Rèvolution chiude Civitanova Danza
Alberto Pellegrino
13 Ago 2012 - Commenti classica
Civitanova Marche. Il XIX Festival Internazionale Civitanova Danza ha chiuso la stagione 2012 con uno spettacolo innovativo e per certi aspetti provocatorio che non a caso s'intitola Rèvolution, un balletto creato nel 2009 dal coreografo francese Olivier Dubois, un ex danzatore che ha iniziato la sua attività creativa nel 1999 e che tra il 2002 e il 2010 ha realizzato una serie di spettacoli che hanno riscontrato un vasto successo di critica e di pubblico a livello internazionale. à sufficiente ricordare fra i suoi molti lavori Dragone per Le Cirque de Soleil (2002-2003), Tannhauser (2004), L'Histoire des Larmes (2005), Pour tout l'or du monde (2006, Premio Jarden d'Europe 2008), Peter Pan (2007), Faune(s) tratto da L'Après medi d'un faune (2008), Spectre (2010).
Rèvolution è uno spettacolo di danza durante il quale dodici ballerine rimangono appese con il proprio corpo a un palo di lap-dance, che simboleggia la mercificazione della personalità ; nella prima parte esse marciano in una continua rotazione coreografica sulle musiche del Bolero di Ravel (adattate da Franà ois Caffenne). Questi corpi, che si muovono all'unisono sotto fredde luci azzurro-ghiaccio senza mai cambiare l'espressione del volto e l'atteggiamento del corpo, costituiscono una massa anonima e silenziosa, priva di sentimenti e di emozioni, che ricorda il processo di massificazione teorizzato da Orwell in 1984.
Lentamente il gruppo sembra acquistare coscienza di sè, comincia a muoversi sempre all'unisono con rotazioni e posizioni progressivamente più veloci, fino a trasformarsi in una danza dai movimenti frenetici, con ripetuti accenni di marcia verso un orizzonte futuro che possa liberare questi dodici corpi femminili, ormai divenuti solidali, dal legame ossessivo con quel palo anonimo e alienante che per ora rappresenta il loro destino.
Questa opera, che la critica ha definito audace e irriverente una costruzione minimalista che ha l'effetto di una bomba , è stata interpretata da dodici bravissime danzatrici che hanno saputo coniugare armonia e fisicità , esasperante lentezza e violenza d'esecuzione, ballando fino allo sfinimento nel nome di una libertà tutta ancora da conquistare.
(Alberto Pellegrino)