Riolo Terme, Tredozio, Forlì, Sogliano: ancora ERF
17 Lug 2003 - News classica
Arie di Rossini a Riolo Terme
Il Festival propone arie e duetti d'opera e da camera del grande compositore. Serata con degustazione.
Emilia Romagna Festival conferma quest'anno il suo interesse per il canto con una serata dal titolo Tout Rossini dove propone bellissime arie del celebre compositore, tratte da opere quali Il Barbiere di Siviglia , La gazza ladra , Il Signor Bruschino e Viaggio a Reims . Ma ancora arie e duetti da camera scritti dopo il 1830 quali Chanson du Bèbè e Adieux à la vie. Sul palco il soprano Paola Quagliata e il baritono Maurizio Leoni accompagnati al pianoforte da Claudio Rastelli. L'appuntamento è per giovedì 17 luglio alle 21,15 nella Sala San Giovanni di Riolo Terme. L'evento inserito nel progetto Suoni Di-Vini terminerà con degustazioni gratuite di vini e prodotti tipici.
Commento
Rossini decise all'apice della carriera – quando nel 1829, trentasettenne, tutta l'Europa lo osannava – che quei tempi non facevano più per lui. Che lui era legato ad altro, insomma, a un mondo che si andava sfaldando, che era stato quello dei grandi castrati settecenteschi, e delle opere fatte di fretta e di genio. Lui, Rossini, per il romanticismo 1830 non si sentiva portato. Lasciò l'opera, ma non abbandonò affatto la composizione. Sono centinaia e centinaia, le cose che avrebbe lasciato riempiendo gli anni della maturità con tanto garbo, umorismo e nonchalance. Molte di queste cose sono raccolte nei quattordici volumi dei Pèchès de vieillesse, i peccati di vecchiaia : tra esse, La chanson du bèbè, o Adieux à la vie (un Addio alla vita che porta per sottotitolo elegia su una sola nota ). Altre pagine godibilissime sono nelle Soirèes musicales del 1834, come La pastorella delle Alpi . Altre sono molto conosciute: qualcuno ricorderà , per esempio, un comicissimo Bruno Canino a miagolare in duetto vocale e non solo pianistico con Cathy Berberian, la moglie di Luciano Berio, scomparsa esattamente venti anni orsono.
Gli artisti
MAURIZIO LEONI (baritono) si è diplomato con lode nella classe cantanti all'Accademia Filarmonica Bolognese e al Conservatorio della stessa città . à stato finalista al Concorso As.Li.Co. e Menzione Speciale alla finale del Concorso Internazionale di Adria, vincitore della VI edizione del Concorso A. Lazzari di Genova e primo premio assoluto alla rassegna di musica da camera D. Caravita.
Ha debuttato in varie opere fra le quali Il campanello di Donizetti alla Fondazione Walton di Ischia, Il Turco in Italia e Matilde di Shabran di Rossini al Rossini Festival di Wildbad (Germania), La Bohème di Puccini al Teatro La Fenice di Venezia, Carmen al Teatro Verdi di Pisa. Ha al suo attivo anche esperienze nell'operetta (La vedova allegra, Il paese del sorriso) e di musica contemporanea (prima assoluta de La Victoire de Notre Dame di F. Angius, Catulli Carmina, prima assoluta de Il paradiso degli esuli di B. de Franceschi, de Il teatrino delle meraviglie di P. Furlani e Magma di L. Coccioli al Teatro Rossini di Lugo). à componente stabile del Farbenmelodie Ensemble quartetto musicale e duo pianistico, del Notschibikitschi Ensemble , originale formazione da camera composta da tre voci e tre clarinetti, e del Gruppo Erlebnis col quale ha inciso per la Radio Svizzera Italiana. Ha approfondito il repertorio liederistico con Ulla Casalini e Silvia Bà hlen e ha seguito i corsi di perfezionamento di Dorothy Dorow in musica da camera francese e di Claudio Desderi nel repertorio operistico mozartiano.
