“PIÙ CHE DANZA FESTIVAL” al Parenti di Milano


a cura di Vincenzo Pasquali

16 Mag 2021 - News danza

Dal 17 al 19 maggio 2021 al Teatro Franco Parenti di Milano va in scena “PIÙ CHE DANZA FESTIVAL”. Tema di questa 7ª edizione: IMMAGINARIO. Il 2 e il 3 luglio il festival tornerà al Teatro Fontana per presentare lo Show Case Incubatore.

Il Festival Più Che Danza! – dal 2017 di casa al Teatro Fontana di Milano – quest’anno, in via del tutto eccezionale, si sposta al Teatro Franco Parenti a causa del prolungarsi dei lavori di ristrutturazione della sede di Via Boltraffio.

La settima edizione della Kermesse sarà quindi divisa in due momenti: dal 17 al 19 maggio ospiterà alcuni dei danzatori più interessanti della scena nazionale mentre il 2 e il 3 luglio tornerà al Teatro Fontana per presentare lo Show Case Incubatore: una vetrina dedicata agli artisti e alle artiste emergenti e più promettenti.

Il Festival affronta quest’anno il tema dell’immaginario: quello della danza generatrice di immagini; quello dei coreografi che diventano danzautori in grado di elaborare ed esprimere un pensiero nuovo attraverso il corpo; quello del pubblico che partecipa emotivamente a ciò che vede; quello del mondo irreale vissuto durante il lockdown.

Più che danza! sceglie di rappresentare, ospitare e diventare “casa” degli artisti italiani più coraggiosi e innovativi, quelli del terzo paesaggio, come lo ha definito il professor Alessandro Pontremoli nel suo libro La danza 2.0, ed. Laterza.

È la danza che sceglie un campo aperto agli sconfinamenti, la dialettica tra performance e danza, dove il corpo trova finalmente il proprio linguaggio perché supera le tecniche che lo imprigionano nella forma. È il luogo della creazione possibile, dove l’arte della danza si può manifestare come nuova.

Come nella passata edizione, Più che danza! intreccia sperimentazione e contemporaneità, memoria e innovazione, danzatori affermati ed esordienti.

Apre il Festival il 17 maggio l’incontro convegno sul tema dell’immaginario con il professor Alessandro Pontremoli – ordinario in Storia della danza all’università di Torino nonché membro della commissione danza del Ministero.

A seguire Francesca Sproccati presenterà Out of Me, Inside You, performance che indaga attraverso il corpo i concetti di tempo e di scadenza.

A seguire Davide Valrosso presenterà 5 danze per il futuro_StudioII: cinque proposte di danza per il futuro ideate dall’artista insieme ad un musicista dal vivo sul palco.

Il 18 maggio sarà la volta di Salvo Lombardo e Daria Greco in Opacityi#1, primo capitolo di un progetto di più ampio respiro basato sulla ricerca intorno alle eredità coloniali del cosiddetto Occidente e agli immaginari post coloniali di riferimento. Il 19 maggio Daniele Ninarello presenta Pastorale, performance collettiva volta a creare una catena ritmata, una salda alleanza tra corpi che generano una danza che si dipana come un moto perpetuo.

Chiude il Festival Luna Cenere con Kokoro, un assolo volto ala personale ricerca di un’unicità dell’essere.

PROGRAMMA

17 maggio lunedì

ore 17,30 – “IMMAGINARIO”: incontro-convegno aperto al pubblico, con Alessandro Pontremoli, docente di Storia della Danza all’Università degli Studi di Torino

ore 20,00-20,35 – OUT OF ME INSIDE YOU di e con Francesca Sproccati, advice & dramaturgy Elena Boillat, production Lifops, support ProHelvetia Fondazione Svizzera per la Cultura/Città di Lugano. Un esperimento sul tempo e una data di scadenza, la nostra. È di fronte a questa data di scadenza che la questione del tempo, da sempre, con forza, si relaziona all’essere umano. È la creazione di un habitat dove il pubblico condivide lo spazio scenico con la performer. La necessità di creare questo luogo nasce da una riflessione sull’odierna crisi del tempo, cioè il “non avere tempo e spazio”.

