XXV^ edizione del FESTIVAL dell'Appennino


Silvana Scaramucci

24 Mag 2012 - Commenti live!

Montalto delle Marche (AP). Nozze d'argento alla cattedrale di Montalto delle Marche: sabato 19 maggio il CORO la CORDATA , costituitosi nel 1987, ha festeggiato i venticinque anni di attività in un clima di intensa commozione e di larga partecipazione di pubblico. Via via nel corso degli anni abbiamo notato una sempre crescente affluenza di pubblico ma in questa edizione la cattedrale è apparsa perfino insufficiente a contenerlo, segno di un avvenuto radicamento nel cuore della gente che accorre all'ascolto dei Cori di montagna anche per condividerne l'afflato che sprigionano: il Canto di Natale degli Alpini dell'ARMIR, Il testamento del Capitano, solo per citarne a caso qualcuno, coinvolgono e non poco sia chi c'era in quella notte in Russia purtroppo, sia chi ne ha ricevuto memoria storica. Momenti di commozione non sono mancati sin dall'apertura della manifestazione, con le parole di saluto del presidente del Coro, Patrizio Ciotti, che ha rivolto un pensiero ai compianti coristi fondatori, Renato Cacciamani, Pino Guerra, Pompilio Mariani. Nondimeno toccante è stato l'excursus tracciato dal prof. Emidi, anche conduttore della serata, ponendo l'accento sullo spirito di quanti amano la montagna e compongono il proprio credo in una spiritualità corale che solo il canto, assai più della parola può affinare nella condivisione più frequentemente del dolore e meno della gioia che, però, quando c'è, è davvero esaltante. Con queste profonde considerazioni che la montagna sa suscitare in animi sensibili, l'intervento del prof. Emidi ha ricordato alcune tragedie della montagna, i morti di Stava Tesaro del 1985, gli alpini delle due grandi guerre del Novecento e la tragedia odierna occorsa al liceo Falcone di Brindisi con la morte di un'ignara studentessa cui è andato il canto di Bepi De Marzi Fiore di Manuela.
Nell'edizione del venticinquennale sono stati ospiti i CORI: GERBERTO di Bobbio, che si richiama all'omonimo maestro D'AURILLAC del sec. XI, diretto dal m. Edo Mazzoni, ricostituitosi nel 1998 dopo venti anni di inattività , ripartito alla grande con esibizioni tradizionali, folkloristiche, partecipazioni a numerosi festival del settore e cinematografiche, ha infatti girato con il regista Marco Bellocchio il cortometraggio Il Maestro del Coro; il secondo ospite, ma solo in ordine di esibizione, è il CORO dei MONTI PALLIDI, di Laives presso Bolzano, diretto dal m. Paolo Maccagnan che raccoglie l'eredità del suo omonimo Sergio, suo padre e fondatore del gruppo nel 1967. Nella sua lunga storia di formazione e di esibizioni, il coro Monti Pallidi ha fatto lavoro di ricerca e di filologia dei testi della tradizione.
Il Coro ospitante, diretto dal m. Patrizio Paci, ha aperto la manifestazione con quattro testi fra i più belli dell'intera produzione delle partiture di montagna, tra queste Serenela de Stava di C. Mosca, dedicata a tutte le vittime innocenti, compresa la studentessa caduta nell'attentato odierno.
L'intero concerto a cappella ha strappato pieni applausi, omaggio alla bravura degli esecutori e dei tre Maestri dei Cori, ma anche a quel gruppo di Alpini che nel canto finale, su invito del m. Patrizio Paci si sono alzati in piedi indossando il cappello a piuma con orgoglio a ribadire il senso della patria e del sacrificio, come pure la necessità della trasmissione della memoria.
Dicevamo in apertura, questa edizione è stata particolarmente emozionante, vuoi anche per i tempi che corrono e che il canto corale sa sottolineare e sublimare, vuoi anche per la lunga esperienza maturata negli incontri e negli scambi. La Cordata , ad esempio, vanta al suo attivo ben trecentocinquanta esibizioni in Italia e all'estero, nell'immediato ha due appuntamenti, uno a L'Aquila e l'altro a S. Giorgio di Pesaro, il maestro Patrizio Paci inoltre sta dando gli ultimi ritocchi al primo CD di prossima pubblicazione.
(Silvana Scaramucci)


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