Ha cantato a Torino in Die Teufel von Loudon di Penderecki e in Wozzeck di Manfred Gurlitt, al Teatro Comunale di Bologna in Salomè di Strauss con la direzione di Daniele Gatti. Ha cantato in Turandot di Busoni al Teatro Verdi di Sassari, ha interpretato Germano ne La scala di seta di Rossini con la direzione di Claudio Desderi all'Opèra Comique a Parigi e al Teatro Valli di Reggio Emilia. Tra gli impegni più recenti si segnalano il debutto in Francia nel ruolo di Leporello in Don Giovanni con la direzione di J.C. Malgoire, un concerto lirico-sinfonico all'Accademia di Santa Cecilia e Kiss me Kate al Regio di Torino.
PAOLA QUAGLIATA (soprano) si è diplomata al Conservatorio di Piacenza sotto la guida di Maria Laura Groppi, si è perfezionata con i soprani Nina Dorliac, Renata Scotto e Leyla Gencer e con i maestri Alexander Lonquich e Konrad Richter per la musica da camera tedesca e francese. Nel 1993 viene insignita a Campione d'Italia del Premio Giacomo Lauri Volpi e nel 1994, quale vincitrice del concorso ASLICO di Milano, partecipa alle produzioni la Diavolessa di Galuppi, Orfeo ed Euridice di Gluck, l'Elisir d'Amore di Donizetti, l'Isola Disabitata di Haydn, rappresentate nei Teatri di Firenze, Sassari, Cremona, Como, Brescia, Bergamo, Novara e Pavia dove ha riscosso grande successo di pubblico e critica. Nello stesso periodo prende parte alla Prima assoluta di Amor Sacro, Amor Profano di Azio Corghi al Teatro Regio di Parma. Nel 1996 ha debuttato il ruolo di Sofia ne il Signor Bruschino di Rossini al Teatro Comunale di Bologna e nel 1997 quello di Merlina ne l'Impresario in Angustie di Cimarosa al Belcanto Festival di Dordrecht, in Olanda. Nel 1998 è stata Gretel in Haensel e Gretel di Humperdinck al Regio di Parma e successivamente Rita di Donizetti a Bergamo, Nina di Paisiello al Leuciana Festival di Caserta, Papagena in Die Zauberfloete di Mozart a Livorno, Pisa, Lucca e Ravenna, protagonista ne l'Eroismo Ridicolo di Spontini al Teatro dell'Aquila di Fermo, Frasquita in Carmen a Novara, Livietta in Livietta e Tracollo di Pergolesi al Teatro di Corte di Napoli e a Piacenza, protagonista in Don Chisciotte di Paisiello, la Serva Padrona di Pergolesi, l'Amante di Tutte di Galuppi. Ha inoltre preso parte all'allestimento di Suor Angelica di Puccini e Jenufa di Janacek al Teatro San Carlo di Napoli e de la Vedova Allegra di Lehà r al Verdi di Trieste. à stata Violetta nell'ultimo film di Marco Bellocchio Addio del Passato, presentato allo scorso Festival di Venezia. à stata ospite di numerosi Festival quali il Pergolesi Festival di Jesi, il Festival Barocco di Napoli ed il Festival di Cremona Claudio Monteverdi, nonchè all'Auditorium di Santa Cecilia di Roma nel Gloria di Vivaldi.
