Sorprendente e sempre grande Peter Gabriel
Fabio Bonso
13 Mag 2003 - Commenti live!
Ancona – PalaRossini, 11 maggio 2003</b).Come sempre Peter Gabriel non perde un colpo. Anche il Growing up tour che ha fatto tappa ad Ancona domenica 11 maggio si è dimostrato uno spettacolo di alta qualità . Gabriel non ha certo bisogno di presentazioni: artista eclettico, cantante, produttore (sua la casa discografica Real World), video-maker, sperimentatore, ricercatore di sonorità , ideatore di colonne sonore (Birdy, L'ultima tentazione di Cristo), personaggio universalmente considerato geniale. Perchè con Peter Gabriel non si può parlare solo di musica, ma di multiglobalità dei linguaggi espressivi. Difatti il concerto è un continuo susseguirsi di idee che passano attraverso musica, immagini, cambi di scena, diventando il tramite di una comunicazione che attraversa diversi piani del coinvolgimento emotivo. Questo fatto dell'emozione e dello stupore si snoda durante due ore e mezza di intenso flusso musicale e visivo, in cui Gabriel ci conduce con suprema maestria alternando brani riflessivi e di atmosfera ad altri ricchi di ritmo e volume sonoro. L'impatto con la mastodontica scena in cui, tutta sospesa alla struttura del palazzetto, di volta in volta vengono calati al centro dello spazio le costruzioni dei vari quadri dello spettacolo. Nel mentre, sul palco centrale circolare, i musicisti cambiando configurazione quasi ad ogni pezzo, danno vita ai suoni della ricercata elaborazione musicale degli arrangiamenti di Peter Gabriel. Da sempre all'avanguardia nella capacità di combinare suoni e visioni, Gabriel riesce ad esaltare ulteriormente queste caratteristiche con un repertorio che comprende i brani dell'ultimo UP e molti dei suoi maggiori successi, tra cui Sledgehammer, Solsbury Hill, Mercy Streeet, Digging in the dirt. Accolto da recensioni entusiastiche negli USA, il tour vede ancora una volta uniti i talenti di Peter Gabriel e del geniale regista teatrale canadese Robert Lapage, memorabile per le sue idee creative. Lo spettacolo, che vede Peter sospeso a mezz'aria duettare con la figlia Melanie, anche lei sospesa, o intrappolato in una enorme sfera trasparente fatta rotolare per il palco, tutto all'interno di uno show che sembra un kolossal hi-tech capace di ipnotizzare e affascinare per l'inesausta voglia di rimettersi ancora in gioco a 53 anni del protagonista. Le suggestioni che accompagnano ogni brano sono suggerite dalle immagini che diffuse da 4 enormi proiettori sospesi per aria rimandano ai temi dei pezzi, alternando le riprese in diretta dei protagonisti del concerto. Le invenzioni sceniche che scandiscono lo spettacolo sono in alcuni casi stupefacenti, come quando dall'alto viene calato un altro palco sul centro di quello a terra, e su cui Gabriel manovrando una telecamera interagisce con il pubblico inquadrato, nel pezzo The Barry Williams Show, il cui protagonista evidenzia quanto siano da mettere in relazione i programmi spazzatura della TV e certe devianze comportamentali. I temi trattati nelle canzoni sono di ampio respiro come dice lo stesso Gabriel: E' un album che parla di estremi opposti, che focalizza maggiormente la fase iniziale e terminale della vita, piuttosto che quella centrale. Negli ultimi dieci anni la morte è stata più presente nella mia esistenza, avendo visto molti amici invecchiare e scomparire . Allo stesso tempo, è fortemente presente l'idea di rinnovamento, forse grazie anche al fatto che si è recentemente risposato ed è diventato nuovamente padre.
In questo tour è affiancato dai vecchi compagni David Rhodes (chitarra), Tony Levin (basso) e Richard Evans (Chitarre, fiati), dai nuovi collaboratori Ged Lynch (batteria) e Rachel Z (tastiere) e dalla figlia Melanine Gabriel (cori). Del precedente Secret World tour del 1993 manca il batterista Manu Katche, il quale appare comunque nelle registrazioni dell'album, ma che si fa rimpiangere per le sue capacità stilistiche e qualitative, essendo il nuovo acquisto Lynch un buon battitore ma non un fine rifinitore come è appunto Katche. E l'unico appunto che si può fare a questo incredibile concerto che ha visto il PalaRossini riempito di vecchi fans dell'ex Genesis, ma anche da giovani entusiasti dell'aver partecipato ad un evento così ricco.
(Fabio Bonso)