Ancona: il concerto di apertura delle “Muse”


10 Ott 2002 - News classica

di Alberto Pellegrino

Il concerto d'inaugurazione delle Muse
La città di Ancona è ritornata in possesso dello storico Teatro delle Muse, che fu distrutto il 1 novembre 1943 da una bomba incendiaria e che il 13 ottobre 2002 finalmente riapre le sue porte per accogliere l'Orchestra Filarmonica della Scala diretta dal M Riccardo Muti, che eseguirà l'Ouverture del Guglielmo Tell di Gioacchino Rossini, il Divertimento dal balletto La baiser de la fèe di Igor Stravinskij e la Sinfonia n.5 di Pert Il'ic Cajkovskij. La più grande struttura teatrale marchigiana riprende la sua antica tradizione melodrammatica e teatrale con l'allestimento di una importante stagione di prosa (su cui si ritornerà in seguito) e di una prestigiosa Stagione Lirica, che va ad affiancarsi alla tradizionale Stagione del Teatro Pergolesi di Jesi e alle due grandi manifestazioni estive di Macerata Opera e del Rossini Opera Festival, rendendo così più completo e interessante il mondo del melodramma nelle Marche.

La Stagione Lirica delle Muse
La prima Stagione Lirica delle Muse, allestita sotto la direzione di Claudio Orazi sovrintendente di Macerata Opera , si apre con un appuntamento di grande rilevanza artistica, dato che per la prima volta viene eseguita nelle Marche l'opera Idomeneo, re di Creta di Wolfgang Amadeus Mozart (6-8-10 novembre 2002) con una monumentale messa in scena di un'autentica autorità nel campo della lirica come Pierluigi Pizzi, che firma la regia, le scene e i costumi di questo complesso capolavoro mozartiano. Si avrà modo di ritornare sulla natura e la qualità di questo evento musicale, anche perchè si è potuto apprendere che l'opera avrà come protagonista il mare che costituisce uno dei temi dominanti di questo melodramma, che vede i protagonisti in qualche modo legati al Mediterraneo orientale e la loro esistenza essere fortemente condizionata dal dio Nettuno che tiene in mano i fili dei loro destini. E' chiaro che uno degli elementi determinanti per la scelta di questo lavoro è stata l'idea di creare un collegamento tra il melodramma e la città di Ancona che è nata su di un promontorio per tre lati circondato dal mare e che ha sempre legato i suoi destini al mare in faccia al quale sono stati costruiti i suoi edifici più prestigiosi a cominciare dall'Arco di Traiano, dall'Anfiteatro e dalla Cattedrale di San Ciriaco per finire con il Teatro delle Muse edificato a poche decine di metri dal porto. L'Idomeneo sarà interpretato da un prestigioso soprano come Mariella Devia, chiamata a debuttare nel ruolo drammatico di Elettra, dal soprano lirico leggero Eva Mei che a sua volta debutterà nel ruolo della giovane eroina Ilia. Il personaggio di Idomeneo sarà interpretato dal tenore americano Charles Workman dotato di una vasta esperienza belcantistica , mentre il mezzosoprano Francesca Provvisionato vestirà i panni di Idamante, secondo una tradizione che risale alla prima rappresentazione dell'opera a Monaco di Baviera e che vuole questo ruolo affidato en travesti . Gli altri interpreti saranno Jorge Schneidel (Arbace), Cristiano Oliveri (Gran Sacerdote), Riccardo Zanellato (voce dell'Oracolo) e il Coro Lirico Bellini diretto dal M Carlo Morganti. Alla guida dell'Orchestra Filarmonica Marchigiana è stato chiamato il M Gerard Korsten, un musicista di vasta esperienza internazionale e un profondo conoscitore del repertorio mozartiano.
L'opera Idomeneo, re di Creta è stata composta da Mozart nel 1781 su libretto dell'abate Giambattista Varesco, che ha rielaborato un altro libretto d'opera intitolato Idomènèe, scritto da Antoine Danchet per il compositore francese Andrè Campra. Siamo di fronte ad un melodramma fortemente innovativo rispetto alla tradizione, nonostante esso mantenga i caratteri dell'opera italiana del Settecento, arricchita tuttavia da apporti europei e in particolare francesi dato che la tragèdie lyrique alla fine del secolo sta trionfando a Parigi ed ha introdotto sulla scena sostanziali novità con particolare riferimento al coro e agli arricchimenti coreografici.
Idomeneo rappresenta quelle aspirazioni al rinnovamento del melodramma serio collegato alla mitica tragedia greca e in questa ricerca del nuovo si colloca accanto al Fetente di Niccolò Jommelli, all'Antigona di Tommaso Traetta, alla Didone di Niccolò Piccinni, all'Alceste e alla Ifigenia in Aulide di Christoph W. Gluck.
