Abbado apre le celebrazioni pergolesiane
Alberto Pellegrino
8 Giu 2009 - Commenti classica
JESI. Claudio Abbado ha inaugurato a Jesi il 5 giugno 2009 le Celebrazioni in onore di Giovanni Battista Pergolesi (Jesi 1710 Pozzuoli 1736) con un concerto tutto dedicato alle musiche sacre del genio jesino. Lo stesso Abbado ha dichiarato che Pergolesi è stato un compositore fondamentale; ha avuto un notevole influsso su Bach e Mozart. Scomparso a ventisei anni, in un quinquennio appena è riuscito a scrivere capolavori stupefacenti per preveggenza, proiettati un secolo vanti sia sotto il profilo musicale che armonico Nella sua breve vita, Pergolesi ha compito la parabola completa dell'arte compositiva. Che cos'altro avrebbe potuto comporre di così perfetto che non avesse già scritto? In Italia mi sembra giusto ricordarlo facendo conoscere anche le pagine meno note . Attraverso il suo talento di geniale visionario, Pergolesi ha saputo esprimere attraverso le opere liriche, gli oratori e la musica concertistica la sua visione della vita costantemente divisa tra sentimento del dolore e presenza della morte, fascino della passione e gioiosità della commedia umana.
Per questo concerto il M Abbado, che ha diretto l'Orchestra Mozart e il Coro della Radio Svizzera, ha voluto mettere in programma una scelta di musiche sacre che vanno da un'aria di un oratorio sacro, al mottetto e al salmo per concludersi con esecuzione per intero di una Messa. Si tratta di brani tutti da riscoprire, in quanto molto meno eseguiti rispetto al celebre Stabat Mater e alla Salve Regina in do minore, opere della piena maturità , ma si tratta anche in questo caso di composizioni di grande valore che metteono in evidenza la capacità del giovane compositore di saper conciliare il severo spirito religioso stilo antiquo con un rococò che sa essere legante e suggestivo senza cadere mai nel lezioso.
Il primo brano, eseguito dal soprano Veronica Cangemi, è stato Manca la guida al piè, tratto dal dramma sacro Li prodigi della divina grazia nella conversione e morte di San Guglielmo Duca d'Aquitania (1731) composto da Pergolesi per i Padri dell'Oratorio con intenti agiografici, ma anche con inserti comici dialettali secondo il modello delle spagnole commedias dos santos, dove la comicità dei grazioso s'intreccia con l'afflato religioso, per cui questo modello ben adatta all'ideale proprio del teatro filippino di educare dilettando . Guglielmo d'Aquitania, dopo aver combattuto contro la Chiesa, diventa il campione della lotta tra il Bene e il Male essendosi convertito ad opera di S. Bernardo che sconfigge il Demonio affiancato da un goffo capitano Cuòsemo, una specie di milses gloriosus che si esprime in dialetto napoletano. Superate una serie di tentazioni, sopportate molte sofferenze fra cui la cecità Guglielmo, che sente avvicinarsi la morte, invoca l'aiuto e il perdono di Dio. Il mottetto Laudate pueri Dominum, Salmo 112 è una specie di inno alla gioia e alla vera fede che supera i limiti del tempo e dello spazio per celebrare la salvezza dell'uomo soprattutto quando Dio abbatte i troni e i potenti per levare a sè i poveri e quanti vivono nel fango. Sorprendente risulta il Gloria Patri che, invece di essere una esplosione finale, diventa un momento di profondo raccoglimento e di intima preghiera. Il terzo brano eseguito è stato la Salve Regina in La maggiore, scritta poco dopo l'uscita dal Conservatorio napoletano, ma già carico di profonde suggestioni musicali, splendidamente cantato dal contralto Sara Mingardo con una esecuzione commovente e carica di intensa malinconia. Tutta la seconda parte del concerto è stata dedicata alla monumentale Messa in fa maggiore detta Messa di S. Emidio , commissionata nel 1732 a seguito dei terremoti e dell'eruzione del Vesuvio che minacciarono la città di Napoli. Si tratta di una composizione di ampio respiro per tre solisti, due cori a cinque voci e due orchestre (una di archi e una di fiati). Il compositore, poco più che ventenne, dà un saggio di grande virtuosismo e di elevate capacità espressive che la direzione di Abbado, l'esecuzione dei solisti, dell'orchestra e del coro sono riusciti ad esprimere con grande maestria con un'interpretazione molto lineare a assolutamente affascinante.
Hanno avuto così inizio le Celebrazioni per il terzo centenario della nascita di Pergolesi che prevedono la costituzione di un Comitato nazionale, a cui hanno aderito oltre 70 personalità , presieduto da Gianni Letta. Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e con la presidenza onoraria del cardinale Angelo Comastri, Vicario Generale del Santo Padre per la Città del Vaticano. Il programma vastissimo convegni internazionali di studi a Napoli, Roma, Milano, Jesi, Parigi e Dresda, iniziative didattiche ed eventi espositivi. Naturalmente è prevista la messa in scena di tutte le opere di Pergolesi e l'esecuzione di tutti le composizioni di musica classica.
Per la IX edizione del Festival Pergolesi Spontini (5-14 settembre 2009) è in programma un nuovo allestimento dell'opera Il prigionier superbo al Teatro Pergolesi (11-13 settembre) per la regia di Henning Brockhaus e la direzione di Corrado Rovanis. L'inaugurazione del festival avrà luogo il 5 settembre nelle Grotte di Frasassi dove sarà eseguito il concerto Il salice nella caverna, canti sulle persecuzioni del popolo ebraico nel XX secolo; il 6 settembre a Majolati Spontini, alle ore 18 nella Chiesa di S. Stefano, concerto per organo e tromba con il soprano Valeria Esposito dal titolo Alle voci del bronzo guerriero; alle ore 21 nel Museo Gaspare Spontini concerto del Coro Costanzo Porta sul tema Prigionie d'amore. Altri concerti si terranno nei Teatri di Monte San Vito, San Marcello, Montecarotto e nella Chiesa degli Aroli di Monsano, dove si esibiranno il pianista Ramin Bahrami e violoncellista Umberto Clerici.
Nel 2010 vi saranno tre edizioni del X Festival Pergolesi Spontini a giugno, a settembre e a novembre con l'esecuzione di sei opere di pergolesi (Il Flaminio, Adriano in Siria, Livietta e Tracollo, Lo frate innamorato, L'Olimpiade, ancora Il prigionier superbo e La serva padrona, La Sallustia. Sempre a giugno andrà in scena anche l'Oratorio La Fenice sul rogo ovvero la morte di S. Giuseppe.
(Alberto Pellegrino)