ore 20,35-21,00 – CINQUE DANZE PER IL FUTURO_STUDIO II – di e con Davide Valrosso

musiche originali dal vivo Daniele Gherrino; collaborazione all’ideazione Valeria Vannucci; produzione NINA; con il sostegno di a.ArtistiAssociati, C.I.M.D, PARC Performing Arts Research Centre, Anghiari Dance Hub; in collaborazione con Fuori Programma Festival/Teatro Biblioteca Quarticciolo. Se c’è qualcosa che vorrei trovare nel futuro è la danza, una danza come sistema di relazioni, di trasformazione e di scoperta, che continua a superare i suoi stessi confini per creare immaginari e paesaggi inediti. I cinque quadri proposti ospitano un danzatore e un musicista che agiscono dal vivo, attraversando tematiche in proiezione al futuro e combinando di volta in volta un diverso sistema di relazioni per ognuna delle Cinque proposte di danze per il futuro. Le presenze sulla scena intessono un corredo di connessioni, relazioni, scambi, apparizioni, destrutturazioni che dal primo al quinto capitolo concretizzano un andirivieni di immagini o immaginari essenziali, sconfinando nel contatto o nella distanza fra i ruoli, nell’assenza o nell’alternarsi dei performer, nel dismettere i propri panni per vestire quelli dell’altro. Cinque danze per il futuro mescola il concetto di corpo performativo costruendo un organismo scenico di forma ibrida fra danza e concerto. Si nutre delle particolarità di ognuno degli interpreti che, uniti, portano in scena il proprio bagaglio di elementi necessari per il futuro.

18 maggio martedì

ore 20,00-20,40 – OPACITY#1 – concept, coreografia, direzione Salvo Lombardo; danza Salvo Lombardo, Daria Greco; musica Fabrizio Alviti; cultural advisor Viviana Gravano; produzione Chiasma; con il sostegno di MiC- Ministero della Cultura; co-produzione Triangolo Scaleno Teatro, Festival Teatri di Vetro; in collaborazione con Versiliadanza, Spellbound Contemporary Ballet, ACS Abruzzo. Il progetto Opacity di Salvo Lombardo, suddiviso in capitoli, deriva da una ricerca intorno alle eredità coloniali del cosiddetto Occidente e agli immaginari postcoloniali di riferimento. Ogni capitolo dell’intero ciclo tenta a suo modo di mettere in crisi alcune categorie fondative delle identità culturali interrogando concetti come bandiera, tradizione, modernità, canone, stereotipo, nazione, progresso, civiltà, luce e oscurità, spaziando di volta in volta tra formati e media differenti (performance, installazione, video, panel discussion e theoretical practice). La performance Opacity#1, indaga sul potere dei canoni sui nostri corpi partendo dalla rappresentazione del femminile nella danza e sull’eredità del pensiero coloniale rispetto all’ “oggettivazione” e alla razzializzazione sessualizzata dei corpi maschili neri.

