Anteprima nazionale di “Pour un oui ou pour un non” a Fano


di Chiara Gamurrini

28 Nov 2021 - Commenti teatro

La significativa nullità delle parole non dette. Al Teatro della Fortuna di Fano è andata in scena, in anteprima nazionale Pour un oui ou pour un non, con Umberto Orsini e Franco Branciaroli. Regia di Pier Luigi Pizzi.

(Ph di Amati Bacciardi)

Fano, 26/11/2021 – L’anteprima nazionale di “Pour un oui ou pour un non” è lo spettacolo con cui il Teatro della Fortuna di Fano ha aperto la sua stagione di prosa. La commedia francese di Nathalie Sarraute, diretta in questo contesto dal maestro della scena Pier Luigi Pizzi e prodotta da Compagnia Orsini e Teatro de Gli Incamminati, ricalca perfettamente l’alchimia tra teatro dell’assurdo e teatro del quotidiano.

Una ricca scenografia ideata dallo stesso Pizzi e costituita di mobili chiari su un fondale nero esalta fin dalle prime battute la contrapposizione del pensiero e delle visioni dei due personaggi. Essa rimane tuttavia sobria permettendo allo spettatore di non perdere il focus sul vero protagonista della farsa: le parole. Due ne vengono poste in risalto con una geniale trovata del regista. Un gesso bianco sul muro evidenzia la ‘degnazione’ percepita dall’uno e la ‘gelosia’ colta dall’altro.

Il rapido scambio di battute guida lo spettatore in una intricata rete di discorsi che rievocano espressioni e situazioni del passato, di cui ognuno dei due protagonisti offre una differente chiave di lettura. La struttura così impostata rispecchia l’iniziale debutto come radiodramma nel 1981.

Un magistrale Umberto Orsini incarna la figura dell’uomo che, rimuginando per anni su piccoli fraintendimenti, costruisce impalcature fittizie da frapporre tra sé e l’altro. La sua voce diretta e sicura e le eloquenti espressioni del volto fanno trasparire l’animo tormentato dalle insicurezze e dall’insoddisfazione dello stesso personaggio che interpreta. Al contrario, Franco Branciaroli porta in scena con eccezionale naturalezza l’incredulità e la ricerca di chiarimento di un amico frainteso. L’incompatibilità delle due posizioni diventa sempre più insormontabile con il procedere del colloquio. Sul divano rosso al centro della scena, unico elemento di un colore non neutro, si consuma il dramma a chiusura dello spettacolo quasi a imprimere un monito nella mente di chi guarda: non lasciare in sospeso anche quello che in prima battuta ci sembra un nonnulla.

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