Cammariere canta la sensibilità
Francesco Massi
30 Mar 2003 - Commenti live!
Porto S. Elpidio (AP). Ci si siede in platea con lo stessa sensazione di essere in uno spazio intimo. Si abbassano le luci per un'atmosfera soft come stile del personaggio vuole. E lentamente, in modo dolce, il nostro animo scivola in un immaginario sofà morbido dove si rilassa e si apre al mondo. Ognuno scopre pian piano, nel delicato cavalcare di note e parole che si sposano con amore, che la propria sensibilità si dilata, si sprigiona e comincia a correre felice con un gran senso di liberazione nelle sterminate praterie del proprio mondo interiore. E' lui, lo chansonnier dell'anima di questo terzo millennio, quel Sergio Cammariere che ora quasi tutti conoscono dopo i successi collezionati al recente festival di Sanremo, ma che molti affezionati silenziosi lo seguono e lo amano da tempo, da quando, una prima volta sono stati sbalorditi e fulminati dalla meraviglia della sua intensa esibizione. Effetto questo ancora una volta rinnovato, con magia artistica, nel concerto al Palasport di Porto S.Elpidio. Perchè ad una esibizione di Cammariere si va in punta di piedi, quasi per non disturbare quell'atmosfera intima che subito si crea durante lo spettacolo, pregustando già il piacere che si andrà via con l'animo più leggero. Ancora una volta lo chansonnier ha sbalordito con i suoi pezzi dai testi di eccelsa poesia, con le musiche risultato di un'alchimia di gusto e raffinatezza. Ma al di là di ogni considerazione indiscutibilmente meritoria sulle sue canzoni, che , viva Dio, in tanti stanno conoscendo ed apprezzando, c'è la sorpresa che magicamente ogni volta si rinnova con rinforzata attrazione. à nel vedere il personaggio attraversare una sorta di trance artistica , dove si tuffa completamente col proprio animo, con la propria sensibilità , dentro al contenuto, ai significati intensi, al sound della canzone che ogni volta interpreta. Viene così fuori la sua straordinaria dote di pianista che regala momenti di grande interpretazione musicale frutto di maestria ma anche di un rapporto intenso con la musica, sentito al massimo in ogni cellula. Può sembrare esagerato, ma non lo è. Basta solo vedere il suo rapporto fisico con lo strumento, col pianoforte, col quale durante l'esecuzione, vive un continuo stato di lotta ed abbraccio in una fusione quasi fisica, dove in certi momenti sembra diventare un tutt'uno. Il piano diventa continuamente un leone da domare o un puledro da cavalcare o un pulcino da accarezzare. E dunque le canzoni, intense e coinvolgenti. Un cocktail perfetto fra testo che nasce e cresce come eccellente poesia e la musica che diventa di volta in volta un arcobaleno d'influssi, sonorità , richiami di stili, dal classico al jazz che rimane quasi sempre la spina dorsale delle composizioni, sino a coloriture di soft-rock, swing e persino ritmi tangheggianti alla Piazzolla. Traspare sempre la sua ispirazione alla musica classica, da Beethoven a Debussy ed altri, nonchè alle sonorità sudamericane, assimilando il calore e l'energia di autori come Jobim, Cartola e de Moraes.
Cammariere nel concerto ripropone tutto il suo CD Dalla pace del mare lontano , compreso Tutto quello che un uomo il motivo che si è guadagnato il terzo posto ed ha vinto il Premio della Critica all'ultimo Festival di Sanremo, con altri inediti ed alcuni straordinari omaggi come L'impotenza di Giorgio Gaber. Tutto condito da virtuosismi musicali appositi o come coda di alcune canzoni. Eccellenti interpretazioni grazie anche ai due ottimi musicisti che accompagnano il cantautore calabrese, ovvero Luca Bulgarelli al contrabbasso ed Amedeo Ariano alla batteria.
(Francesco Massi)