Maria Letizia Gorga e Cinzia Pennesi fanno rivivere la Monna Lisa


di Alberto Pellegrino

8 Apr 2023 - Commenti teatro

Il notevole spettacolo “Monna Lisa Unplugged” di Pino Ammendola è andato in scena al Politeama di Tolentino con la brava e sensibile attrice Maria Letizia Gorga e l’ottima pianista, direttrice d’orchestra e compositrice Cinzia Pennesi.

Domenica 2 aprile 2023 è andata in scena al Politeama di Tolentino la pièce “Monna Lisa Unplugged” di Pino Ammendola, liberamente ispirata al libro Così parlò la Gioconda di Carla Cucchiarelli. Lo stesso Ammendola ha curato la regia dello spettacolo collocato in una scena essenziale formata da un pianoforte a coda, due postazioni attoriali, uno schermo su cui sono passate le immagini a commento e completamento dell’azione, con un progetto luci molto soft ma sicuramente efficace.

L’interpretazione del testo è stata affidata a due valide donne di spettacolo. Al pianoforte, Cinzia Pennesi, pianista, direttrice d’orchestra e compositrice, ha eseguito suoi brani musicali, accompagnati da musiche e canzoni d’autore che hanno animato la rappresentazione. Il personaggio di Monna Lisa è stato interpretato da Maria Letizia Gorga, attrice di teatro, cinema e televisione di grande sensibilità e intensità, docente di dizione nella Officina Pasolini e nella Action Academy.

Nell’ascoltare le note di un pianoforte la Gioconda, il grande mito iconico dei nostri tempi, si anima, si libera dalla prigione di tela e di vetro che la separa dalla vita reale, ma che la espone ugualmente agli sguardi indiscreti di visitatori attratti dal suo enigmatico sorriso. Per un momento lei non vuole essere una icona della pittura mondiale, ma semplicemente una donna, quella madonna Lisa di Messer Giocondo, più nota come Monna Lisa, vissuta in quella meravigliosa Firenze rinascimentale attraversata da un’onda di genialità. Le sue vicende e le sue emozioni di giovane signora di 24 anni rivivono davanti a noi e particolarmente toccante è il momento quando Monna Lisa rimane quasi stordita dal fascino che emana la personalità di Leonardo arrivato nella sua casa per riprenderla e che è l’artista più famoso d’Europa.

Insieme alla sua vita, la Gioconda racconta anche le vicissitudini del ritratto femminile più famoso del mondo; come esso sia stato oggetto di ammirazione da parte di Napoleone, che l’aveva voluto tenere sotto gli occhi nella sua casa. Tramontata la stella napoleonica, la Gioconda era diventata l’immagine “regina” del Louvre, quel museo gloria nazionale di Francia dal quale alcuni avevano cercato di rapirla senza successo.

Questa “impresa” era invece riuscita a Vincenzo Peruggia, uno sconosciuto decoratore italiano che nel 1911 che, dopo essersi nascosto in una stanzetta del Louvre, aveva trafugato la Gioconda. Quando in Italia è stato arrestato e processato nel 1913, egli ha dichiarato che la sua era stata solo un’azione patriottica per riportare il quadro nella Galleria degli Uffizi. Dopo un periodo di esposizione a Palazzo farnese e nella Galleria Borghese di Roma, il celebre quadro, che nel frattempo era stato sostituito con un dipinto di Raffaello, aveva fatto ritorna in Francia il 4 gennaio 1914.

Monna Lisa ritorna così ad essere la regina del Louvre, ammirata, addirittura idolatrata; riesce a superare i pericoli della seconda guerra mondiale e della dominazione nazista per sorridere ancora dietro quel vetro corazzato che la separa dal mondo reale e che la mette al sicuro dai vari tentativi di sfregio. Ma quel vetro non la proteggerà dall’assalto di tanti artisti del Novecento: i Futuristi, Picasso, Salvator Dalì che la trasforma addirittura nel suo autoritratto. Esaltata e deturpata, cannibalizzata dalla pubblicità, Monna Lisa continua ad essere sempre vittoriosa sulle migliaia di immagini che l’hanno riprodotta, nascosta dietro quel sorriso che rimane tuttora un indecifrabile mistero anche per quei poeti e scrittori attratti dal suo fascino. A completare lo spettacolo un florilegio di canzoni che vanno da un antico testo di Leonardo fino alla classica Le foglie morte di Jacques Prévert, intermezzate da un gustoso duello canoro italo francese, in cui le due interpreti cantano di rimbalzo l’Inno di Mameli e la Marsigliese.

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