CLAUDIO RASTELLI (pianoforte) inizia gli studi musicali a otto anni nella classe di violino di Alessandro Materassi. Sette anni dopo comincia gli studi di composizione e successivamente quelli di pianoforte, diplomandosi in entrambi al Conservatorio di Parma. Camillo Togni è stato senz'altro la figura più importante nella sua formazione di compositore. In seguito studia all'Accademia Chigiana di Siena (Franco Donatoni) e alla Scuola di Musica di Fiesole (ancora con Camillo Togni). Allievo di Daniela Landuzzi per il pianoforte, dopo il diploma si perfeziona con Pier Narciso Masi. Pianista e compositore, le sue musiche sono state eseguite in Italia, Francia, Germania, Olanda, Svizzera, Spagna, Polonia, Serbia e Giappone. Sue composizioni sono state registrate per Radio Rai Tre e per la radio polacca. Partecipa a numerose attività musicali di divulgazione e approfondimento; tiene incontri sulla storia e sull'ascolto della musica e lezioni-concerto. Dal 2001 collabora col Teatro Comunale di Modena nell'ambito del progetto Scuola – Città , occupandosi della divulgazione e promozione dell'opera lirica per i giovani. à direttore artistico degli Amici della Musica di Modena, dell'Autunno Musicale Nonantolano e di Arabesque (Spilamberto).
Ingresso gratuito
Info:
Associazione Emilia Romagna Festival
tel. 0542.25747 – fax 0542.612972
www.emiliaromagnafestival.org
info@emiliaromagnafestival.org
IAT
tel. 0546.71044
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Pandolfi recita Poulenc, Satie e Prokof'ev accompagnato da Scolastra al pianoforte
A Palazzo Fantini una serata tra musica, recitazione e degustazioni.
Secondo appuntamento per celebrare i 250 di Palazzo Fantini. Giovedì 17 luglio alle 21,15, a Tredozio, Emilia Romagna Festival propone una serata davvero piacevole e spassosa grazie ad un programma che abbina musica e recitazioni. Sarà la voce di Elio Pandolfi a raccontarci l'Histoire de Barbar di Poulenc, gli ironici Sports et divertissements di Satie e il soave Pierino e il lupo di Prokof'ev. Al pianoforte lo accompagnerà Marco Scolastra. La serata inserita nel progetto Suoni Di-Vini si arricchirà infine di una degustazione di vini e prodotti tipici di Romagna.
Il programma
Francis Poulenc – Histoire de Barbar le petit èlèphant
Erik Satie – Sports et divertissements
Sergej Prokof'ev – Pierino e il lupo
Con la finezza e l'intelligenza di Elio Pandolfi in campo, poche parole possono bastare per dire qualcosa di questo godibilissimo programma, aperto e chiuso da due capolavori della leggerezza e della classe nel campo, purtroppo non molto frequentato, del rapporto tra la musica e la parola recitata. Messa a parte l'intoccabile levità di Prokof'ev (basterebbe il tema di Pierino, per mostrare la grandezza di questo formidabile autore russo di cui ricordiamo i cinquant'anni dalla morte), la serata si apre in Francia con il Babar di Poulenc, e di lì, cioè dall'arguta disposizione all'umorismo della Parigi Novecento, giunge il pretesto per ascoltare la suite degli Sports et Divertissements di Erik Satie. Satie parlava sempre di musica d'arredamento , invitava all'ascolto nei cafès-chantant, odiava chi, à la manière de Wagner, si pone al buio in silenzio con la testa tra le mani per rendere omaggio alla musica. Ecco qui una prova dell'impegnatissimo disimpegno di Satie: il soggetto è il dolce far nulla, la diversione, lo sport appunto. Che nella musica d'accademia, non per caso, sarà entrato tre volte in tutto.
Gli artisti
Romano, ELIO PANDOLFI frequenta l' Accademia d' Arte Drammatica Silvio D' Amico dove si mette subito in luce per L' eclettismo di interprete, mimo e cantante tanto che il suo ingresso nel teatro di rivista appare come un naturale approdo.