19 maggio mercoledì

ore 20,00-20,50 – PASTORALE – ideazione e creazione  Daniele Ninarello; danza  Vera Borghini, Lorenzo Covello, Francesca Dibiase, Zoè Bernabéu; musiche  Dan Kinzelman; dramaturg  Gaia Clotilde Chernetich; consulenza  Elena Giannotti; luci e spazio  Gianni Staropoli; produzione  Codeduomo / Compagnia Daniele Ninarello; coproduzione  Centre Chorégraphique National de Rillieux-la-Pape /Direction Yuval Pick; progetto realizzato all’interno di  “Sharing&Moving/International Residencies”; con il sostegno di  MosaicoDanza/ Festival Interplay e della Fondazione Piemonte dal Vivo/ Circuito Regionale Multidisciplinare di Spettacolo dal Vivo e della Lavanderia a Vapore/ Centro Regionale per la Danza; da KLAP Maison pour la danse – Kelemenis & cie di Marsiglia; Armunia/Festival Inequilibrio, Festival Oriente Occidente / CID Centro Internazionale della Danza; con il sostegno di  Centro di Residenza della Toscana (Armunia Castiglioncello – CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro), Fondazione Teatro Comunale di Vicenza, CID Centro Internazionale della Danza di Rovereto, Teatro Akropolis (Genova); artista residente a progetto presso  il Centro Nazionale di Produzione della Danza Scenario Pubblico/CZD; una produzione in collaborazione con il Centro Nazionale di Produzione della Danza Scenario Pubblico/CZD; con il supporto di  CSC Centro per la Scena Contemporanea, con il sostegno di  Ministero dei Beni e delle Attività Culturali; in collaborazione con  AMAT per Civitanova Casa della Danza; progetto di  Residenza sostenuto da Regione Marche e Mibac. In Pastorale, la coreografia vuole essere l’accorgimento creato per emergere da sé e accedere all’altrove, per unirsi al fuori e all’altro che è prossimo a noi. Si punta a cercare una continua accordatura, una catena ritmata, una salda alleanza tra corpi che generano una danza che si dipana come un moto perpetuo; come se la mente corporea vivesse costantemente in allerta, attenta a tutti i suoni, ai ritmi da cogliere e ordinare. In questo modo, essa può accedere a un sistema in grado di intonare il proprio corpo ad un ritmo universale. Questa pratica sarà una risorsa per creare uno spazio emotivo in cui esplorare la fragilità di questo legame, e i rischi associati alla sua perdita.Attraverso la composizione coreografica, l’obiettivo è quello di creare un processo mantrico che permetta ad ogni performer di avvicinarsi gradualmente e allinearsi con il collettivo. Nella continua accordatura tra i corpi è possibile intravedere la nascita di una mente collettiva che ridistribuisce costantemente i corpi e gli eventi, un rituale cui affidarsi, nel tentativo di cogliere e cavalcare quell’intangibile empatia e sintonia che esiste tra loro, capace di trasportarli attraverso una nuova apertura di luce, via di fuga per raggiungere quell’altrove che è puro stato di grazia.

21-21,30 – KOKORO – di e con Luna Cenere; musica Gerard Valverde; light designer Gaetano Battista; produzione Körper, in collaborazione con la produzione Virgilio Sieni/Centro Nazionale di produzione. ‘Kokoro’ è una singola parola giapponese traducibile con ‘essere interiore’” ma che letteralmente abbraccia due parole/concetti, quali ‘la mente’ e ‘il cuore’. Questo assolo è la personale ricerca di un’unicità dell’essere, un percorso interiore divenuto percorso fisico nello spazio, durante il quale il corpo nudo, attraverso la sua esposizione e specifica architettura, si trasfigura e diviene veicolo poetico facendo emergere immagini, appartenenti e non, a un ‘mondo irreale’. Queste immagini, radicate nella coscienza collettiva, si sublimano nel racconto di un’esperienza personale per poi tramutare questa stessa, attraverso la scena, in un’esperienza collettiva.Un dialogo con il corpo che, esposto nella sua nudità, si trasfigura e diventa veicolo poetico creando immagini appartenenti sia al mondo reale che a quello dell’immaginazione.Lo studio del movimento si unisce a una ricerca di prospettiva, rilevando come un differente punto di vista può cambiare la lettura della performance. È quindi importante cambiare luogo e relazione con gli spettatori.

PER INFORMAZIONI

INIZIO SPETTACOLI ore 20.00

PREZZI:

  • Lunedì 17 e mercoledì 19 maggio
  • Intero 16 euro
  • Dance card 8 euro
  • Prevendita 2 euro
  • Martedì 18 maggio
  • Intero 12 € + 1,50 € prevendita
  • Convenzioni 10 € +1 € prevendita
  • Dance Card 6 € +1 € prevendita
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