CantoFestival 2008: lirica di qualità
di Valentina Magro
4 Nov 2008 - Commenti classica
AMANDOLA (FM) – È stata la lirica la protagonista d’eccellenza della prima edizione del CantoFestival 2008 nella tre giorni dello scorso ottobre; apice, ma nello stesso tempo nuovo inizio, nella tradizione lirica amandolese che già da tre anni aveva proposto delle serate liriche a tema (Serata Callas, Serata Mozart, Serata Gigli), il CantoFestival si è subito distinto in quanto a qualità, novità e se vogliamo concretezza. Qualità della manifestazione nella sua totalità, a partire dalla mostra fotografica e audiovisiva aperta giovedi 23 e stabile per tutto il mese di novembre al Polo Culturale La Collegiata (Sede della Scuola di Musica e Danza “La Fenice”), intitolata Lo Sferisterio di Pizzi, dove, tra l’altro, è possibile ammirare (fino al 30 novembre) le splendide immagini di grande formato del fotografo Alfredo Tabocchini riguardanti le opere messe in scena negli ultimi tre anni della direzione artistica di Pier Luigi Pizzi allo Sferisterio di Macerata con la regia, scene e costumi dello stesso Pizzi: Die Zauberflöte di Mozart e Turandot di Puccini (2006), Macbeth di Verdi, Maria Stuarda di Donizetti e Saul di Flavio Testi (2007), Cleopatra di Lauro Rossi (2008). All’apertura della mostra è seguito l’incontro del pubblico con i cantanti della rassegna, nella nuova sala multimediale della Mediateca della Scuola di Musica. Il dibattito è stato molto vivace e i tanti interrogativi dei presenti hanno avuto puntuali risposte da parte degli artisti che hanno illustrato, senza mezzi termini, vizi e virtù del mondo della lirica italiana, dalle agenzie alle difficoltà di lavoro senza scendere a compromessi, dallo studio della musica alla conoscenza della vocalità. Spazio alle voci e alla musica nelle sere del 24 e 25 al Teatro La Fenice.
La novità ha sicuramente giocato un ruolo fondamentale nella manifestazione raccogliendo in questo senso l’appoggio e il progetto che essa ha avviato, da parte di altri enti e festival. La novità sta proprio, scusate il gioco di parole, nel proporre il nuovo, la freschezza, l’entusiasmo e il talento dei giovani che si affacciano nel difficile mondo della lirica. Nodo centrale dell’evento è stata infatti l’esibizione di 6 vincitori di Festival Lirici Internazionali tenuti in Italia (Stefania Maiardi mezzosoprano di Parma, Kim Jung Mi mezzosoprano della Corea del sud, il baritono Mattia Campetti di Lucca, il mezzosoprano Paola Cacciatori di Roma, il soprano australiano Michelle Buscemi, il soprano Gianna Queni di La Spezia) i quali hanno proposto ciascuno tre brani tratti dalle più svariate opere dei grandi autori (Mozart, Verdi, Bizet, Rossini, Gounod, Saint-Saens, Donizetti, Massenet, Puccini e Bellini). Nelle prime file della platea una giuria di validi esperti, tra i quali Athos Tromboni (presidente dell’UNCALM-Unione Nazionale Circoli e Associazioni Liriche e Musicali, direttore della rivista Gli Amici della Musica di Ferrara), Alberto Pellegrino (scrittore, esperto e autore lirico, direttore della rivista MusiCulturA on line), Mary Tomassini (cantante lirica e organizzatrice di eventi musicali), Silvio Catalini (chitarrista, direttore d’orchestra e Coro e compositore), Daniele Giulio Moles (direttore d’orchestra, specializzato nella lirica), ha scelto le due migliori voci e interpreti fra i sei partecipanti come vincitrici del CantoFestival. Si tratta dei mezzosoprano Paola Cacciatori e King Jung Mi che hanno avuto la possibilità di esibirsi nella serata conclusiva con l’ospite d’onore, il tenore di prestigio internazionale David Sotgiu, di tornare come ospiti per l’edizione 2009 del CantoFestival e di aggiudicarsi un week-end in un castello della Toscana messo in palio dall’UNCALM. Sempre dall’UNCALM il Premio Melogramma, come incentivo alla carriera, al soprano Gianna Queni; il riconoscimento verrà consegnato nella prossima primavera a Ferrara in occasione di uno spettacolo di cui la Queni sarà protagonista assoluta.