à al fianco di Wanda Osiris prima che Garinei e Giovannini gli affidino un ruolo di rilievo in Carlo non farlo (1956). Nel frattempo inizia a lavorare nel cinema sia come doppiatore che in veste di caratterista (Altri tempi, 1952). Negli studi radiofonici della RAI fa coppia con Antonella Steni con la quale partecipa anche ai primi varietà televisivi. Sempre con la Steni è in palcoscenico negli spettacoli musicali Scanzonatissimo (1963) e Che brutta epoque! (1969), mentre continua la loro comune carriera nel varietà televisivo e nel cinema. Nel 1967 è fra i protagonisti della serie televisiva Triangolo rosso. In teatro gli viene affidato il ruolo principale nella versione italiana de Il Vizietto (1979), in cui riporta un brillantissimo successo personale. Innumerevoli gli attori ai quali ha dato la voce sul grande schermo. La sua musicalità e la sua grande passione per l'Opera e l'Operetta ne hanno fatto un cantante-attore di straordinaria comunicativa; Elio Pandolfi si è affermato nell' ultimo trentennio come uno dei maggiori protagonisti del teatro musicale leggero. Insuperabile il suo Njegus ne La Vedova allegra di Lehar, interpretata una infinità di volte nei più prestigiosi teatri lirici italiani, da Venezia a Palermo, accanto a nomi come Raina Kabaivanska e Daniel Oren. Indimenticabili anche le altre sue interpretazioni in Sogno di un valzer, Sangue viennese, Parata di primavera al Festival dell' Operetta di Trieste, e le sue caratterizzazioni musicali ne I racconti di Hoffmann di Offenbach. Sempre a Trieste nel 2001 ha ricevuto il Premio Internazionale del Festival dell'Operetta e nel 2002 ha debuttato in Scugnizza di P.M. Costa.
MARCO SCOLASTRA ha compiuto gli studi presso il Conservatorio di Perugia diplomandosi col massimo dei voti e la lode sotto la guida di Franco Fabiani. Ha studiato poi con Aldo Ciccolini ottenendo il massimo dei voti a conclusione del master triennale presso l'Accademia a Lui intitolata, ed ha frequentato il corso triennale di perfezionamento per duo pianistico tenuto da Ennio Pastorino presso l'Accademia Musicale Umbra ricevendo il Diploma di Eccellenza . Ha inoltre seguito corsi di perfezionamento e masterclasses con Lya De Barberiis, Paul Badura-Skoda, Dario De Rosa e, presso l'Accademia Chigiana di Siena, con Joaquìn Achucarro e Katia Labèque. à stato premiato in numerosi concorsi, vincendo, nella formazione di duo pianistico, molti primi premi in Concorsi Nazionali e Internazionali tra cui il primo premio assoluto al Concorso Internazionale di Musica da Camera Carlo Soliva (1998). Come solista e in formazioni cameristiche si è esibito per importanti istituzioni e enti musicali italiani quali: Todi Festival, Teatro Valli di Reggio Emilia, Sagra Musicale Umbra, Ravello Festival, Pergolesi Festival di Jesi, Teatro Lirico di Cagliari, Accademia Filarmonica Romana, Oratorio del Gonfalone di Roma, Teatro Regio di Parma, Nuovo Auditorium di Milano, Istituzione Sinfonica Abruzzese, Teatro Comunale di Bologna. Ha suonato inoltre in Austria, Spagna, Svizzera (Tonhalle e ZKO-Haus di Zurigo, Konzerthaus di Berna), Canada, Egitto, Principato di Monaco, Romania dove ha eseguito in prima nazionale il Concerto per due pianoforti e orchestra di Poulenc, Russia (Conservatorio à ajkovskij di Mosca), Polonia (Museo Chopin di Varsavia). Come solista ha suonato con varie orchestre italiane e straniere: l'Orchestra Sinfonica di Perugia, la Piccola Sinfonica di Milano, l'Orchestra Filarmonica di Saratov, New Art Ensemble, l'Orchestra Filarmonica di Stato della Transilvania, I Solisti Veneti, l'Orchestra Sinfonica G. Verdi di Milano, l'Orchestra da Camera di Zurigo. Collabora stabilmente con Raina Kabaivanska ed Elio Pandolfi. Dal 1993 costituisce un duo pianistico con Sebastiano Brusco con il quale ha inciso, per la casa discografica Phoenix, il cd Colori e Virtuosismo del Novecento Italiano, con musiche per pianoforte a quattro mani e due pianoforti di Busoni, Casella, Respighi, Malipiero, Petrassi. Questo cd è stato più volte trasmesso da Radio Tre Nazionale. Nel 2002 ha debuttato al Festival dei Due Mondi di Spoleto.
