterizzato da un caos nevrotico, improvvisamente un giro di basso regala un momento di tregua per poi concludersi con arrembaggi noise.
Lieve regala un momento di riflessione con riff di chitarre delicate che si alternano a momenti languidi con una batteria carezzevole in sottofondo, nello stesso anno gli ha reso omaggio la band italiana dei C.S.I suonandola ad un loro live ed inserendola nel loro album “In quiete” pubblicato nel 1994.
https://music.youtube.com/watch?v=9saWswgI0k4&list=OLAK5uy_mQNS9X7YAB6I_Hhqnw8q4ehJZ89DK3OqE
Una lunga introduzione musicale accompagnata da una chitarra potente dà il via a Trasudamerica,dove una voce lenta e nostalgica porta l’ascoltatore a viaggiare verso mete sconosciute ed avventurose.
https://music.youtube.com/watch?v=P8j4R8Oq3yQ&list=OLAK5uy_mQNS9X7YAB6I_Hhqnw8q4ehJZ89DK3OqE
Fuoco su di te evidenzia l’apatia della vita di provincia con un ritornello energico ed un sound più tenue in netto contrasto con le parole ed il significato della canzone.
Merry X-mas è caratterizzata da momenti goliardici con voci corali ed impeti furiosi dettati dalle chitarre infuocate.
Una passione ardente contraddistingue la bellissima Gioia (che mi do),la voce intrigante e sensuale è accompagnata da una chitarra malinconica e dal ritmo altalenante della batteria.
https://music.youtube.com/watch?v=AuMkxI1gKrw&list=OLAK5uy_mQNS9X7YAB6I_Hhqnw8q4ehJZ89DK3OqE
Il sound energico primeggia in Canzone di domani, brano che racconta dei disagi della generazione giovanile con un ritmo orecchiabile ed un lungo assolo di chitarra infuriata termina la canzone.
Nella dodicesima traccia dal titolo Mala mela una batteria fluttuante e chitarre dai suoni articolati accompagnano una voce sfrontata, brano dal rock elegante e più tenue rispetto ad altri brani presenti nel disco.
1°2°3° è un brano ammiccante dai suoni hard rock e da una voce sensuale a tratti rabbiosa, meraviglioso è l’interminabile e malinconico assolo di chitarra, una delle canzoni più belle del disco.
L’album si conclude con Non ti scorgo più,brano strumentale dai suoni graffianti alternati a momenti più languidi.
“Catartica” è un disco che una volta ascoltato non lo si dimentica più, affascinante per il suo linguaggio sfrontato ed ammaliante divenendo un disco che segnerà il rock alternativo italiano, nessuno prima dei Marlene Kuntz aveva osato così tanto tracciando una nuova era musicale.
Ascoltare questo album significa entrare in una sfera emotiva personale che ognuno di noi vive a modo suo, difficile trovare altri gruppi musicali italiani che sanno regalare un’intensità musicale così profonda.
Brani
- M.K.
- Festa mesta
- Sonica
- Nuotando nell’ aria
- Giù giù giù
- Lieve
- Trasudamerica
- Fuoco su di te
- Merry X-mas
- Gioia (che mi do)
- Canzone di domani
- Mala mela
- 1° 2° 3°
- Non ti scorgo più
Gruppo
- Cristiano Godano: voce e chitarra
- Riccardo Tesio: chitarra
- Luca Bergia: batteria
- Gianluca Viano: basso
- Testi di: Cristiano Godano
- Musiche di: Bergia, Godano, Tesio, Viano
- Registrazioni, mixaggi, editing digitale: Marco L. Lega allo Studio Emme Calenzano (FI), nastri 3M, gennaio/marzo 1994
- Produzione artistica: Marco L. Lega
- Produzione esecutiva: Gianni Maroccolo
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