La storia è ambientata a Creta nel XII secolo a. C., al tempo della guerra di Troia a cui partecipa anche il re Idomeneo. Nel primo atto si apprende che sull'isola regna al posto del re il figlio Idamante, a cui è stata affidata anche la custodia dei prigionieri troiani che egli tratta con umanità . Fra i prigionieri si trova la principessa Ilia, figlia del re Priamo, che ha trovato rifugio sull'isola dopo essere scampata ad una terribile tempesta. La giovane è segretamente innamorata di Idamante che, pur essendo attratto dalla bellezza della prigioniera troiana, gli preferisce la principessa argiva Elettra, figlia di Agamennone, che si è approdata a Creta dopo la tragica dispersione della sua famiglia. Si teme per la vita del re Idomeneo, dato disperso sulla via del ritorno verso Creta. Il principe vuole inaugurare una nuova era di pace dopo i lutti della guerra, stabilendo rapporti di armonia fra greci e troiani. Ma Elettra, tormentata dalla gelosia, lo accusa di proteggere il nemico e di danneggiare la Grecia, mentre giunge la notizia che Idomeneo è perito in mare. In realtà il re si è salvato dal naufragio con alcuni suoi uomini, perchè Nettuno in persona ha ordinato ai venti e alle acque di placarsi. Per placare la furia di Nettuno, il re ha dovuto promettere al dio di sacrificare in suo onore il primo essere vivente che gli sarebbe venuto incontro sulla spiaggia di Creta. Tormentato dal pensiero della prossima vittima, Idomeneo è avvicinato presso la riva da un giovane sconosciuto che piange la perdita del padre. Con indicibile strazio egli riconosce in quel giovane il proprio figlio Idamante, per cui preso dalla disperazione fugge lontano, mentre il figlio non riesce a spiegarsi questo strano comportamento ed afferma di aver ritrovato e subito di nuovo perduto l'amato gentiore.
Nel secondo atto Idomeneo, su consiglio del fido Arbace, decide per salvare il figlio di mandarlo ad Argo insieme ad Elettra con l'incarico di rimettere sul trono la principessa, che a sua volta spera di conquistare il giovane senza l'ingombrante presenza di Ilia. Idomeneo ha un colloquio con la principessa troiana ed intuisce la natura del sentimento che unisce il figlio e alla giovane donna, ma questo non fa che accrescere la sua disperazione, perchè si rende conto che con il suo giuramento ha attirato la sciagura sul figlio, su Ilia e su se stesso. Quando tutti si recano al porto per assistere alla partenza di Idamante ed Elettra, ecco scatenarsi una terribile tempesta ed emergere dal mare un mostro marino inviato da Nettuno per ricordare al re la sua promessa di sacrificargli una vittima innocente.
Nel terzo atto Ilia nel giardino della reggia si dispera perchè teme per la vita di Idamante, il quale viene a salutarla prima di affrontare il mostro marino. L'incontro offre ai due giovani l'occasione per rivelare la loro reciproca passione e per giurarsi fedeltà . A quel punto entra Idomeneo in compagnia di Elettra ed il principe chiede al padre la regione della sua freddezza, il re risponde che contro il suo amore di padre si è posto Nettuno ed ordina al figlio di partire, per cui Idamante si avvia solo e disperato verso la morte. Intanto sulla piazza il re, dopo aver ascoltato Arbace che gli ha prospettato il pericolo della possibile decadenza di Creta, s'incontra con il popolo guidato dal Grande Sacerdote che descrive le orrende stragi compiute dal mostro, per cui è necessario indicare la vittima da sacrificare per placare l'ira di Nettuno. Mentre il re si reca in riva al mare per pregare il dio, Arbace porta la notizia che Idamante ha ucciso il mostro dopo un'eroica lotta ed ecco avanzare il principe che indossa una veste bianca avendo compreso di essere lui la vittima predestinata al sacrificio. Il principe si dichiara pronto a morire per salvare il suo popolo ed affidanda Ilia alle cure del padre. Reso quasi folle dal dolore, Idomeneo sta per trafiggere il figlio col proprio pugnale, ma viene fermato da Ilia che si offre come vittima al posto dell'amato, perchè gli dei non possono essere così malvagi da pretendere l'uccisione di un figlio da parte di una padre. Prima che il sacrificio si compia si ode la voce di Nettuno che perdona Idomeneo, gli impone di lasciare il regno, proclama la pace e ordina le nozze dei due giovani innamorati. In mezzo alla gioia generale, Elettra fugge disperata per raggiungere il fratello Oreste nel regno dei morti, mentre Idomeneo dà l'annuncio di abdicare al trono a favore del figlio secondo il volere del dio, quindi saluta il popolo e si allontana tristemente da Creta.
La seconda opera in cartellone è la Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti (26-28-30 novembre), un capolavoro del melodramma romantico che sarà messo in scena da un collaudatissimo tandem del mondo lirico: il regista fiammingo Gilbert Deflo e lo scenografo – costumista William Orlandi, dai quali si attende una messa in scena di grande livello. Il cast è formato dal giovane soprano Patrizia Ciofi, che ha già riscosso notevoli successi proprio nei panni di Lucia, dal tenore venezuelano Aquiles Machado, applaudito interprete nella recente edizione maceratese dell'Elisir d'amore, dal baritono Alberto Mastromarino e dal basso Riccardo Zanellato. La guida dell'Orchestra Filarmonica Marchigiana è stata affidata ad un direttore donna, la canadese Keri Lynn Wilson , che ha debuttato come assistente di Claudio Abbado.
La stagione si conclude con la Madama Butterfly di Giacomo Puccini (10-12-14 dicembre). Si tratta della ripresa di una edizione andata in scena con la regia di Renata Scotto, i costumi di Beni Montresor e la direzione di Renato Palumbo. Fra gli interpreti vanno segnalati il soprano Daniela Dessì (Madama Butterfly) e il tenore Fabio Armillato (Pinkerton).
Alberto Pellegrino


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