Ingresso 5
Info:
Associazione Emilia Romagna Festival
tel. 0542.25747 – fax 0542.612972
www.emiliaromagnafestival.org
info@emiliaromagnafestival.org
Comune di Tredozio
tel. 0546 943937
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A Forlì l'Opera barocca di Scarlatti e Pergolesi
Per la prima volta il Festival mette in scena questo genere e sceglie i famosi intermezzi La Dirindina e La serva padrona .
Venerdì 18 luglio come sempre alle 21,15 Emilia Romagna Festival introduce a Forlì un nuovo genere: l'Opera barocca. Nella Rocca di Ravaldino gran serata con due delle più celebri rappresentazioni del Settecento: La Dirindina di Domenico Scarlatti e La serva padrona di Giovan Battista Pergolesi messe in scena da l'Ensemble Strumentale del Laboratorio per la Musica e l'Opera barocca di Bazzano, costituitosi proprio allo scopo di presentare intermezzi, farsette in musica ed opere giocose del Settecento italiano.
Il programma
La Dirindina di Scarlatti, e soprattutto La serva padrona di Pergolesi sono capolavori assoluti, e notissimi, del teatro musicale comico di ogni tempo. Sono intermezzi ( farsetta era all'epoca un termine equivalente): erano cioè destinati a essere rappresentati negli intervalli tra gli atti di un'opera seria. Per questa ragione sono divisi in due parti: l'una da dare tra primo e second'atto, e l'altra tra il secondo e il terzo. L'uso degli intermezzi – operine brevi e argute, fresche, con pochissimi personaggi in scena – nacque a Venezia e subito si diffuse a Napoli, nei primissimi anni del Settecento. Ebbero successo travolgente, gli intermezzi: La serva padrona, addirittura, a Parigi nel 1752 provocò la più clamorosa disputa critica della storia della musica, con i filosofi illuministi a favore degli italiani (primo fra tutti Rousseau, che inneggiava al realismo psicologico della scuola napoletana) e il mondo accademico francese schierato in difesa della propria aulica e rigorosa, ma ben poco realista tragèdie-lyrique.
Gli artisti
Sara Marchesi soprano
Brunella Carrari soprano
Giampaolo Grazioli contralto
Andrea Bianchi baritono
Giusto D'Auria basso
Paolo Faldi concertazione
Massimo Sceusa regia
Istituito nel 1999 a Bazzano, l'ENSEMBLE STRUMENTALE DEL LABORATORIO PER LA MUSICA E L'OPERA BAROCCA si è prefissato lo scopo di divulgare intermezzi, farsette in musica ed opere giocose in genere del settecento italiano ed in particolar modo dell'area bolognese-emiliana. Intorno a tale progetto, attraverso l'istituzione di corsi di strumento e canto, si è costituita una formazione di insegnanti e allievi che, approfondendo lo studio del repertorio strumentale e vocale barocco secondo prassi esecutive filologiche, ha dato vita alla realizzazione di A. Scarlatti: La nemica d'amore fatta amante (1999); G.B.Martini La Dirindina e L. Gibelli Il Filosofo Anselmo e Lesbina (2000); G.B.Gajani Don Trastullo (2001); G.B.Pergolesi Livietta e Tracollo (2002). Sono stati altresì effettuati concerti di musica sacra del seicento e settecento eseguiti nella rassegna Corti, Chiese e Cortili nella provincia di Bologna. La classe di canto è curata dalla prof.ssa Gloria Banditelli, quella di Violino e Viola barocca dal M Luca Ronconi, quella di Violoncello dal M Mauro Valli, quella di Clavicembalo, Organo e Basso continuo dalla prof.ssa Miranda Aureli, quelle di Oboe barocco, Flauto dolce e Musica d'insieme dal M. Paolo Faldi. I corsi si svolgono sotto la direzione e coordinamento del M. Teresio Testa, direttore artistico dell'Associazione L'Arte dei Suoni di Bazzano.
