“L'uomo femmina” a Viterbo
19 Ago 2006 - News classica
L'opera allestita dal “Cantiere Opera Aperta” di cui il Direttore Artistico à Cinzia Pennesi, ha debuttato a Corridonia (MC) il 14 agosto con replica a Potenza Picena (MC) il 16 agosto 2006.
Gli spettacoli hanno registrato il tutto esaurito e la proposta à piaciuta al pubblico che ha apprezzato l'inconsueta scenografia che prevedeva i solisti issati su piedistalli come artisti da strada che si animavano, solamente, dal gioco di luci di Lorenzo Caproli.
L'Accademia della libellula, in coproduzione con Terra di Teatri e il Festival Barocco di Viterbo, ha voluto ricordare il compositore Veneziano a 300 anni dalla nascita, portando alla luce quest'opera dai temi tanto attuali e con una musica di rara bellezza.
Apprezzata l'orchestra dal suono limpido e ed espessivo, ed i solisti che hanno con disinvontura interpretato le difficoltà vocali di ogni ruolo.
Baldassare Galuppi (1706-1785)
à Là uomo femminaà
Dramma giocoso in tre atti
Prima Rappresentazione in tempi moderni
Revisione critica a cura di Bernardo Ticci, musicologo
Prima avvenuta nel 1762 al Teatro Giustiniani di San Moisà
Direttore: Cinzia Pennesi
Maestro al cembalo: Sauro Argalia
Orchestra Accademia della Libellula
Allestimento: Cantiere Opera Aperta
Co-produzione
Terra di Teatri Festival- Opera Aperta
Cretidea – principessa dellà Isola Maria Laura Martorana
Ramira à ministra e confidente di Cretidea Kamelia Kader
Cassandra– dama di Corte Cecilia Marinelli
Roberto– forestiero Anicio Zorzi Giustiniani
Giannino– servo di Roberto Marcello Nardis
Gelsomino– Favorito della principessa Razek Franà ois Bitar
Un mimo – Servo di Gelsomino Andrea Baldassarri
Note sullà allestimento
Cantiere Opera Aperta di cui à direttore artistico Cinzia Pennesi, propone un allestimento che mette in primo piano la musica, una musica ritrovata che ha la necessità di essere portata in vita
Cosà i cantanti, come ormai noti artisti di strada, sono immobili su piedistalli che si animano solo quando il magistrale gioco di luci di Lorenzo Caproli, li investe tornando poi a essere finzione nella finzione di una storia fin troppo particolare per là epoca ma forse anche per i nostri tempi.
Il cast
Maria Laura Martorana, soprano di coloratura à Cretidea principessa dellà isola, voce brillante e espressiva con sovracuti strabilianti.
Marcello Nardis noto e apprezzato dal pubblico romano per le sue presenze allà Auditorium parco della musica, il cui timbro à caratterizzato da unà incredibile agilità apprezzabile nei virtuosismi delle cadenze che raggiungono acuti svettanti oltre il limite della tessitura tenorile.
Anicio Zorzi Giustiniani tenore nel ruolo di Roberto il tipico innamorato dellà opera italiana del à 700 risolve il personaggio conferendogli una vocalità suadente e larmoyante.
Razek-Francois Bitar nel ruolo di Gelsomino controtenore siriano dal brillante estro scenico ripropone là antica vocalità dellà evirato cantore utilizzando una tecnica sicura ed unà espressività coinvolgente.
Cecilia Marinelli soprano espressivo nel ruolo di Cassandra, dama di corte di vocalità intrigante e timbro pieno di fascino;
Kamelia Kader mezzosoprano à Ramira, ministra dellà isola, una guerriera dal timbro fiero e agilmente espresso.
Andrea Baldassarri, mimo à il servo di Gelsomino, attore eccellente ha curato la preparazione scenica del cast
Note storiche
Baldassarre Galuppi, veneziano, rappresenta una figura centrale nello sviluppo del dramma giocoso e si identifica con uno dei compositori pià importanti di opera seria nella metà del XVIII secolo.
Nato a Venezia il 18 ottobre 1706, ricevette la sua prima educazione musicale dal padre, violinista, divenendo poi allievo di Antonio Lotti, primo organista in S. Marco. La sua carriera come operista comincià presto e l'opera Gli amici rivali andà in scena a Chioggia e a Vicenza con il Buranello sedicenne. Fino al 1740 circa la fama di Galuppi non ebbe una risonanza straordinaria a Venezia, città che preferiva i compositori di scuola napoletana e tra i veneziani Vivaldi. Nel '41 si recà a Londra dove fu accolto positivamente, ma fu intorno al 1747 che inizià l'ascesa del compositore, con documenti che ne attestano il successo e la rinomanza a Milano, Padova, Roma, Madrid, Vienna. Successivi viaggi in Austria, Spagna e S. Pietroburgo segnarono la definitiva consacrazione, con straordinari successi sia nel campo dell'opera seria sia del dramma giocoso, soprattutto in seguito alla collaborazione con Carlo Goldoni iniziata nel 1749. Il figlio Antonio scrisse per il padre i libretti di due delle sue opere pià celebri, L'amante di tutte (1760) e Li tre amanti ridicoli (1761), con uno stile allineato al modello goldoniano. Burney annovera Galuppi tra i migliori compositori veneziani, superiore a Piccinni e Sacchini e secondo solo a Jommelli e Hasse, in una corrispondenza con Metastasio, lo descriverà come à il pià straordinario dei compositorià .
Il fatto
L'uomo femmina andà in scena nell'autunno del 1762 al Teatro S. Moisà di Venezia. Il libretto à attribuito a Pietro Chiari, sebbene non si abbiano sicure prove della sua paternità . Galuppi
La vicenda si svolge su un'isola incognita. La dama di corte Cassandra à a caccia con Ramira, ministra e confidente della principessa dell'isola Cretidea. Scorgono nel mare agitato dalla tempesta un vascello in balia delle onde, che a fatica riesce a guadagnare la sponda e le due fanno la conoscenza dei naufraghi Roberto e Giannino, suo servitore. La scena si sposta a palazzo, con Gelsomino, il favorito della principessa, intento al trucco e all'acconciatura della chioma. Si scoprono cosà le strane usanze del luogo, ove l'uomo à solito lavorare a maglia, à sensitivo all'estremo, delicato all'eccesso, tutto l'agita e lo scomponeà . Ramira e Cassandra si innamorano rispettivamente di Giannino e di Roberto, ambito anche dalla Regina Cretidea.
Anche Cassandra tempo addietro era giunta all'isola portata da una tempesta, salvando dal naufragio alcune carte racchiuse in uno scrigno. Roberto riconosce quei documenti, appartenenti a suo padre, l'amata Cassandra si rivela quindi sua sorella. Frattando Gelsomino organizza un tentativo di avvelenamento ai danni di Roberto, ma viene scoperto e tratto in catene. Il lieto fine dopo varie vicissitudini conclude l'opera, con il tentativo di Roberto di à raddrizzareà quel bizzarro mondo alla rovescia abolendo negli uomini chiome profumate, trucchi e vesti ricercate.
La trascrizione e revisione del manoscritto dell'opera, sopravvissuta in un unico esemplare e conservato a Lisbona à stata curata dal musicologo Bernardo Ticci.