Un Battiato di gran classe
Francesco Massi
29 Giu 2003 - Commenti live!
Dire che un concerto di Franco Battiato è improntato all'insegna di testi impegnati dai significati di straordinaria profondità e da sonorità raffinate è un puro esercizio di ovvietà . Il Maestro siciliano ci ha da sempre abituato alla specialità , invitandoci in ogni sua canzone a godere di un viaggio eccelso della ricerca estrema nella parola, nei significati figli di un concentrato di culture, nella musica, straordinaria alchimia di stili. Eppure bisogna ammettere che il concerto presentato allo Sferisterio di Macerata, che caratterizzerà il tour estivo del cantautore, ha un fascino particolare. Innanzi tutto per la scelta dei pezzi. Una scaletta all'insegna della ricercatezza, con composizioni forse meno conosciute al grande pubblico ma di straordinaria intensità musicale e testuale, che hanno dato in gran parte un'impronta teatrale al concerto. Da Shackleton ad Atlantide , ad Oceano di silenzio , fino ad Incantesimo e Delenda Cartago fino alle impennate elettroniche di Shock in my town , per citarne solo alcuni. Tutte creazioni artistiche da cornice d'oro, dove l'artista è riuscito magnificamente a trovare quell'equilibrio tra testo e composizione musicale sempre, quasi ossessivamente, ricercato in tutti i suoi lavori. Ma non sono mancati pezzi più conosciuti al grande pubblico e sempre di straordinaria bellezza, dal melodico attacco di piano e voce de La Cura ai più trascinanti come Bandiera bianca fino a Impressioni di Settembre , remake dal suo ultimo cd Fleurs 3 . In mezzo anche una chicca come Temporary road , un motivo scritto negli anni '80 per il mercato americano e che per fortuna non ha avuto successo scherza Battiato nella presentazione. Applausi a non finire. Un'offerta per palati raffinati, una degustazione che inonda di sensazioni lo spirito. Ancora una volta un concerto di questo maestro di musica e cultura che diventa un'esperienza di vita per lo spettatore, da conservare nella memoria. E questo è ancor più straordinario se si pensa che ha attinto solamente al suo repertorio consolidato, senza avere nuove recenti produzioni. Riferimenti iniziali invece alla sua nuova esperienza cinematografica Perduto Amor , che introduce il concerto con scorci d'immagini e parole. Ma l'immagine è un'altra protagonista di questo evento. Dai fotogrammi fissi di opere d'arte a sequenze di film d'epoca a frammenti video che accompagnano significati profondi e dinamicità dei ritmi canori, intervallati dalle riprese di una telecamera mobile che riproietta i movimenti dell'artista sul palco. Un'idea che sottolinea ancor più l'intenzione dell'artista di dar spazio alla creatività visiva atraverso il cinema. A metà del concerto il simpatico intervento di Manlio Sgalambro, l'amico filosofo-collaboratore-alter ego che si cimenta, a modo suo, in Me gustas tu di Manu Chao, Non dimenticar le mie parole ed una novena di consigli di saggezza spicciola dal tono sempre ironico. Impeccabile l'apparato orchestrale con ben 16 elementi: Nuovo Quartetto Italiano, Comeglio Band, i collaudati Carlo Guaitoli (pianoforte), Angelo Privitera (tastiere, programmazione), Chicco Gussoni (chitarra), Lorenzo Poli (basso), Marco Orsi (batteria), Mary Montesano e Vera Quarleri (cori). Straordinaria voce, capace di arrivare ai timbri del mezzosoprano quella della giovane cantautrice italo egiziana Nair, che ha aperto il concerto. Da non dimenticare che questo fa parte della rassegna Il Violino e la Selce , un evento di straordinaria qualità musicale di cui Battiato è direttore artistico. Manifestazione assolutamente da seguire (cartellone nelle NEWS della nostra rivista).
(Francesco Massi)