La serata si è presentata anche e forse soprattutto nell’accezione di audizione in quanto, come purtroppo ormai noto, non ci sono molte realtà che permettono ai giovani cantanti di potersi esibire e nello stesso tempo di essere valutati e magari scritturati. Questo festival, ed ecco quindi la concretezza di cui sopra, aveva preannunciato e ha dato già una risposta a tale difficoltà: i partecipanti alla rassegna che non si sono aggiudicati nessun premio (il mezzosoprano Stefania Maiardi, il baritono Mattia Campetti, il soprano Michelle Buscemi), sono stati selezionati per la realizzazione, nel prossimo anno, dell’opera in prima assoluta intitolata Orfeo in città di Carlo Pedini, su libretto di Alberto Pellegrino. L’esecuzione dei giovani cantanti è stata di così alto livello artistico al punto da mettere in seria difficoltà la scelta dei vincitori da parte della giuria, che solo dopo lunga discussione è pervenuta al sofferto verdetto.
La serata del 25, dopo premi, vincitori e scritturati, ha dato finalmente l’esclusiva al trionfo della musica; il tenore David Sotgiu, che ha calcato i palchi di tutto il mondo dall’Europa al Giappone al Canada agli Usa ha concesso addirittura, onorato dall’entusiasmo e l’apprezzamento del pubblico, un triplo bis con arie d’opera e canzoni tra le più popolari come “Recondita armonia” da Tosca di Puccini e “Non ti scordar di me” di A. Capua. Una voce chiara, nella migliore tradizione belcantistica italiana, potente e modulata alla perfezione, quella di Sotgiu. La sua sicurezza interpretativa, la navigata presenza sul palco ha incantato il pubblico che non finiva di applaudire.
Oserei dire fondamentale e di altissima qualità la presenza al pianoforte di Cesarina Compagnoni (docente al conservatorio G. B Pergolesi di Fermo dal 1997, pianista in numerose produzione, da ultimo la prima assoluta dell’Opera The Servant di Gabriele Lavia nell’ambito dello Sferisterio Opera Festival) la quale, come lo stesso direttore artistico del Festival Vincenzo Pasquali ha sottolineato, non ha semplicemente accompagnato i cantanti ma è stata in tutto e per tutto pianista ai massimi livelli. Si è destreggiata con estrema facilità e professionalità tra i vari generi d’opera proposti riuscendo ogni volta a comunicare le più sottili e intense sensazioni mostrando, anche attraverso la corporeità, ora la forza ora l’estrema delicatezza che l’autore ha voluto conferire alla musica, il tutto con uno stile tutto personale.
Grande soddisfazione dunque da parte del pubblico, dei cantanti, degli addetti ai lavori e degli enti finanziatori per una prima del CantoFestival che ha messo in campo alta qualità, esperienza, nuove risorse, progetti e collaborazioni. Chiusura del festival nella caffetteria del teatro, come ormai tradizione, con il brindisi offerto dalla Cantina Colli Ripani di Ripatransone, che gli artisti hanno fatto col pubblico. Una grande festa della lirica.
CantoFestival è stato organizzato dall’Associazione La Fenice con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, il Patrocino della Provincia di Ascoli Piceno, la collaborazione del comune di Amandola, della compagnia teatrale Os Aridum, dell’UNCALM, dello Sferisterio Opera Festival di Macerata, della Camera di Commercio di Ascoli Piceno.