Camerino (MC): chiusura con la prima assoluta di “Quartett Groove”


12 Ago 2002 - News classica

di Ilaria Biondi(Ufficio Stampa)

C'è grande fermento dietro le quinte del Camerino Festival 2002 per lo spettacolo che concluderà questa XVI edizione della Rassegna. Il 14 agosto, infatti, sul palcoscenico del teatro Filippo Marchetti, andrà in scena in prima assoluta il Quartett Groove , coproduzione del Camerino Festival, Scenario Pubblico e Compagnia Zappalà Danza, che costituisce la prima parte di un progetto dedicato interamente al Quartetto d'Archi e che vedrà , nelle altre due parti ancora in progettazione, la partecipazione di diversi musicisti.
Il Quartett Groove nasce da un'idea di Roberto Zappalà , fondatore nel 1989 del Balletto di Sicilia, oggi Compagnia Zappalà Danza, idea realizzata poi dallo stesso Zappalà in simbiosi con il musicista catanese Nello Toscano, che ne ha composto appositamente le musiche, riproducendo un tappeto di rumori e ritmi tratti da una tipografia, su cui ha tessuto delle sonorità pensate per un quartetto d'archi. Su queste note eseguite dal vivo e al ritmo martellante dei rumori di fondo danzano le due coppie di ballerini della Compagnia, dotati di una straordinaria tecnica nell'eseguire le articolatissime geometrie e le sfumature delle coreografie dello stesso Zappalà .
Merito del Camerino Festival è stato quello di aver inserito in cartellone e collaborato a realizzare questa prima parte del lavoro (che altrimenti avrebbe visto la luce solo a progetto concluso), pur con notevoli ed oggettive difficoltà . La Compagnia, infatti, ha avuto bisogno di una base su cui provare le coreografie: allora, data la vicinanza con la Compagnia, la registrazione è stata fornita dal Quartetto d'Archi del Teatro Massimo di Palermo, mentre il quartetto d'archi de I Virtuosi Italiani, che da anni collabora con il Camerino Festival, salirà il 14 agosto sul palcoscenico del Teatro Marchetti in occasione della prima assoluta del balletto.
Seguirà il Quartett Groove il capolavoro di Stravinskij Les Noces , in cui le note del compositore russo vogliono esprimere, con un linguaggio sonoro e un ritmo martellante, il significato del rito nuziale, inteso non come avvenimento religioso, ma come rito primordiale; a queste si uniscono la musica e le parole di Sting, che sublimano la semplicità dell'unione: Non servono solenni promesse per un matrimonio segreto, il matrimonio segreto è indissolubile .
Uno spettacolo, quindi, quello del 14 agosto al Teatro Marchetti di Camerino, che si preannuncia interessante fin dal suo nascere, nelle sue sfaccettature e complessità , degna conclusione di una Rassegna di successo che ha caratterizzato ed arricchito ancora una volta l'estate camerinese.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *