Ramin Bahrami al Camerino Festival
3 Ago 2011 - News classica
<b<CAMERINO (MC). Sabato 6 agosto al Teatro Filippo Marchetti (ore 21.30) apre la 25 edizione del Camerino Festival: ospite della serata il noto il pianista iraniano Ramin Bahrami, impegnato nelle Variazioni Goldberg di J.S. Bach.
Nato a Teheran, Ramin Bahrami dopo la rivoluzione politica del suo Paese trova rifugio in Italia dove può studiare il pianoforte e diplomarsi con Piero Rattalino al Conservatorio G. Verdi di Milano. Approfondisce gli studi presso la prestigiosa Accademia Pianistica Incontri col Maestro di Imola e poi alla Hochschule fà r Musik di Stoccarda perfezionandosi in particolare con Rosalyn Tureck, l'artista che più di altri ha contribuito a far conoscere la modernità dell'opera pianistica di Bach.
Il primo debutto importante di Bahrami avviene nel 1998 al Teatro Bellini di Catania: il successo è tale che la città etnea gli conferisce la cittadinanza onoraria. Da questo momento in poi, si susseguono le esibizioni presso le maggiori istituzioni musicali d'Italia, invitato da teatri e stagioni importanti e da prestigiosi festival internazionali, ed un contratto in esclusiva con DECCA Universal.
Nel 2009 la nota etichetta discografica pubblica infatti un box di 6 cd Ramin Bahrami plays Bach, con tutte le registrazioni bachiane del pianista iraniano incise fino a quel momento ed una selezione di esecuzioni dal vivo degli ultimi anni. Prima di esse, le Variazioni Goldberg, le 7 Partite e l'Arte della Fuga, pubblicate rispettivamente nel 2004, 2005 e 2007, lanciano Bahrami come caso discografico, e l'incisione dell'Arte della Fuga sale in testa alle classifiche raggiungendo numeri di vendita riservati ai dischi pop e rimanendovi per sette settimane; a ruota, DECCA pubblicava nel 2008 l'album Concerto Italiano, con le opere di Bach dedicate all'Italia e nel 2009 la prima registrazione su strumento moderno delle Sonate bachiane, ricevendo ancora una volta una calorosa accoglienza e grandi apprezzamenti da parte di critica e pubblico.
Ramin Bahrami è ormai considerato tra i più interessanti interpreti bachiani viventi al mondo. L'ultima fatica discografica lo vede impegnato al fianco del grande direttore d'orchestra Riccardo Chailly e l'Orchestra del Gewandhaus di Lipsia nell'esecuzione dei Concerti per piano di J.S. Bach, sempre per l'etichetta Decca; il CD è stato presentato la scorsa stagione in TV nel programma Che tempo che fa condotto da Fabio Fazio.
In sala da concerto Bahrami si è esibito nelle sedi più prestigiose al mondo, riscuotendo sempre il caloroso consenso del pubblico e l'apprezzamento della critica: Gewandhaus di Lipsia, Festival Strings di Lucerna, Festival la Roque d'Anthèron, Wigmore Hall di Londra, Auditorium Parco della Musica di Roma, Teatro La Fenice di Venezia
Nel gennaio 2009 è stato insignito del Premio Città di Piacenza Giuseppe Verdi dedicato ai grandi protagonisti della scena musicale, riconoscimento assegnato prima di lui a Riccardo Muti, Josè Cura, Leo Nucci e Pier Luigi Pizzi.
INTERVISTA AL PIANISTA RAMIN BAHRAMI
D. Lei proporrà a Camerino le Variazioni di Goldberg, uno dei capolavori di Bach, per virtuosismo e architettura compositiva. Cosa può raccontare al mondo di oggi, questo compositore?
R. La musica di Bach, oltre ad essere a mio avviso una musica senza tempo, è la più grande che un essere umano abbia mai scritto. à la più moderna, profonda e tridimensionale, piena di contenuti. Non esiste nella storia della musica umana che si avvicina alla perfezione, al culto della bellezza, all'armonia e della diversità .
Bach oltre ad essere il creatore di belle composizioni si può definire un maestro della globalizzazione e della democrazia. Nel mondo ci sono numerosi conflitti e deliri di onnipotenza, lui grazie alla sua opera è riuscito ad unire molto meglio di certi politici. Ogni linea, ogni voce della musica polifonica, unite insieme tali voci tra loro vibrano all'unisono, pur disponendosi ciascun elemento in modo individuale, riuscendo a creare un insieme di bellezza. La musica di Bach è praticamente la realizzazione possibile ed ideale di un bello sublime mai raggiunto. Si deve guardare ai grandi esempi del passato, per capire cosa ci hanno lasciato oggi e dove ci troviamo nel mondo di oggi.
D. Ramin Bahrami e l'Italia. Un legame forte che racconta la sua grande passione per il nostro paese. Come vede questa nazione dall'interno di una professione, che la porta a viaggiare e conoscere diverse realtà ?
R. Ho una stima ed affetto infinito per l'Italia, come culla dell'arte e della cultura. La musica occidentale così come la conosciamo oggi non ci sarebbe stata e non si sarebbe sviluppata, senza l'Italia. Adagio, andante, il linguaggio internazionale della musica è italiano, per definire gli stati d'animo dei vari pezzi musicali. Mi dispiace che l'Italia di oggi sia mal governata dai politici. Un difetto enorme è la mancata consapevolezza italiana dell'eredità artistica che i grandi maestri hanno lasciato, questo paese dovrebbe vivere solo della propria cultura. Quando un politico che dimostra di essere incompetente dice che la cultura non rende ricchi, è un fatto vergognoso.
D. Lei torna a Camerino, dopo tre anni in un festival che celebra i suoi primi 25 anni, una piacevole eccezione nel panorama concertistico marchigiano. Come si può, secondo lei, avvicinare al mondo della musica classica il pubblico giovane?
R. Per la musica, nelle scuole si dovrebbe fare di più. Il semplice suonare il flauto non basta per avvicinare i giovani alla musica colta, che potrebbe essere più rivoluzionaria di quello che loro pensano. Le emozioni ritmiche, la gioia della danza che loro cercano nella musica che Maurizio Pollini definisce un tum, tum infinito , non fa bene alla loro pulizia d'ascolto e alla possibilità di confrontarsi con mondi diversi. Perchè non ascoltare Sting e dopo Bach? La loro vita sarebbe arricchita dall'ascolto alternato dei grandi capolavori. Non si deve togliere spazio a nessun genere, ma i giovani non devono dimenticare che non solo nella musica leggera di oggi, quella che amano, si trovano le stesse emozioni e la gioia per la vita nei grandi maestri. Andrebbero trasmessi alle cinque di pomeriggio e non alle due di notte, lo stesso in tv ogni tanto si potrebbe vedere, al posto di certe nefandezze un bel concerto per pianoforte. Si deve togliere la muffa dalla figura dell'interprete di musica classica, che è un codice da decifrare, può emozionare come qualsiasi cosa di bello. I giovani sono molto curiosi, più di quello che pensiamo, non si deve mai dubitare della loro prontezza ed intelligenza.
(a cura di Monia Orazi Ufficio Stampa)
Info:
La biglietteria del Camerino Festival, sita presso corso V. Emanuele II (ingresso di fianco al Teatro), aprirà nei giorni di spettacolo alle ore 19.30: tel. 0737.636041
info@gmicamerino.it
www.camerinofestival.it