Ingresso gratuito
Info:
Associazione Emilia Romagna Festival
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Auranova Quartet a Sogliano sul Rubicone
Grande musica del nostro tempo e prime esecuzioni per Emilia Romagna Festival. Concerto inserito nel progetto Suoni Di-Vini
Le Mura di Sogliano sul Rubicone per una serata contemporanea in cui gli Auranova Quartet presenteranno molti brani in prima esecuzione assoluta (Cristini/Festa, Festa) e in prima esecuzione assoluta commissionati dal Quartetto stesso (Rà isà nen, Bracey, Psathas, Betta). Sabato 19 luglio alle ore 21.15.
Il programma
Utopie
C'è un legame tra il nome del quartetto – Auranova – ed il titolo di questo suo progetto, Utopie: la musica ci porta in luoghi privi di confini, che non hanno bisogno d'essere definiti geograficamente, e che sono per definizione altrove. Il linguaggio dei suoni, inoltre, non ha bisogno di traduzioni. E' universale, ed in questo senso ha radici profondissime ed è sempre nuovo, perchè cambia il modo di percepirlo. Diversi sono gli stessi soggetti che lo percepiscono. Dunque, la musica si presenta come l'utopia nella sua realizzazione concreta, una sorta di città del sole, di luogo ideale, ma possibile, nel quale peraltro s'incontrano senza scontrarsi musicisti diversi. E' questa convinvenza concreta dei diversi che ci ha attratto nel comporre un programma, nel quale Santana e Coltrane convivono con Psathas e Bracey, Betta e Rà isà nen. Non crediamo, infatti, che la peculiarità di ogni singolo linguaggio costituisca una barriera estetica e percettiva. Anzi, la forza della musica sta proprio nell'assimilare la diversità in un'unica esperienza sensoriale e nell'appropriarsi della tecnologia per metterla totalmente al servizio dell'arte.
(Per Auranova Quartet – Fabrizio Festa)
Gli artisti
AURANOVA ENSEMBLE, fondato da Fabrizio Festa e Andrea Ceccomori, Auranova Ensemble nasce allo scopo di eseguire soprattutto nuova musica, nell'ambito di progetti specifici, modulando il suo organico proprio sulla base dei progetti in cantiere. Per questa ragione fino ad oggi ha operato eseguendo soltanto repertorio scritto appositamente per l'ensemble stesso e mirando alla realizzazione di progetti originali. Auranova Ensemble si è già esibito in Europa e lo scorso anno ha compiuto un lungo tour in Sud America. Tra le sue produzioni più importanti segnaliamo Il primo libro delle nuove liriche italiane , un progetto che ha visto collaborare alcuni tra i migliori compositori e scrittori italiani. Nuovi testi e nuove opere musicali intorno all'idea di costruire una sorta di canzoniere contemporaneo. Di questo progetto è già in preparazione una seconda edizione. Il nuovo progetto (2003), presentato dallo Auranova Quartet, s'intitola Utopie , ed ancora una volta vede impegnati alcuni tra i più rappresentativi compositori, oggi attivi sulla scena internazionale (dal neozelandese John Psathas a Marco Betta), quali sono stati commissionati nuovi brani incentrati appunto sul tema dell'utopia.
Ingresso gratuito
Info:
Associazione Emilia Romagna Festival
tel. 0542.25747 – fax 0542.612972
www.emiliaromagnafestival.org
info@emiliaromagnafestival.org
Comune di Sogliano
tel. 0541.948866