“La memoria della luce” di Antonio Massena
a cura di Giorgio Tassi
15 Dic 2022 - Libri
Abbiamo recensito lo splendido volume La memoria della luce La Cineteca del Club Alpino Italiano tra storia e attualità, di Antonio Massena.
La memoria della luce è un libro importante (363 pagine) con un ricco impianto iconografico che compie un viaggio a ritroso nella storia del Centro di Cinematografia e Cineteca, una delle Strutture Operative del CAI, con sede a Milano in via Petrella.
Il Club Alpino Italiano viene fondato il 23 ottobre1863 a Torino ad opera di Quintino Sella, sulla scorta di esperienze simili già sorte in altre realtà europee.
Il sodalizio si proponeva di diffondere le attività e la conoscenza dell’ambiente montano, far nascere cioè una cultura della montagna.
Tutto ciò innervato da quel senso epico e pionieristico che ha contraddistinto l’inizio del XX secolo. Vale la pena a questo proposito ricordare la frase di Guido Rey riportata fino a pochi anni fa sulle tessere: “… la lotta con l’Alpe, utile come un lavoro, nobile come un’arte, bella come una fede…”.
La promozione divenne l’elemento fondamentale per la crescita degli iscritti e dei frequentatori della montagna, grazie all’impulso fornito dalle fotografie, dalle guide, dai libri e dai film che iniziarono a circolare.
Fu nel 1946 che all’interno del sodalizio fu costituita la Commissione di Cinematografia e Fotografia Alpina.
Rispetto all’iniziale indirizzo di produzione di materiali filmici, dopo pochi anni l’attività fu riorientata alla costituzione di un archivio di film di montagna e alla relativa distribuzione alle sezioni.
Il volume pubblicato dal CAI, scritto da Antonio Massena, con la preziosa collaborazione di Pamela Lainati, rende omaggio a questa importante realtà, a tutti coloro che nel corso degli anni hanno mantenuto vivo questo deposito della memoria, garantendo la conservazione della cronaca filmica di imprese alpinistiche. Un patrimonio di inestimabile valore composto da oltre seicento titoli che vanno dal 1903 ai giorni nostri.
All’esperienza della Cineteca, si affianca il racconto della fondazione del Trento Film Festival (1952) per opera di Amedeo Costa, già Vicepresidente del sodalizio. Un’intuizione particolarmente felice che ancora oggi rappresenta un importante punto di riferimento in campo internazionale.
Interessante l’analisi sulle evoluzioni dei materiali, dei linguaggi e delle tecniche, un delicato equilibrio fra tradizione e nuove tendenze.
Il volume si conclude con due importanti appendici dove sono riportati verbali, dichiarazioni, lettere e regolamenti delle attività svolte in seno alla Commissione. Particolarmente gradita la selezione di tredici film, transitati per il Festival di Trento, che evita titoli blasonati, per orientare l’attenzione su film meno noti al grande pubblico, ma ricchi di fascino e forza narrativa.
Il volume è disponibile in libreria e sul CAI Store al prezzo di 35 euro, 31 euro per i soci e 27 euro per le Sezioni.